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Lettera aperta agli aderenti della Comunità socialista cremasca, casalasca e cremonese

Riceviamo da Virginio Venturelli, Tommaso Anastasio e Sergio Denti e molto volentieri pubblichiamo

  23/12/2020

Di Redazione

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Le prolungate misure contrastanti la diffusione del COVID 19, di fatto, hanno portato alla cancellazione di diverse iniziative finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di seguito ricordati:

- quello dell'unità di tutti coloro che, superando divisioni e vecchie diffidenze, intendono ricostruire una nuova comunità che che sappia attingere dalle associazioni, dai circoli, dai piccoli movimenti e da tutti i singoli, uomini e donne che vorranno contribuire con il loro impegno;

- la convocazione di una iniziativa nazionale unitaria, quale motore per la rinascita delle sezioni socialiste nei territori, a contatto diretto con i bisogni e gli interessi delle persone;

- la presentazione di liste socialiste a livello locale, per tornare ad amministrare i grandi come i piccoli centri, per rientrare nelle loro Istituzioni.

Il PSI pare avere nuovamente rinviato la propria concreta adesione e disponibilità al confronto con le variegate organizzazioni di ispirazione socialista su tutto il territorio nazionale, attivando una consultazione interna al partito, in vista, vogliamo credere, dell'appuntamento principale, poc'anzi richiamato. Diversamente, non capiremmo come un tale partitino, avviluppato in se stesso, possa pensare di essere rappresentativo di una comunità di fatto più estesa all'esterno che al suo interno.

Anche in Lombardia, all'annuncio delle varie “anime” del socialismo milanese, di voler lavorare per la presentazione di una lista socialista, alle prossime elezioni comunali di Milano del 2021, non sono seguite altre prese di posizione in questo senso.

Sono state sospese per motivi contingenti anche le nostre riunioni della Rete delle Comunità socialiste della provincia di Cremona, peraltro pubblicamente intervenute su più temi, attraverso l'Eco del Popolo ed altri mezzi di informazione.

Se è vero che l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, come recita la nostra Costituzione, non potremo prescindere da questa annosa questione. Ci sentiamo di annotare un dato su tutti: negli ultimi 25 anni, in un mercato sempre più globalizzato, abbiamo avuto un aumento della produttività dello 0,3%, contro l'1,6% dell'Unione Europea. Tra l'altro, il valore delle nostre aziende quotate in Borsa dal 2000 ad oggi si è quasi dimezzato, passando dal 6,2% di quello complessivo europeo al 3,7%.

Il declino in corso sta compromettendo irrimediabilmente il futuro dei nostri giovani, ai quali spetterà l'improbo compito di gestire “la grande ipoteca” che graverà sempre più marcatamente sul sistema Paese già fortemente ingessato; il 23% di loro, ovvero, oltre 2 milioni di cittadini sono i cosiddetti “NEET” (giovani che dopo lo studio non lavorano e non seguono corsi di formazione)!

Un contesto allarmante a cui nessuno da centralità proponendo interventi ad hoc per invertire la china.

A tre decenni dalla fine del PCI e della prima repubblica, la residuale sinistra che ha dato origine al PD, oggi al governo con il Movimento 5 Stelle, anziché cercare di rimediare alle proprie, non lievi, responsabilità, pensa unicamente a tenere a galla il governo più per fini partitici che di effettiva utilità per il Paese) il governo, assecondando indirizzi politici di corto respiro e populistici. L'ultima prova di tale assillo, è stata offerta dal recente dibattito promosso da Massimo D'Alema con la partecipazione tra gli altri di Amato, Zingaretti, Renzi, Franceschini e Speranza, proteso al rafforzamento strategico della alleanza PD-M5S, anche a costo di ritocchi all'amalgama di governo, senza alcun accenno agli insulti reciproci intercorsi in passato tra le due forze politiche, cosi come tra gli scissionisti D'Alema e Speranza da un lato e Renzi dall'altro.

A fronte di tanta strumentale discussione e mancanza di prospettiva, crediamo sia necessario moltiplicare i nostri sforzi, affinché non si interrompano le interlocuzioni, faticosamente avviate, nell'area riformista per la ricostruzione di una forza politica di chiara espressione liberal-socialista, solidarista ma per nulla assistenzialista, quale punto di riferimento per il mondo del lavoro, per i lavoratori, per le nuove generazioni e di quanti aspirano ad uno sviluppo sostenibile del nostro Paese.

Auguriamo a tutte le Compagne e a tutti i Compagni di trascorrere serenamente le festività natalizie. Sarà nostro impegno organizzare nuovamente incontri in presenza non appena la situazione volgerà al meglio.

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