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Lettere a l'ECO / 35

Riceviamo e molto di buon grado pubblichiamo

  23/08/2024

Di Redazione

Lettere+a+l%27ECO+%2f+35

1.

Caro Direttore, la tua informazione su Eco del popolo è molto importante perché trasparente e dà al cittadino l'opportunità di confronto con la verità dei fatti e le fake news che ci vengono propinate ogni giorno. Continua a combattere la mala amministrazione della sanità pubblica, chissà che, finalmente, chi sta all' opposizione faccia qualche passo coraggioso verso un cambiamento politico.

L.C., 21 agosto 2024, Vicenza.

2.

I segnali del dissenso al nuovo ospedale in queste settimane provengono da ogni dove…purtroppo non dal sia pur nutrito gruppo di sostenitori che hanno lavorato in questo anno di attività del movimento....

C'è stanchezza? c'è delusione? che cos'altro sta accadendo?

Ricordo che negli anni per tanti versi tragici della opposizione dei braccianti agricoli, in primis, e poi degli operai, la convinzione di molti di loro, e la consapevolezza generale nei lunghi giorni di sciopero, era " resistere un giorno in più..."

Noi in proporzione siamo al primo giorno di lotta.

Invito tutti a leggere la lettera che è stata pubblicata sull'Eco del popolo" dal direttore Enrico Vidali, che può essere d'esempio e stimolo affinché molti di noi inviino ai media locali le loro obiezioni, suggerimenti, stroncature ecc. sempre a sostegno della petizione del movimento e sempre dichiarandosi parte di esso.

Nel movimento non si può navigare tirando in secca il proprio remo e sperare che altri remino con vigore.

Come sostenitore è da poco entrato il Dr Francesco Piscioli già direttore dell'Anatomia Patologica di Trento e poi di Rovereto. Nato a Cremona, ha poi sempre lavorato in trentino dopo aver frequentato l'Ospedale di Cremona per un breve periodo negli anni '70 (se non ricordo male)

Conoscendo bene la sanità italiana e i sistemi di governo in essa presenti, soprattutto nella regione a statuto speciale, speriamo ci possa dare un aiuto nel percorso di lotta del movimento.

Buona serata

Enrico Gnocchi- Coordinatore del Comitato.

3.

Ottimo lavoro con una panoramica a 360 gradi che inquadra i problemi che riguardano il territorio e la politica che lo gestisce. Complimenti Enrico! Molto condivisibile l'appello e la lucida analisi della signora Rossini come pure l'intervento dell'ottimo Balotta sul previsto e prevedibile flop della Brebemi. Quanto poi alla lettera del medico che lascia la medicina di base mi stupisco delle 14 ore giornaliere perché vedo ben altro sul territorio. Non si chiede certo a nessuno una fatica del genere ma la realtà ci rivela qualche cosa di molto diverso quanto a gestione della medicina di base.

Il PD nella persona del consigliere Piloni ha risposto agli appelli del Comitato in un confronto sul tema Nuovo O-spedale segnato da qualche cenno di apertura: si appoggia il Progetto ma s'intende monitorarne con scrupolo le fa-si esecutive, aprendo una prospettiva che lascia margine a correzioni, come indicavano il dr. P. Bodini ('Manca un vero studio comparativo sulle opzioni riqualifica/edificazione. Sottostimati i costi') e il dr. G. Lima ('Il badget per i muri copre 6 anni ma per specialisti e tecnologie servono fondi per almeno 20'). 

Un barlume in fondo al tunnel (del silenzio/chiusura del PD) o un fuoco fatuo? Il Comitato comunque ringrazia. E c'è qualcosa di nuovo se l'apertura trova rinforzo nel dichiarato di Piloni sul progettato Raddoppio della Piadena-Cremona (Welfare Cr. Network-05/08/24), “una delle opere più importanti in provincia” su cui pesa “la forte preoccupazione circa l'aumento dei costi”, che sconta il “grave mancato coinvolgimento dei pendolari” e pone il tema prioritario del consumo di suolo, per cui chiosa “Ogni decisione va presa avendone presente la fattiva e con-creta sostenibilità insieme alla certezza di tempi e risorse”.

Il Comitato sottoscrive questi alert estensibili al Progetto Ospedale. Per consumo di suolo Cremona è 3° in Regio-ne e la più esposta a rischio idrogeologico e mentre nel mondo si mira a depavimentare contro eccessi climatici e sigillatura dei suoli qui si edifica sul polmone verde ai lati del Maggiore “in un contesto compromesso da siti in-dustriali in area urbana” (Cnr-UniBo/Ba '23) soffocata dal cemento.  

“La grave mancanza di non aver coinvolto i pendolari” quali portatori di interesse fa il paio con la scelta di non coinvolgere i cittadini sul Progetto Ospedale tema 'bandito' dalle elezioni di giugno, ma la legge detta (833/78-dl. 502/92) “Va garantita la partecipazione dei cittadini. Stato, regioni, enti locali ne assicurino la piena partecipazio-ne alla programmazione dei SS”. 

