Buongiorno a tutte/i, e grazie per aver voluto dedicare un po' del vostro tempo ai nostri adempimenti congressuali.
Un ringraziamento va particolare a Sport & Salute (a Francesca Maffezzoni) ed al Delegato CONI Provinciale (Tiziano Zini) che ci ospitano stamattina, in quella che AICS considera la propria casa d'origine.
Un apprezzamento va anche alle Autorità che ci gratificano con la loro presenza; l'Assessore allo Sport, Luca Zanacchi, il Presidente del Panathlon, Giovanni Bozzetti, quello delle Stelle al Merito Sportivo, Mario Pedroni e………- e che danno lustro ai nostri lavori.
I quattro anni che ci lasciamo alle spalle sono stati tra i più travagliati, in ogni senso, degli ultimi decenni.
Il deflagrare, a fine 2020, della pandemia da covid 19 che ha quasi stoppato tutte le attività sportive di ogni disciplina, l'applicazione della L.117/2017 – Riforma del Terzo Settore- che, per il nostro Ente dove convive la promozione sociale, con la cultura e lo sport, è di pieno interesse e, da ultimo, anche se prima per interesse specifico, essendo AICS un Ente di Promozione Sportiva, l'avvio della Riforma dello Sport, con ciò che ne è conseguito in termini di adempimenti burocratici, previdenziali e giuslavoristici.
Questi sono gli accadimenti più significativi dell'ultimo quadriennio che hanno ribaltato il vecchio modo d'interpretare la pratica dello sport e della solidarietà.
Stabilito il concetto di Lavoro Sportivo, con le Circolari 36 e 39/2021, entrate in vigore dal 1° luglio 2023, ne è conseguita la trasformazione dei coadiutori delle ASD, figure tradizionali e storiche di volontariato spontaneo e gratuito, in “Lavoratori Sportivi”.
Una rivoluzione epocale che ha rivoltato come un calzino tutto ciò che i Dirigenti dello sport, soprattutto di quello dilettantistico e amatoriale, conoscevano, e trattavano, con chi metteva a disposizione tempo e conoscenze per la Società alla quale si dedicano.
Anche il Volontario Sportivo ha acquisito caratteristiche ed una dignità diversa dal passato, tanto che queste figure (persone!) sono registrate in un apposito Albo, ed assicurate alla pari di quelle che operano nel Terzo Settore della Solidarietà e della Cooperazione Sociale, nella Cultura e del Tempo Libero.
Detto in questo modo, tutto sembra ricondursi ad adempimenti più che semplici.
Sappiamo tutti, però, che, nello Sport, sono determinanti figure di Esperti e Dirigenti che hanno pensato, fino al 1° luglio 2023, che bastasse Organizzare bene una gara, o una manifestazione di qualsiasi tipo, e che, una volta ben organizzata, tutto finisse lì.
Ora questi Dirigenti sportivi stanno capendo che Leggi, Decreti, Circolari applicative, Prescrizioni Sanitarie, Assicurazioni, rapporti con l'Amministrazione Pubblica, con il Registro di Sport & Salute (RASD), con ciò che resta del Registro CONI sono da mettere in cima alla scala delle necessità organizzative.
Per essere “in regola” non bastano più la buona volontà o l'impegno quotidiano, ma servono conoscenze, preparazione ed informazioni continue ed aggiornate da trasmettere ai propri associati.
Il Dirigente di qualsiasi Società Sportiva, ora, deve essere il Consulente di primo accesso che indirizza al professionista di settore.
Il ruolo del Comitato Provinciale, non solo di quello dell'AICS, ma di tutti gli Enti, è diventato quello di indirizzare, informando continuamente le Associazioni aderenti, a quale ente o figura deve rivolgersi ogni Associazione per agire correttamente e proteggere Dirigenti e Soci che hanno in capo responsabilità maggiori rispetto al passato.
Da hobby e passione individuale, il volontariato sportivo si è trasformato in un lavoro vero e proprio, che richiede sempre più tempo, disponibilità ed assunzione di responsabilità, con la contraddizione che, soprattutto nel Terzo Settore, le disposizioni vietano qualsiasi forma di remunerazione o di distribuzione degli improbabili avanzi di gestione.
Ciò ha contribuito alla sparizione di molti volontari che, già prima della pandemia e dell'avvento della Riforma dello Sport e del Terzo Settore, erano avanti d'età e hanno deciso di appendere le scarpette al chiodo.
Fatto, questo, che sta ingenerando ulteriori difficoltà in aggregazioni, sia sportive che solidali e culturali, che si trovano a gestire, diversamente dal passato, una burocrazia pesante e pervasiva.
Non è casuale che, in ambito sportivo, siano stati formati Studi di Consulenza Associati che offrono assistenza a 360 gradi a quelli che, per loro, sono “clienti” a cifre significative. In tal modo i Gruppi Dirigenti di ASD/SSD si sentono tutelati rispetto alle incombenze inserite dalla Riforma dello Sport e del Terzo Settore.
