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Lettere all'ECO /53

  03/04/2025

Di Redazione

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Riceviamo e molto di buon grado pubblichiamo (con diritto di commento). Non prima, però, di aver indirizzato ai nostri lettori quanto segue.

Quel manzoniano “posto” non fa per noi!!!
Quel manzoniano “posto” non fa per noi!!!

Quanno ce vo' ce vo'

Non recita così il nostro personale idioma di radice celtico-etrusca (così ben tramandato dagli appassionati cultori, scrittori e poeti) … ma il senso è questo.

Avremmo voluto risparmiare ai nostri lettori e a noi stessi (anche perché l'argomento non integra il core businnes dell'attività cui siamo applicati da tempo) un'esternazione su una criticità, che, senza essere prioritaria, ha, come si sarà percepito, comportato (e, nel prosieguo, comporterà) un rallentamento delle uscite della testata.

Ovviamente le concause prevalenti del nostro essere di “nicchia” stanno proprio nella determinazione di restarci (di “nicchia”). Detto in numeri (sul versante lettori): i links vengono segnalati in tempo reale a 300 destinatari utenti whatsapp. La nostra mailing list, ci dice il nostro tutor informatico, comprende circa 2000 destinatari. Sappiamo anche che opera, su alcuni scoop, il moltiplicatore “radio scarpa”.

Rispetto alle rilevazioni di mercato e le auto”stime”… una (quantitativamente considerato) miseria. Ma a noi va bene così! Anzi, se non proprio orgogliosi, ne siamo soddisfatti, quanto meno dal punto di vista dell'aderenza del trend alla mission auto delineata.

Insomma…è la nostra “riserva” di veterans, che, pur essendo perfettamente informati dei contesti attuali, non rinunciano al brand, alla cifra editoriale e comunicativa, al “galateo” (che, quest'ultimo, ci impedisce qualsiasi contaminazione con la diffusa pratica inserzionistica).

Non per tirarcela e far apparire che siamo dei fenomeni, confidiamo che il nostro retroterra  strutturale è costituito dall'editore/direttore, da qualche (in assottigliamento per immaginabili ragioni) collaboratore, dall'addetto all'editing  ( un valente tecnico “esterno”, regolarmente compensato con tariffa assolutamente fuori mercato), da una diffusa e ben incardinata rete di interlocutori, prevalentemente associativi e istituzionali, cui non interessano né “il taglio” dell'audience della testata né il timing delle uscite.

Quando più di 20 anni fa, mentre una non piccola fattispecie di praticanti il proverbiale passo indietro e qualche “esule” si defilavano, noi siamo restati sul posto. Liquidando le poste patrimoniali e finanziarie di un Partito che era stato importante nella vita pubblica territoriale. E salvaguardando alcuni “asset” che rivestivano e rivestono un “valore”, che dire “ideale” sarebbe forse retorico, ma storico-culturale ci starebbe.

Ok abbiamo avuto (mentre la stragrande maggioranza dei potenziali veterans si inventava nuovi ruoli in contesti fortemente discontinui o si ritirava nel privato) le nostre belle palate di merda. Fatto che non ci ha fatto desistere. Avendone le prerogative legalmente inoppugnabili di titolarità e i titoli professionali, abbiamo reiterato la registrazione della testata (ai sensi della legge n.47) presso il Tribunale e (dopo un ulteriore “praticantato”, di cui saremo eternamente grati a Mario Silla e Fabrizio Loffi, presso La Cronaca di Cremona, che talvolta ci concesse edizioni tematiche come supplemento) ci siamo messo in proprio.