L'allarme del consigliere sui costi del Raddoppio vale per il Progetto Ospedale: il budget lieviterà in sede di pro-getto esecutivo ma il finanziamento è tutt'altro che sicuro visto che si è decretato di compensare il taglio di 1,2 miliardi in capo alla sanità (PNC) con i fondi ex art 20-67/88, cespite che finanzia il Progetto. E si profilano limiti di bilancio per l'Italia, tenuta al rientro a titolo di Patto di stabilità per 12 miliardi/anno. In caso di definanziamen-to si opterà per contratti di PPP, ma l'omologo Comitato piacentino avverte "L'apporto dei privati in campo sanita-rio causa sciagure (v. Mestre e Castelfranco Veneto): per decenni andranno sottratti alla spesa corrente decine di milioni a copertura dei canoni”.

Dunque? Il monito di Piloni in capo a un progetto ferroviario quanto a metodo e garanzie vale anche per un pro-getto ospedaliero con le stesse criticità. 

Resta la domanda: è sostenibile il Progetto? serve il Nuovo Ospedale? Volontà politica e sapienza gestionale fanno la buona sanità. Questi i chiodi su cui battere, il resto è business, perchè “non c'è correlazione tra il malfunziona-mento di un ospedale e il fatto che sia vecchio o nuovo” (P. Bodini). Con una certezza: quando la politica esce dal fortino, apre al confronto e misura le scelte alla luce della loro sostenibilità e adesione ai bisogni dell' utenza si ripropone in quel ruolo di servizio a tutela degli interessi collettivi che ne è la ragion d'essere in democrazia.

G. Franzoni, R.Vacchelli, per il 'Comitato per la difesa della sanità pubblica e dell'ospedale di Cremona'.

Chiosa

"Resistere un giorno in più..."

Non se ne avrà il presidente del Coordinamento dott. Enrico Gnocchi se, ricordato che tutti i nostri lettori/mittenti sono bell a mamma soja e che il loro apporto, in questi contesti di vaghezza, è di un valore inestimabile per la tenuta delle consapevolezze, ci permettiamo di replicare un monito suscettibile, per come si sono messe le cose, di diventare epicentro di questa manifestazione di cittadinanza attiva.

Ha ragione Gnocchi a segnalare anche qualche smagliatura nella continuità e nella determinazione della testimonianza.

Che, prima di essere civica, dovrebbe, per il suo background, percepita come denuncia sociale.

Già…dovrebbe essere pane per i denti dei “campi” più o meno larghi, il cui bacino di riferimento dovrebbe attingere a questa fonte che segnala il punto più alto della parabola controriformatrice applicata al patrimonio delle conquiste civili e sociali di una stagione di lotte, a questo punto, da rimpiangere.

D'altro lato, solo 24 ore fa avevamo, nella precedente edizione del format Lettere a Eco, fatto ben presente che la riconquista del diritto universale alla cura della salute non interessa che pochi appassionati.

Non certamente i cosiddetti partiti di raccolta (di voti e prerogative gestionali, non già di sentiments popolari); men che meno gli investiti di ruoli elettivi. Che, come nel caso del rinnovo della Consiliatura del Capoluogo e alla vigilia del vertice dell'ente intermedio Provincia, hanno dimostrato e dimostrano di non tenere minimamente conto della centralità di questi diritti conculcati. Che, al di là della stretta correlazione dei poteri, dovrebbero costituire sollecitudine primaria per le istituzioni territoriali che sono situate a più diretto contatto con la popolazione (cogliendone ed interpretandone le percezioni e le consapevolezze).

Né si può dire (riferendoci ai recenti risultati delle urne) che pagheranno, come si diceva un tempo, pagheranno tutto.

Siamo ben consapevoli che le incrostazioni di una deriva controriformatrice non si possono sciogliere agevolmente. Ma è importante che Movimenti come quelli che sono sorti spontaneamente continuino con tenacia la loro difficile lotta.

Dato che Gnocchi segnala una new entry, in precedenza basata professionalmente in Trentino e dato che nel nostro soggiorno trentino non smettiamo di osservare e riflettere, segnaliamo (affinché sia stimolo alla riflessione) uno spunto, che potrebbe essere utile metabolizzare nella nostra testimonianza. Che è strategicamente di lotta. Ma che applica anche il gradualismo. Si tratta delle Cot. Vale a dire, Centrali operative territoriali (5 in Trentino) sono finalizzate a gestire in modo più efficiente la filiera conseguente alla logistica delle cure: coordinamento della presa in carico del paziente tra i sevizi e gli operatori, della ottimizzazione degli interventi con l'attivazione degli operatori e delle risorse della rete assistenziale; monitoraggio delle transizioni dalle strutture terapeutiche e dai livelli clinici; supporto informativo e logistico agli operatori della rete assistenziale riguardo alle attività e ai servizi distrettuali; raccolta, monitoraggio e gestione dei dati di salute attraverso gli strumenti forniti dalla medicina. In pratica attività di Back office necessarie a gestire il percorso del paziente preso in carico, fino al rientro nel domicilio, allo scopo di organizzare l'assistenza domiciliare. La figura chiave è l'infermiere di percorso, specializzato nel relazionarsi con i diversi ambiti di cura e nell'assicurare continuità relazionale agli assistiti.

Siamo ben consapevoli che trattasi di una sperimentazione a range circoscritto. Ma indubbiamente sarebbe, nel catastrofico contesto in cui il nostro sistema di assistenza sociosanitaria è stato vandalizzato da politiche antisociali, una risposta alla caduta verticale di continuità terapeutica. Quasi sempre disattesa specie nei casi di maggiore fragilità.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

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