Differentemente dall'estensore della recensione dell'ultimo lavoro, che ebbe lunga consuetudine militante con l'autore, noi, pur conoscendolo per la sua testimonianza politica, non abbiamo avuto esperienze comuni con Elio Susani. Se non negli ultimi della sua esistenza e del suo impegno di osservatore e animatore di confronti politici e culturali.
Possiamo situare l'allaccio di un tardivo, anche se intenso rapporto politico e personale, nella stagione del referendum istituzionale di Renzi. Quando, pur continuando la militanza nell'ANPI e presumibilmente nella sinistra, Susani imboccò insieme a chi scrive il sentiero del sostegno alle ragioni del riformismo. Dopo decenni di “so chi sei” e probabilmente di incontri non ravvicinati in manifestazioni popolari, ci trovammo insieme alla performance della Ministra Boschi, sostenitrice delle ragioni favorevoli alla riforma Renzi-Boschi.
In quell'occasione Elio apprezzò, da militante (non omologato) dell'ANPI, il contributo di Mario Coppetti.
Da allora il flusso di interpelli reciproci affidati all'immediatezza della posta elettronica non cessò più. Fino alla prematura scomparsa. Susani, buona penna, lascia un cospicuo deposito di libri, prevalentemente dedicati alla sua passione che fu la storia militare. Quest'ultima fatica che qui è recensita da Giuseppe Azzoni, invece, accende il riflettore della rivisitazione e della riflessione su un profilo della passione ideale e militante di quei 70 anni di storia politica, che abbiamo rivisitato dall'inizio dell'anno, in occasione dell'anniversario del Congresso di Livorno e della costituzione del PCdI.
È uscito nei giorni scorsi un libro su particolari aspetti della vita politica locale anni '70 e '80 poco noti ma di grande interesse. Si intitola “Quarant'anni dopo. Memorie di piombo caffè e sigarette. I ricordi di un ex funzionario nella vigilanza del PCI”.
Lo ha scritto Elio Susani, purtroppo deceduto nel marzo 2020. Avendolo egli terminato nei mesi precedenti, la moglie Fiorenza ha fatto in modo che venisse pubblicato dal “Gruppo editoriale tab” di Roma, con la prefazione di Virgilio Ilari, Docente di Storia Contemporanea e Presidente della Società Italiana Storia Militare (alla quale Elio era iscritto). I contenuti del libro spaziano dai primi anni della formazione (soffermandosi sulla figura del padre Davide, il “Cleto” che fu tra i protagonisti della Resistenza in città) al periodo studentesco, che si concluse con la laurea in Giurisprudenza.
La grande parte delle pagine ed il cuore della narrazione riguarda le responsabilità dell'Autore nel PCI negli anni di piombo, gli anni dei pericoli golpisti, del terrorismo con le stragi fasciste cui seguì quello brigatista con l'assassinio di Moro e Guido Rossa. Con un quadro internazionale di guerra fredda e calda, dei colonnelli in Grecia, del sanguinoso golpe in Cile.
È noto come il PCI abbia preso molto sul serio tutto ciò, con una linea, proposte, attività di rigorosa difesa della democrazia costituzionale da così corpose minacce. Alle conseguenti iniziative politiche le Federazioni del PCI, coordinate a livello regionale, erano chiamate ad affiancare anche istanze operative volte ad approfondire le conoscenze e la consapevolezza in materia ed a rafforzare la vigilanza e la prevenzione da provocazioni e quant'altro. In modo specifico se ne dovevano occupare commissioni sui problemi dello Stato e relativi gruppi per servizio d'ordine e vigilanza. A Cremona sovraintese per diversi anni a ciò, come segretario federale, Evelino Abeni mentre Elio Susani da iniziali incarichi di direzione operativa del servizio d'ordine e vigilanza passò, divenendo anche funzionario della Federazione, alla piena responsabilità di questo delicato settore.
Mi limito a pochi esempi delle molteplici attività di cui si parla, entrando nei particolari, in questo libro.
La vigilanza sulle grandi feste provinciali de l'Unità (con le responsabilità e le potenziali “sorprese” che comportavano) e sulle principali manifestazioni di diverso genere.
L'impegno, meticoloso e rigoroso, relativo alla sicurezza durante permanenze (mai “mordi e fuggi”) e trasferimenti di compagni dirigenti come Giancarlo Pajetta, Giorgio Napolitano, Emanuele Macaluso e tanti altri (Susani li elenca tutti, con qualche sàpido ricordo per ciascuno).
Lo stabilirsi di rapporti nuovi e positivi con le forze dell'ordine: erano anche i momenti in cui esse attraversavano processi come la smilitarizzazione e la democratica formazione dei sindacati di polizia.
