A Casale Cremasco Vidolasco, lunedì scorso, è stata protocollata in Comune una mozione concordata con tutti i consiglieri comunali con la quale si chiede la liberalizzazione dei vaccini.
“Non sarà questa mozione a cambiare la situazione – afferma il primo cittadino, Antonio Grassi – ma il nostro intento è di sensibilizzare chi ha poteri decisionali in merito a una questione che non si può ignorare. Se la pandemia da Covid-19 è una guerra e l'unica arma efficace per vincerla è oggi il vaccino, non è accettabile che questo strumento venga gestito in regime monopolistico da una manciata di multinazionali farmaceutiche che tengono in scacco i governi di tutto il mondo occidentale. È una questione politica ed etica che va affrontata. Oggi i vaccini sono da considerarsi un bene comune e come tali devono essere trattati. Sia chiaro nessuno nega che i proprietari dei brevetti debbano trarre un profitto, ma è inaccettabile lasciare decidere la salute degli individui di mezzo mondo a delle società farmaceutiche. Una possibilità per uscire da questa situazione è la liberalizzazione dei vaccini. La nostra mozione è un segno che va in questa direzione. Ci auguriamo che altri Comuni ci seguano”.
Di seguito il contenuto della mozione e in calce lo stesso documento originale in pdf. Chi fosse interessato potrà sottoscrivere l'iniziativa dei cittadini europei cliccando il link.
I sottoscritti consiglieri comunali
Plinio Costenaro
Enemesio Boschiroli
Luigi Ambrosini
Chiedono che il primo consiglio comunale in programma venga messa in all'ordine del giorno e votata la seguente mozione
PREMESSO
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che l'emergenza COVID-19 sta generando gravi problemi a livello non solo nazionale, ma europeo e planetario;
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che la pandemia rischia di mettere in crisi non solo l'economia mondiale, ma la stessa convivenza civile e sociale ed in molti casi la vita stessa delle persone;
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che l'attuale recrudescenza della pandemia a livello globale ha raggiunto livelli molto preoccupanti cui è possibile far fronte, secondo il parere della scienza, solo con una adeguata azione vaccinale globale, diffusa e disponibile per tutti;
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che il covid 19 si sta diffondendo e mutando ad una velocità straordinaria e di conseguenza le possibili soluzioni dovrebbero diffondersi ad una velocità altrettanto straordinaria o superiore;
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che tutte le persone hanno il diritto di essere curate;
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che nessuno può curarsi da solo e nessuno è al sicuro fino a che tutti non avranno possibilità di avere accesso a cure e vaccini sicuri ed efficaci;
DATO ATTO
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che tutte le Nazioni hanno fatto ingenti investimenti per favorire e finanziare la ricerca per l'individuazione del vaccino anticovid in tempi rapidi;
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che a questo proposito anche l'Europa ha svolto e sta svolgendo un ruolo rilevante, cui anche l'Italia si è associata, con particolare riferimento al reperimento ed alla diffusione dei vaccini stessi;
RILEVATO
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che già le prime forniture dei vaccini stanno evidenziando problematiche non ben definite che di fatto stanno rallentando, in alcuni casi, la fornitura degli stessi;
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che l'Europa stessa si sta muovendo per tutelare il rispetto degli accordi contrattuali con le aziende farmaceutiche coinvolte;
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che occorre probabilmente ripensare l'esagerato "potere contrattuale" che, di fatto, le aziende farmaceutiche internazionali si trovano ad esercitare in questi frangenti in una materia così grave come la salute pubblica mondiale;
TENUTO CONTO
di quanto sin ora esposto, si ritiene opportuno riaffermare alcuni principi fondamentali rilevanti per una corretta convivenza civile anche internazionale:
CONSIDERATO
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che tutti hanno diritto alla salute in egual misura, la ricerca e le tecnologie, in un momento così grave a livello mondiale, dovrebbero essere condivise e condivisibili a favore di tutti;
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l'accesso alle cure ed ai vaccini dovrebbe essere liberalizzato per impedire un controllo monopolistico sulla disponibilità di prodotti farmaceutici essenziali e sui loro relativi costi a favore della popolazione mondiale;
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la ricerca e lo sviluppo di vaccini e trattamenti, è stata finanziata anche con soldi pubblici, pertanto il loro esito, l'efficacia, la sicurezza, i costi di produzione, le modalità di diffusione, i contratti tra autorità pubbliche ed aziende farmaceutiche, dovrebbero essere di dominio pubblico;
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liberalizzazione delle tecnologie sanitarie frutto della ricerca sviluppata e finanziata con soldi dei contribuenti;
FATTO SALVO
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il giusto riconoscimento del lavoro svolto da parte di chi ha il know how per farlo, è però altrettanto doveroso riconoscere che un'emergenza sanitaria mondiale come quella generata dal covid 19 , non debba essere esclusivamente governata da coloro che posseggono l'unico mezzo attualmente ritenuto capace di contrastarla
PRESO ATTO
PRESENTANO
La presente mozione con la quale invitano gli organismi compenti a tenere conto dei principi in essa espressi, attenendosi agli stessi per quanto di loro competenza nella gestione della attuale pandemia e non solo, quale primo atto di una riaffermazione del valore della persona umana e dell'attenzione sociale, sanitaria, politica e culturale ad essa dovuto a livello globale.
SOLLECITANO
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le amministrazioni pubbliche ad adoperarsi, per gli ambiti di loro competenza, affinché il diritto alla salute con i principi ad esso collegati, vengano tenuti in debito conto dalle Istituzioni e da quanti sono preposti ad assumere decisioni per conto ed a favore di tutti. Le stesse Istituzioni locali, territoriali, regionali e nazionali ad operare per il raggiungimento del risultato auspicato, anche nei confronti delle Istituzioni Internazionali preposte alla gestione dell'attuale pandemia (Europa);
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Tutti i cittadini affinché facciano, con le forme possibili e disponibili, opera di sensibilizzazione e sollecito nei confronti delle Istituzioni Internazionali preposte alla gestione dell'attuale pandemia.
CHIEDONO
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di conferire mandato alla Giunta ed al Sindaco per ogni opportuna azione conseguente.
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di diffondere pubblicamente, nel modo più ampio possibile, la presente mozione.
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di impegnarsi a pubblicizzare l'iniziativa dell'associazione No Profit On Pandemic.Eu affinché la Commissione Europea intervenga sulla liberalizzazione dei vaccini.