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129° della fondazione del movimento socialista, la parola ai nostri lettori

  19/08/2021

Di Redazione

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Ricorderanno i nostri lettori che neanche 48 ore fa postammo sull'edizione quotidiana de L'ECO il richiamo della 129° ricorrenza della fondazione del movimento socialista. Avvalendoci, per quanto non abbiamo fatto mancare la nostra riflessione, delle autorevoli testimonianze, rievocative e divulgative, dei direttori dell'Avantionline, Mauro Del Bue, e dell'Avanti mensile, Claudio Martelli. 

È nota la predilezione di chi scrive di curare un prodotto editoriale che sia permanentemente aderente alla mission ed al sentiment dei lettori, che apprezzano il taglio del pluralismo di visione e di inclusione. 

Sentiment che viene verificato sia attraverso l'esortazione a ad un lavoro plurale sia ad un rapporto quasi quotidiano di interlocuzione. 

Sul punto della ricorrenza fondativa ci siamo auto promozionati, spedendo 250 whattsapp recanti il link dell'edizione dedicata al Congresso di Genova del 1892. Si tratta, ripetiamo, di uno sforzo di approfondimento e di divulgazione, che ha come obiettivo, oltre la storia socialista, anche la ricerca della permanenza dei motivi di attualità degli ideali e del progetto socialisti.  

Ci siamo rivolti (e lo faremo nuovamente) ai tutti i lettori de L'Eco (e a quelli socialisti, in particolare) perché attivino con contributi e riflessioni un fecondo dibattito.  

OK, per molti noi la ricorrenza costituisce (o dovrebbe) il richiamo alla scaturigine della scelta di militanza (per chi militante è stato o si sente idealmente ancora) e, per chi invece ha militato diversamente, di una obiettiva considerazione del valore della testimonianza in questo secolo e più. 

Abbiamo il pudore di chiedere di scusare l'invadenza ed il pressing nostalgico, che in chi scrive, impermeabile agli effetti del procedere del tempo e delle avverse condizioni, sono giustificati da quello che è un po' anche un compleanno personale: la prima tessera socialista ritirata nel 1962, anno del 70°. 

Stanti le premesse, deve, a parere di chi scrivere, emergere concretamente la volontà di partire da queste preesistenze per ridare, come direbbe Nenni, gambe al proposito di ripristinare nella vita politica e istituzionale il movimento socialista. 

Ce n'è un enorme bisogno. Per rimettere sui cardini una vita politica che ha perso smalto, idealità ed efficienza ed una sinistra, volatilizzata dall'effetto omologazione. 

I socialisti, aperti al rapporto sinergico con le sensibilità riformiste e laiche, dispongono un notevole know how di idealismo e di progetto di cambiamento della società. 

Ne sono dimostrazione le due testate. Chiediamo ai nostri lettori di sostenerle e di diffonderle, di seguirle. Anche per il progetto politico che sottendono. 

In autunno, compatibilmente con restrizioni/riaperture relazionali, allestiremo un convegno sul tema del rilancio socialista, con la partecipazione dei direttori dell"Avanti!online e dell"Avanti!. 

In tale iniziativa sono implicite le volontà di partecipare alla campagna di diffusione e abbonamenti della versione di Milano ed anche nella divulgazione dell'Avanti online e alla accelerazione dello sforzo di armonizzazione e di convergenza in vista del rilancio del movimento socialista. 

La Comunità Socialista territoriale sul tale terreno si è molto spesa. Sono nati e stanno nascendo circoli dell'Avanti a Crema (dedicato al sen. Noci), a Soncino (dedicato al sen. Grossi), nel casalasco (dedicato a Sandro Pertini) e a Cremona (con la proposta di dedicarlo al se. Carnesella). 

Lateralmente, ma sinergicamente, a questo sforzo organizzativo si svilupperà il più ampio dibattito possibile. 

Che la nostra testata, pur nel rispetto di una più ampia visione editoriale, favorirà. 

Ne sono dimostrazione i due contributi, che sull'argomento ci sono pervenuti e che pubblichiamo ringraziando i mittenti. 

Caro Direttore ho letto il link che mi hai inviato e l'ho trovato molto interessante. Partendo dalla fondazione a Genova nel 1892 del Partito dei lavoratori fino ai giorni nostri. Il socialismo come essenza di civiltà per me ha un valore che va oltre l'idealismo. Si ha paura a pronunciare la parola perché si teme di essere etichettati come non democratici. Lo spiega bene Rino Formica....ora la pandemia che è un problema di universalità ineluttabile spero allinei tutti i Paesi verso una politica di unione e che finalmente tutti i sovranismi sorti ultimamente abbiano a cessare. 

C.L. (Vicenza) 

Carissimi compagni, che bello potermi rivolgere a persone con i miei stessi sentimenti usando questo appellativo: compagni. Ha un sapore di uguaglianza, di cooperazione, di prospettive comuni.  

Mi chiedo come sia stato possibile distruggere sulla carta e nella convinzione di tanti un partito così nobile, il socialismo. Errori a parte, le idee che l'ispirarono sono comunque e assolutamente di alto livello di mente e di cuore. Errori compiuti da altre formazioni vengono sempre minimizzati, è ormai una vera arte girare e rigirare parole che assumono sempre più il sentore di beffa. Eppure chi dovrebbe diffidarne si lascia trascinare e perde sempre più la capacità di ragionare.  Talvolta parte l'autocritica per il mio operato nella scuola elementare. Possibile che non si sia stati in grado di indirizzare le giovani menti a rispettare una propria buona autonomia?  Una giovane collega, poiché nel discorso era fuoriuscita la mia convinzione di ritenermi uguale al contadino che passava con le spalle curve per il pesante carico, più fortunata per aver avuto la possibilità di studiare, mi rivolse pesanti minacce, promettendomi una scarica di legnate da parte degli amici del suo circolo. Assurdo, eppure chi invita all'odio, all'egoismo, al razzismo prevale e marcia sempre alla grande. Perché?  Quale partito si è mai messo in luce schierandosi dalla parte della gente, delle persone in difficoltà, dell'interesse morale e materiale della nazione tutta? Essere nati socialisti per predestinazione genetica ha ostacolato i legittimi impulsi a reagire alle tante ingiustizie subite. Forse? Forse! 

Io sono “socialista “, affermava il caro professore Mario Coppetti . Quanto manca a tutti noi, ma altre belle persone sentono ora l'esigenza di rivalutare l'operare di anni lontani ma mai dimenticati. A loro dico GRAZIE e chiedo di sentire la mia vicinanza e ammirazione. 

Grazie, caro direttore, per la cortese attenzione e ospitalità. Saluti socialisti 

Clara Rossini

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