Come AICS ci sentiamo di affermare che l'aggiornamento costante al quale ci obbliga il nostro Ente, ci ha formati come Esperti in grado di soddisfare le richieste degli Associati in ogni ambito.
Inoltre il valore aggiunto è che, a differenza degli studi professionali, l'AICS ha un rapporto diretto sia con Sport & Salute, sia con il CONI e anche con il RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) che ha il suo terminale territoriale nell'Ufficio della Provincia di Cremona. I nostri contatti con questo Settore sono continui e di collaborazione.
La Sede operativa del nostro Comitato Provinciale è in un immobile comunale.
Questo particolare ci induce ad essere pienamente consapevoli di dover operare, innanzitutto per i nostri numerosi affiliati, ma anche con la Società cremonese.
Facendo sacrifici di tempo (non siamo in tanti operativi quotidianamente!) come AICS manteniamo la nostra presenza nella Consulta dello Sport, nel Forum dell'Associazionismo e del Volontariato, nel Centro Servizi Volontariato, e Renato Bandera, tuttora Rappresentante degli Enti di Promozione è Consigliere Regionale del CONI Lombardia. AICS collabora anche con il Panathlon, di cui è Socio e con l'ANSMES, Stelle al merito sportivo.
AICS ha inteso l'incarico regionale nel Consiglio CONI, non a livello di singolo Ente d'appartenenza, ma come opportunità per il territorio cremonese.
Il Comitato Direttivo Provinciale ha approvato e condiviso la proposta di costituire un Coordinamento Informale degli Enti di Promozione operativi localmente, Includendo l'EISI, che ha dato almeno 2 risultati: il confronto fra diverse sensibilità e la “non belligeranza” tra Enti.
Non tutti i Responsabili degli EPS hanno voluto presenziare ma i maggiori sono sempre stati presenti alle riunioni. Un risultato tangibile di questa azione di lobby è stato l'accoglimento da parte di Regione Lombardia, Sanità, della richiesta d'intervenire sui costi dei Certificati d'Idoneità alla pratica sportiva per i non agonisti fino ai 14 anni.
Questa conquista, significativa, è frutto degli incontri succedutisi con i vecchi ed i nuovi Consiglieri Regionali di tutte le forze politiche che li eleggono.
Ora AICS, coinvolgendo tutte le parti in causa, ha iniziato a far riflettere la politica (che ne ha facoltà!) sul lavorio che comporta il dover rinnovare semestralmente la Certificazione Antipedofilia per Allenatrici/allenatori e Safeguarding Officier.
Questa figura di controllo e garanzia, voluta dal CONI, con caratteristiche di terzietà rispetto ai singoli gruppi Dirigenti ed ai Dipendenti della realtà dove viene nominato, sovrintende all'evitare di fenomeni discriminatori e di molestie, intervenendo in caso di necessità.
Questa figura, di non facile reperimento soprattutto nelle piccole società, costituisce un arricchimento dei presidi antiviolenza sulle donne, sui minori e su ogni altra forma discriminante, in un ambito che storicamente è anche un'Agenzia Educativa per le ed i giovani.
AICS, da anni ormai, appone su tutta la sua comunicazione interna ed esterna la Scarpetta Rossa con il motto “STOP VIOLENCE AGAINST WOMEN” che, a Cremona, fa da filo conduttore alla Camminata organizzata, in particolare con il GUG della Provincia, il 25 novembre.
Nonostante l'incremento del lavoro necessario per dotare i Circoli dei Documenti indispensabili al loro funzionamento, e di tessere per i Soci, il Comitato Provinciale ha sviluppato anche Progetti con le Scuole ed i Centri di Aggregazione per la terza età (quello di S. Bernardo).
E' in pieno sviluppo “Sport di Squadra e Gioco a Scuola”, finanziato dal Dipartimento per lo Sport del Ministero del Lavoro e Giovani, presso la primaria Sacra Famiglia che coinvolge, in un multisport di 4 ore settimanali, da novembre ad agosto, ben 80 ragazzine e ragazzini. Tutti verranno dotati di zainetto, maglietta e braccialetto di vario colore, per dividerli in gruppi di piccole/i agonisti.
Il Progetto si dipana con la rete di quattro Società che collaborano efficacemente.
Potremmo aggiungere altri dati ma, non vorremmo tediarvi troppo con numeri, statistiche e dati.
Informiamo solo che AICS Nazionale si è dotata di una rivista cartacea trimestrale – Presenza Nuova- di una newsletter settimanale – AICSonline- di un Telegiornale Nazionale, settimanale sul Canale 68 del Digitale Terrestre.
Molti di voi conoscono AICSonline perché lo inoltriamo agli Amministratori locali ed agli opinion leader. Una diffusione tesa ad arricchire la conoscenza del mondo dello Sport, della Solidarietà e della Cultura che il nostro Ente riesce a tenere unite.
Merito anche di una Dirigenza Nazionale scevra da rigidità di pensiero ed inserita nei cambiamenti della società attuale.
L'articolo oggetto del contendere non è stato pubblicato dalla nostra testata. Ma in omaggio alla priorità che Eco riconosce ai temi del lavoro, pubblichiamo le controdeduzioni della CdL. Non entrando assolutamente nel merito.