Tutto questo fu molto significativo per il PCI ai vari livelli ed anche per la democrazia in Italia ma era assai poco noto allora ed è in genere del tutto ignorato adesso.
Il Partito stesso, per ben comprensibili e motivate ragioni, non squillava trombe né faceva strumentale propaganda in merito. La massima discrezione era d'obbligo e si legava ad una condotta che richiedeva diligenza, puntualità e riservatezza. Come sottolinea Valerio Ilari nella prefazione, il libro di Elio Susani permette di “osservare dall'interno” e nei particolari tutto ciò, nella pratica di una organizzazione periferica del PCI ed in anni di eventi e tensione straordinari.
Giuseppe Azzoni
ELIO SUSANI
Nato a Cremona nel dicembre del 1954, dopo gli studi tecnici superiori si laurea in Giurisprudenza all'Università Statale di Milano approfondendo gli studi in criminologia, sui crimini di guerra, e preparando una tesi sul 'de jure condendo' nel processo di Norimberga con il Prof. Guido Galli. La tesi non potrà essere presentata per la tragica uccisione del valente magistrato da parte di terroristi eversivi nel 1980. Opta per una tesi in Diritto Commerciale con la quale si laurea nel 1982. Svolge il servizio militare presso l'84° Btg. Fanteria "Venezia" alla caserma "Umberto Saracini" di Falconara M. e la Scuola delle Trasmissioni presso la Caserma "Generale Giuseppe Perotti" alla Cecchignola di Roma. Dal 1979 è intanto funzionario della Federazione di Cremona del Partito Comunista Italiano, prima come responsabile dell'Ufficio Stampa, poi di Zona, e con incarichi nel settore della Vigilanza e della Sicurezza del Partito nella Commissione Nazionale 'Problemi dello Stato' diretta da Ugo Pecchioli. Dal 1979 al 1981 collabora al quotidiano L'Unità. Dal 1982 al 1984 è membro supplente del TAR della Lombardia. Dal 1984 al 1997 lasciati gli incarichi politici, lavora come funzionario in Coop Lombardia (settore della Grande Distribuzione Organizzata) con sede a Milano. Nel settore aziendale 'Soci e Consumatori' è responsabile della zona che raggruppa le provincie di Brescia, Lodi e Cremona. Per quattro anni è membro della redazione del periodico "Quale Consumo". Dal 1998 conduce esperienze organizzative e di Pubbliche Relazioni per grandi aziende nazionali ed internazionali per conto della Publitime di Milano e della Mach 3 di Brescia. Dal 2001 è nella Coopservice ScpA con sede a Reggio Emilia, nel cui Istituto di Vigilanza presente a livello nazionale si occupa di servizi di sicurezza mediante alta tecnologia. Nei primi anni Duemila ha conseguito master di specializzazione in alcune branche della Sicurezza presso la IOS Agency (Israel Operative Security Agency) specialmente nei sistemi di Intelligence, il Body Language, e la Sicurezza Aeroportuale. Ha svolto nel 2011 un corso di Criminologia Psicologica Investigativa ed un seminario sulle Tecniche di Interrogatorio Investigativo con la International Crime Analysis Association diretta dal Col. Marco Strano. Membro della Società Italiana di Storia Militare, ha sempre approfondito studi sulla Guerra di Secessione Americana, la Guerra Civile Spagnola, la Seconda Guerra Mondiale (con interesse particolare per il teatro del Pacifico), la Guerra in Vietnam, le guerre coloniali francesi di Indocina e di Algeria e le guerre Arabo-Israeliane. Nel 1991 ha pubblicato il romanzo "Il Versante Proibito", nel 1992 ha vinto il premio letterario "Pagina" a Brescia con il racconto " Il braccino", e nel 2015 ha pubblicato il racconto "Ciliegie e Champagne" nel quale narra l'incontro avuto con un pilota asso dell'Aeronautica Nordvietnamita nel 1978. Discreto collezionista di armi ex ordinanza, segnatamente della Seconda Guerra Mondiale. Ha coltivato per tanti anni la passione per l'attività subacquea, conseguendo sette diversi brevetti per altrettante specialità, in particolare per l'esplorazione di relitti bellici, dai mari italiani all'oceano Pacifico. Ama visceralmente i felini e sostiene l'attività organizzata dello Snow Leopard Trust di Seattle (USA) per la protezione del Leopardo delle Nevi. Per la SISM sono già stati pubblicati diversi suoi reportages fotografici con testi nel settore delle FOTOGRAFIE STORICHE, ed i lavori sulla Battaglia di Hue in Vietnam nel 1968 e la battaglia alla Baia dei Porci a Cuba nel 1961. Nel febbraio 2019 sceglie la quiescenza. Purtroppo ci lascia pochi mesi dopo.