L’ECOSTORIA Coppetti: un monito ed un esempio permanenti
Nella mattinata di Venerdì 26 aprile, esattamente ad un anno della scomparsa, si è svolta nell’androne del Civico Cimitero dove riposa, una partecipata ed intensa cerimonia di ricordo della figura di Mario Coppetti, lo scultore/partigiano da decenni entrato nelle consapevolezze civile della città, cui molto ha dato, nella sua lunga e feconda esistenza, come coerente testimone di libertà e democrazia, come amministratore pubblico, come docente ed artista. La cui fattiva opera si ripercuoterà nel tempo, anche dopo la fine della vicenda esistenziale, in quanto le sue testimonianze artistiche, per la particolarità del messaggio, continueranno a chiedere di ricordare.
L’incontro, iniziato all’ingresso principale del cimitero, dove la figlia Silvia ed il genero Bruno hanno accolto i numerosi partecipanti, ha visto la presenza del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, accompagnato dal presidente del Consiglio Comunale Simona Pasquali, dal Vicesindaco Maura Ruggeri, dall’assessore Barbara Manfredini, del Presidente della Provincia Davide Viola, del Presidente della Società Filodrammatica Cremonese Giorgio Mantovani, della delegazione dell’ANPI guidata dal presidente Giancarlo Corada e da Giuseppe Azzoni, del Presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani Angelo Rescaglio, del coordinatore territoriale del PSI Sergio Denti, di Mario Penci del Consiglio dell’Associazione Zanoni e di numerosi amici ed estimatori che negli ultimi anni hanno intensamente operato con lo scomparso, tra cui Agostino Melega, Pierluigi Torresani e Graziano Bertoldi.
Dopo l’indirizzo di saluto del primo cittadino, tutti i partecipanti l’hanno voluto brevemente ricordare, sia per le feconde tracce lasciate in vita sia per i progetti con cui verrà ricordato.
Come ha voluto osservare chi scrive, Mario Coppetti ha vissuto intensamente e consapevolmente l’ultimo tratto esistenziale, nella prospettiva ragionata della propria eredità.
Per la quale ha fornito ai famigliari ed agli amici, che gli sono stati più vicini, dettagliate disposizioni.
Ha ricordato la figlia Silvia, che è in fase avanzata la procedura per la costituzione a suo nome di una fondazione che gestirà nel prosieguo la mostra antologica permanente dei suoi lavori e che diventerà un laboratorio di perfezionamento artistico.
Come ha ricordato l’ansia particolare nel raccomandare un intervento di decoro della cappella dei caduti per la Resistenza, già avviato e a spese della famiglia.
Il Sindaco Galimberti ha sottolineato l’iniziativa del Comune di intitolare lo slargo recentemente ripristinato in Via Goito al nome dello scultore cremonese ed ha preannunciato che nei prossimi mesi si porteranno a compimento le iniziative abbozzate subito dopo la sua scomparsa.
È qui il caso di ricordare che il prossimo 17 maggio verrà presentato a Cremona un documentario/intervista realizzato dal regista Bonfatti Sabbioni, dedicato allo suo specifico profilo ideale e politico, che per tutta la vita restò legato al socialismo liberale dei Fratelli Rosselli.