L'incipit di questa cronaca abroga decisamente ogni stereotipo, a cominciare dal… come passa (anche se un po' è vero) il tempo! È, infatti, passato poco più di un anno, dal settembre del 2021 quando Davide Viola chiuse la sua vicenda umana.
Un anno che per la famiglia è stato, è e sarà di un dolore, temperato solo dall'abitudine di tenere sempre alto lo sguardo, e per gli amici di una tristezza incapace di attenuarsi e della consapevolezza di una incolmabile perdita di testimonianza civile.
Appunto rifuggendo dalle frasi fatte e di circostanza, non possiamo, però, non appellarci alle percezioni e consapevolezze soggettive. Che nel nostro caso inducono ad avvertire che con gli anni il ricordo degli scomparsi ingigantisce, come se stessimo per incontrarci tutti, dopo tanto tempo. Per Lui, poi, che lo pensiamo ogni giorno e per noi che non siamo troppo lontani da quell'incontro, il suo ricordo segue questa regola.
Ne abbiamo avuto prova (che vale per noi e per tutti i partecipanti) dall'evento conviviale, organizzato dal Comune di Gadesco Pieve Delmona, che ha visto riunirsi con un profondo senso di condivisione i famigliari, gli amici, i colleghi, semplici cittadini per la dedicazione al Suo nome e alla Sua testimonianza umana e civile della sala consiliare del Municipio, in cui Viola, come hanno sottolineato il Sindaco dott. Achille Marelli e il vicesindaco dott. Doriana Grisi, ha trascorso, si può dire, un lungo e significativo tratto dell'esistenza e di un servizio civile, decisamente fecondo e molto apprezzato.
Molto fecondo ed apprezzato anche al di fuori del ristretto ambito comunale in cui il dottor Viola ha continuativamente operato, pur nel variare dei ruoli formali, per quasi un trentennio.
Un lungo tasso temporale che, in aggiunta alle qualità professionali e amministrative, costituisce già di suo dimostrazione di attaccamento (in uno scenario generalizzato di “crisi delle vocazioni” dell'esercizio del ruolo di rappresentanza in nome del popolo) alla comunità in cui era noto e aveva vissuto con la famiglia, gli amici, i collaboratori, i concittadini. Di una medio-piccola cittadina che nel volgere di 40 anni si è trasformata, per effetto di ben noti insediamenti terziario-commerciali, in un aggregato non più, come le origini, prevalentemente agricolo.
In tale transizione i Viola hanno avuto, con la loro dedizione civile e la loro impronta di onestà, un ruolo non secondario. Perché al quasi trentennio di servizio amministrativo del Dottor Davide Viola, andrebbe aggiunta la decade in cui il padre Fausto negli anni 70/80 fu consigliere comunale e Sindaco.
Ecco, detto questo, vorremmo concedere poco al dettaglio di una cronaca imperniata su un evento comunitario, di cui riportiamo, con un copia-incolla i pronunciamenti ufficiali e letterali delle motivazioni lette dal Sindaco e dal Vicesindaco a motivazione delle ragioni con cui il Consiglio, interprete di un diffuso sentire popolare, ha intitolato la Sala Comunale al nome del primo cittadino.
Accennavamo al raggio lungo di questa potenzialità positivamente evocativa, implicita nel gesto del Comune di Gadesco Pieve Delmona. Che va ricordato, ad inizio anno, aveva conferito il riconoscimento di cittadino dell'anno.
Non solo e non tanto in rapporto all'ampio ambito territoriale in cui Viola si è prodigato nella gestione di istituzioni contigue al Comune, essendo stato fattivo consigliere di amministrazioni sovraccomunali e, soprattutto, al vertice della Provincia (per di più nel contesto difficilissimo della “riforma” Del Rio).
Abbiamo citato questo suo ruolo preminente su questa nostra testata alcuni giorni fa quando siamo tornati a focalizzare la questione del venir meno di un irrinunciabile ente di secondo livello, capace di raccordare e ottimizzare un territorio frammentato di suo e marginalizzato dalle scelte dei superiori livelli di governo, inconsapevoli delle realtà periferiche.
Ha richiamato ciò, sottolineando il contributo di Viola anche su questo rilevante aspetto della vita politica ed amministrativa, il Presidente della Provincia Paolo Mirko Signoroni. Che da Viola ha ricevuto, come si suol dire, “il testimone”.
Gli interventi sono stati chiusi da Rosita, sorella di Davide, che a nome della famiglia ha ringraziato del gesto di dedicazione, destinato a restare indelebile nella storia del Comune e, più ampiamente, e della più ampia realtà territoriale.
E a suscitare in questi tempi civili un po' “mossi” un'onda lunga evocativa, capace di suscitare consapevolezze e slanci edificanti.
Ce lo impone il ricordo di Davide Viola e con esso la percezione che la vita continua nel contributo dei colleghi amministratori locali che continuano l'opera svolta insieme e nella testimonianza di una famiglia unita nei sentimenti e nelle consapevolezze rivolte al suo purtroppo breve ma fecondo cammino esistenziale.
A nome dell'Associazione Emilio Zanoni, di cui è stato l'ultimo Presidente, abbiamo voluto con il gesto dei garofani rossi ricordare il versante del suo idealismo.