Non abbiamo, si ripete, chiesto niente a nessuno e abbiamo affrontato il percorso di cui eravamo ben consapevoli. Ne è uscita la parva res che, stringendo i denti, esce con regolarità (si fa per dire) quasi giornaliera. Rinunciando ad una certa aliquota di attività ludiche, stringendo i denti, restando, soprattutto, ben aderenti ad una linea-guida di valore, prima che deontologico, ideale. Che ci impone di praticare, ogni mattina che il buondio (in conflitto con le Parche, in particolare con quella stronza di Atropo) ci manda sulla terra, l'abitudine della “selezione stampa”, cui siamo stati iniziati all'inizio degli anni 70 presso l'omonimo ufficio (con l'aggiunta di Studi e Programmazione) diretto da Vincenzo Vernaschi. Una corvée fondamentale per chi vuole “comunicare”, da informati, volonteroso di approfondire e divulgare, e da praticanti l'imperativo comportamentale di autotutela da querele e scivolate.

Per acquisire quote, se non proprio di “competitività” (che sono fuori dai nostri parametri e forse dalle nostre “spalle”) di congruità rispetto al “mercato” e, soprattutto, per garantire “un futuro”, avremmo bisogno di un ricambio generazionale.

Ci abbiamo provato…e alcuni temerari ci hanno provato…Se non proprio l'éspace d'un matin…quasi!

Nessuna delusione e nessun rimprovero. Perché sappiamo come va (questo) mondo e, soprattutto, non cesseremo mai di essere grati a chi, compatibilmente con le possibilità e le aspettative, ci ha fornito energie e spunti.

Per quanto ci riguarda, escludiamo (pur con tutte le consapevolezze esternate) una sola opzione: chiudere i battenti. Resterà in sospeso il progetto sinergico (tra la testata e la divulgazione storica a mezzo Associazione Zanoni) che avrebbe, per le prerogative e i vantaggi in capo alla fattispecie di testata storica, consentito (come prima di noi hanno fatto Critica Sociale ed Avanti!) di digitalizzare e di postare su Internet tutte le edizioni (a partire dal 5 gennaio 1889). In sinergia, si ripete, con il lavoro di riordino della documentazione da conferire all'Archivio di Stato, rimasto al palo a causa dell'inagibilità della location.

Per il dopo (perché, come tutti gli agés, vi pensiamo non ossessivamente e con il prevalente impulso di responsabilità) avevamo programmato il “paracadute” dell'intelaiatura di garanzie e continuità dei soci fondatori dell'Associazione Zanoni. Un'intelaiatura a doppia mandata, rappresentata dai Soci Istituzionali (di cui abbiamo dovuto privarci, in ragione dell'accertata neghittosità). Vabbé, modificheremo (in aggiunta ai numerosi motivi inquietanti in materia di destinazione “a fin di bene”, come si suol o si soleva dire, di quel che resterà). Lasciando scritto che la testata chiuderà i battenti con il proprio titolare.

Ciò detto e ribadito (in antitesi di interessi con Atropo), su un aspetto non ci può essere il minimo dubbio: come Carla Fracci, non appenderemo tanto presto scarpini e tutu.

Rallenteremo (e di ciò diamo doveroso preannuncio ai lettori) anche in ragione dell'impegno che ci siamo assunti di consegnare alle stampe il saggio storico di Emilio Zanoni sulla Liberazione di Cremona. Evento di cui ricorre l'80° anniversario (contestualmente al  30° della scomparsa del Sindaco Zanoni, del generoso Sindaco che nominò erede universale dei propri beni  il Comune di Cremona).

Rallenteremo, ma non chiuderemo bottega. Che, come si suol dire, resterà aperta, nello scrupoloso rispetto di minimali standards di libertà di pensiero e di dignità prestazionale.

Saremmo omissivi, se non intrattenessimo, magari abusando dell'attenzione dei lettori, se non rendessimo pubbliche due circostanze correlate alla nostra decisione di adire le vie legali.