Crediamo sia doveroso come RTI - Raggruppamento delle cinque Imprese sociali (Cosper, Dolce, Gruppo Gamma, Meraki, Sentiero) intervenire nel dibattito, per fare chiarezza su alcuni punti che da più parti sono stati richiamati in questi giorni, consapevoli della delicatezza e complessità della situazione, ma altrettanto certi che l'informazione, se e quando non è corretta, genera malessere, tensione, soprattutto ai minori, alle loro famiglie, ai lavoratori, alle scuole.
Insito nella stessa norma di tutela, la totale libertà del lavoratore di scegliere in quale Impresa continuare ad operare, quello stesso lavoratore “perno nella relazione con le persone e la comunità” come ci ha ricordato il gruppo di maggioranza e come noi Imprese Locali Cremonesi ben sappiamo. • Quindi nel rispetto delle procedure previste dall'art. 4 del Contratto Integrativo, come RTI abbiamo risposto a Progetto A, inviando i dati di ogni lavoratore interessato al passaggio. E lo abbiamo fatto nel rispetto della norma: entro 4 giorni dal 3 febbraio, data di ricezione della loro richiesta, a noi e alle Rappresentanze Sindacali. • Infine richiamiamo il primo articolo della legge 381 del 1991 che rimane un riferimento per la Cooperazione, soprattutto per quella cremonese, e recita: “Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l'interesse generale della comunità alla promozione umana e all'integrazione sociale dei cittadini attraverso la gesJone di servizi socio-sanitari ed educativi (…). Nell'esercizio di questa funzione di responsabilità sociale il lavoratore, spesso Socio, vive la dimensione di essere “Risorsa Umana”, attiva e protagonista. RISORSA perché porta doJ personali, valoriali e professionali che la Cooperativa ha il compito di valorizzare e far crescere con continuità; UMANA perché porta le caratteristiche di relazionalità, partecipazione e responsabilità specifiche ed uniche in ciascuno. Per questo, una buona gesJone di impresa, proprio perché è impresa sociale, assumendosi il rischio di ogni aSo a valenza pubblica, non può esimersi, specie nei momenti di difficoltà, dal cercare di mantenere al suo interno la stabilità della propria risorsa maggiore: i lavoratori e soci, che ha accompagnato e sostenuto in formazione, promuovendo tempi e servizi di conciliazione, ascolto e organizzazione del lavoro.
Andrebbe premesso che la macchina comunale col suo ostracismo applicato inspiegabilmente alla sola nostra testata che ha il raro privilegio di vedersi negare l'invio di qualsiasi comunicato stampa rende veramente proibitivo il nostro lavoro redazionale di interpretazione della chiave di quanto sta avvenendo in un settore importante della pubblica assistenza. Per cui, non volendo venir meno alla deontologia, abbiamo deciso di pubblica, “a babbo morto”, il comunicato sopra riportato.
Nella speranza che il prosieguo del confronto aperto nella sede istituzionale produca qualche squarcio nell'impenetrabilità di schermi e schermaglie che impediscono la piena trasparenza.
Siamo basiti dalla narrazione in corso in questi ultimi giorni. Al punto da non riuscire a scriverne (nel rispetto del galateo). Il cuore dei tormenti del "bando Saap" (forse Soap) si evince incontrovertibilmente nella narrazione della nomenklatura della maggioranza. Punto 1: le controparti contrattuali risolvono di comune accordo e anticipatamente la convenzione (vecchio codice degli appalti) per "dare priorità alla qualità e all'innovazione del progetto e mettere in campo risorse economiche rilevanti, oltre 3 mln, per aggiornare, secondo il nuovo CCNL, le retribuzioni degli operatori". Nel convincimento che "la tutela dei lavoratori, del loro posto di lavoro e delle condizioni di lavoro" sia prioritaria (come dicono gli esponenti della maggioranza consigliare). Punto 2: cioè posto, il Comune (quasi su mandato delle cooperative) indice una nuova gara per l'accollo del servizio (presumibilmente aumentando il corrispettivo). Sorpresona, vince un concorrente raggruppamento di cooperative sociali ( si presume praticante il medesimo CCNL!). Il tutto avviene, si presume, nel rispetto delle procedure. Che valgono o dovrebbero per entrambi i competitors. A dimostrazione che quello prevalente nella gara pratichi il medesimo format gestionale stabilito nella declaratoria prestazionale e le medesime condizioni normative ed economiche, è quanto meno dimostrato dalla disponibilità ad incorporare l'organico degli operatori delle cooperative risultate soccombenti nella gara (che si presume libera e corrispondente alla legge). Curiosamente, però, gli operatori "uscenti" non accettano tale opportunità. Che si fa? "L'amministrazione, anche con i sindacati e le parti coinvolte, è impegnata nel gestire al meglio questo snodo".
ECO pone e porrà queste riflessioni. Aggiungendo che, a rafforzare la platea degli scesi in campo, ci saranno i non pochi e non marginali Amministratori che dirigono, magari in regime di aspettativa, il terzo settore