Il primo (non per ordine di importanza) caso riguarda l'arbitraria fattispecie di inclusione/aggregazione editoriale da parte di un network con cui anni fa avemmo un rapporto di locazione di spazi editoriali. Arbitraria prerogativa di cui fa fede la declaratoria arbitrariamente inserita (almeno per quanto riguarda L'Eco del Popolo) nel pannel delle “firme” del Network, in cui si afferma “I siti del welfare, che nascono nel 2002, oltre alle news sul welfare, politica, sindacale,cultura ecc. sono arricchiti con video, una mediateca, da foto notizie, sondaggi, petizioni, blog e lettere al sito ed ospitano sezioni specifiche quali Pianeta Migranti, L'Eco del Popolo e Cremona nel Mondo in collaborazione con le associazioni di riferimento”.

Il secondo appartiene, invece, ad un rating più elevato, perché riguarda il problema delicato dell'esercizio della libera informazione. Nei giorni scorsi, per venire a capo di una situazione imbarazzante (per chi ne porta la responsabilità) ci siamo rivolti al Presidente del Consiglio Comunale, in via, se si può dire (dati gli ottimi rapporti di affabilità e reciproca stima) informale, per segnalare e chiedere ragione di quanto appresso riportato. Che riguarda un atteggiamento reiterato di sull'ostracismo da parte della governance comunale nei confronti della testata. Fino a due anni fa operava la filiera dei comunicati stampa. Poi, a seguito di un confronto con l'allora Vicesindaco (arrivato ad umiliare me, ma quel che più grave la Presidente dell'Associazione Zanoni) la testata è stata delisted. Abbiamo abbozzato. Ma le ultime vicende (che impongono, per informare, di informarci presso fonti ufficiose) hanno superato il limite della decenza e della legalità.  Perché escludere dalla mailing list una testata configura la fattispecie dell'abuso. Circostanza su cui deciderà chi di dovere. Altresì ci attiveremo, per tutelarci, presso, l'ordine (nazionale) dei Giornalisti (cui da 40 anni siamo iscritti, come all'ALG sindacale). Per concludere, come direbbe il portantino Antonio di C'eravamo tanto amati, “ci siamo stufati di essere buoni.”

Del che ci siamo ritenuti in dovere di informare i lettori.

Daspo e molto altro

Caro Eco del Popolo, non resisto all'impulso di esternare il mio disappunto, lentamente sedimentato dalla lettura praticamente quotidiana del combinato disposto tra aumento quasi irreversibile del fenomeno della filiera ormai sistemica dell'insicurezza cittadina e le autoreferenziali banalità di riscontro (in cremonese si dice surade) del governo comunale.

Con un gesto apprezzabile, nelle settimane scorse, si è approvato il Daspo; con una adesione consiliare quasi trasversale (ma con l'ovvio distinguo, a sinistra, del fighettismo chiccoso ispirato dalla solita cultura della libertà senza limiti). Ovviamente del Taser neanche a parlare (può la bua, nel caso le forze dell'ordine decidano di doverlo usare). Eppoi, cosa sarebbe questa ventata “securitaria”, di cui ha raccomandato diffidare la Consigliera Comunale Costanza Vittoria Loffi, radicale ma griffata (ovviamente per necessità elettive) dem.

Per concludere Cremona, al di là delle annuali tabelle comparative degli indici variamente tematizzati, è diventata un quadrante di fondato allarme dal punto di vista della sicurezza (o meglio, dell'insicurezza) avvertita e reale.

Difficile, per la complessità e le dimensioni di un fenomeno (prima decisamente negato, puoi attenuto e infine affrontato con molta inadeguatezza, nonostante il costante ed encomiabile impegno delle forze (statali) dell'ordine (come si costuma dire). Questa Giunta, eletta meno di un anno fa, ce la dovremo “ciucciare” per quasi un lustro, ancora. Se la luce si vede dal mattino…Le giornate del futuro replicheranno gli “splendori” del pregresso trentennio.

Dormo o son desto (e mi avvio alle conclusioni), mi chiedo in presenza di certi annunci. Che, con qualche fatica allineo e confronto con le esternazioni di altri Comuni. Giorni fa, infatti, lessi su Corsera un interessante, sconvolgente (dal punto di vista del confronto con la situazione di Cremona) annuncio in materia di fruizione di spazi pubblici nel capoluogo meneghino. “Sempione e giardini Montanelli – apertura estiva fino a mezzanotte”.

La paginata è corposa e, poi, diciamo, le due situazioni cittadini sono per alcuni aspetti non sovrapponibili esattamente, sotto il punto di vista specifico. Quel che, invece, è sicuro che gli Amministratori Milanesi stanno adottando in materia di libero, arbitrario e nefasto scorrazzamento un indirizzo esattamente opposto a quello da anni praticato dal Comune di Cremona.

Eppoi, ci si lamenta dei risultati della costante vandalizzazione sulla proprietà pubblica e privata, quando non del costante, crescente fenomeno della violenza fisica praticata con particolare preferenza nella zona centrale e o semiperiferica della città, a danno di incolpevoli cittadini e, da un po' di tempo, di operatori del commercio.

Cremona, ripeto, nonostante il livello d'allarme che ha poco da invidiare a città “chiacchierate” dal punto di vista dell'insicurezza e del degrado, continua a procedere nell'opposta direzione.

Gianluigi Somenzi. 24 marzo 2025, Cremona.

Egregio Lettore, cade bene con queste sue riflessioni, in cui sono espliciti, lo sconcerto, l'allarme e il rifiuto di una situazione che è sempre più avvitata su se stessa. Nonostante la non disinteressata vulgata di un ceto politico-istituzionale che da decenni ha fatto del decoro e della sicurezza (ovviamente in senso capovolto) il proprio brand prestazionale.

A parte che le "mamme" farebbero bene a stare leggere nell'assecondare l'ansia compulsiva delle uscite serali delle figlie (con ovvio rientro a inizio mattina), non v'è chi non veda l'irrinviabilità dei conti con certi stili di vita, individuali e collettivi. Qualche Daspo didascalico andrebbe riservato ad una certa aliquota di investiti di mandato amministrativo. Gli stessi che per anni hanno compiaciuto lo sprone e l'accompagnamento della convivialità e della socializzazione. A botte di eventi realizzati con le risorse pubbliche e focalizzati dalle performances di scappati di casa trapp che, com'è avvenuto, esordivano con una raffica di offese alle forze dell'ordine e di incitamento alla ribellione.  Questo "accompagnamento" fa ovviamente sinergia con la spudorata negazione dell'evidenza di una forte insicurezza.  Tu scrivi sotto media rispetto ai picchi di altri quadranti. Mah...certi episodi recenti non suffragano questa percezione attenuata. Di un fenomeno ormai dilagato. Al punto che anche la nomenklatura comunale (che tanto per farsi percepire, ha incardinato nel ruolo un ex dj) sta scivolando dalle sicumere negazioniste praticate per 20 anni ad imbarazzati balbettamenti. Di questa, tardiva e non si sa quanto consapevole e feconda contromarcia, si ha contezza ogni giorni di più da parte delle esternazioni della governance comunale. Che comunica con un eccesso di sicumera, come se il fenomeno dipendesse da altre concause e come se gli amministratori avessero fin qui fatto il possibile e l'impossibile per contrastarlo.

Buongiorno, nel Comune di Darfo Boario Terme "per limitare i disagi si lavora anche di notte. Opere di manutenzione degli impianti semaforici in frazione Corna. 

Grazie alle imprese, alla polizia locale e agli operai che sono al lavoro." Inoltre i lavori notturni certamente sono più costosi ma in compenso, oltre ai benefici di riduzione del disagio per i cittadini e le imprese commerciali, gli interventi vengono notevolmente velocizzati. 

Il traffico ridotto permette di intervenire sull'intera sede stradale evitando di dover intervenire nelle ore congestionate a più riprese. 

Mi domando se i lavori in Largo Moreni, che stanno causando notevoli disagi a cittadini e pendolari, non possano essere effettuati in modalità continua e quindi anche notturna.

Grazie dell'attenzione Matteo Tomasoni.

Innanzitutto, ringraziamo l'amico Tomasoni per questa segnalazione che, pur se pubblicata da noi quasi fuori tempo massimo, è apprezzabilissima, in quanto indica una modalità gestionale, ahinoi praticata altrove, con qui la manutenzione del patrimonio comunale ha modo di esplicitarsi sollecitamente e con minor disagio per la cittadinanza.

Esortiamo Tomasoni, che tra l'altro nelle ultime ore ha segnalato la precarietà della Torretta del (bel) padiglione delle Colonie Padane, a non mollare nella sua preziosa testimonianze di attenzionamento al degrado urbano.

Caro Eco del Popolo, non ho resistito all'impulso di copia incollare parte del paginone dedicato dal quotidiano provinciale ad un quadretto edificante, che escludevo potesse avvenire di questi tempi.

Mi riferisco al Cerimonia all'Arco della pace per il 17enne Marco Guerini Rocco, allievo della scuola militare Teulié. Chiedo che Eco riprenda, con intendimento fecondo, parte della intervista.

Cosa rappresenta per te prestare giuramento alla Repubblica italiana?

ange.cura@tiscali.it

«Prestare giuramento alla Repubblica e un momento di grande responsabilità e orgoglio. Significa esprimere tutto l'impegno per servire con onore e dedizione la patria, rispettando i suoi valori e difendendo la sua dignità. E un passo importante che sancisce la mia devozione verso l'Italia e la sua gente e mi fa sentire parte di qualcosa di più grande di me. E anche un segno di fiducia da parte dello Stato, che ripone in me la speranza di un futuro migliore per tutti»

Caro Lettore, siamo noi della testata a ringraziarLa e ad assecondarla. Ovviamente la notizia non ci era sfuggita. E, senza scaldarci (detto un po' enfaticamente) il cuore, non ha potuto non rinviare la nostra attenzione a quanto avevamo scritto qualche giorno fa a proposito di diritto-dovere da parte della Patria di difendere i propri cittadini, sul piano sia della deterrenza e, se necessario, del respingimento armato (se necessario) sia  della sottomissione. Diononvoglia che ce ne sia bisogno. Ma tra i tanti diversivi messi in campo in questi giorni, compresi tra radicalpacifismi d'accatto e inconcludenti sofismi sulla “risposta”, avevamo considerato che dopo tanti anni di contrapposizione tra “arsenali e granai” ci si deve, a mente di quanto sta succedendo, attrezzare. Con mezzi materiali e, soprattutto, con l'allestimento di una adeguata forma mentis. Noi, ovviamente, auguriamo di cuore al giovane cadetto di non essere mai messo nella condizione di esercitare le arti oggetto del corso. Ma non ci sfugge l'importanza del suo giuramento. Che è merce rara di questi tempi.

Vaccinazioni anti-Covid

A partire dal 1° aprile nuove modalità di accesso e prenotazione

Da aprile fino a settembre 2025 sarà necessario pendere appuntamento per potersi vaccinare contro il Covid presso l'Hub in via Dante 134 a Cremona.

La prenotazione obbligatoria si effettua ai seguenti contatti:

Pubblichiamo, molto volentieri e con fecondo spirito collaborativo. Ciò premesso, ci permettiamo avanzare richiesta ci delucidazione relativamente a:

  • tempi d'attesa
  • gratuità della prestazione.

Sul secondo punto, in pratica reiteriamo l'istanza di chiarimento avanzata un anno fa sulle circostanze con cui mi furono addebitati euro 400 per il vax per l'Herpes Zoster. Dopo che la Regione (a botte di appelli e di lusinghe di ritorni di buoni termali) ne aveva caldeggiato l'opportunità. 

Dall'archivio L'Eco Forum dei lettori

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