Caffè Letterario. Lunedì 19 febbraio 2018 in sala Bottesini del teatro San Domenico di Crema, ore 20.45, ingresso libero
Un Premio Campiello tutor degli studenti scrittori Giuseppe Lupo decreta i vincitori del concorso indetto con il Fatf e i Soci coop Lombardia e presenta il suo romanzo 'Gli anni del nostro incantò, conversazione con Roberta Carpani
Tra passato, con la presentazione di un romanzo ambientato negli anni Sessanta, e futuro, con la premiazione dei giovani talenti della scrittura che hanno vinto il concorso letterario sul tema 'La festà. È questa la suggestione del prossimo incontro del Caffè Letterario di Crema che vede come protagonisti il vincitore del Premio Campiello Giuseppe Lupo e gli studenti finalisti del concorso indetto dal Franco Agostino Teatro festival di Crema in collaborazione con il Comitato Soci Coop Lombardia e lo stesso caffè Letterario. La serata, che si avvarrà dell'accompagnamento musicale degli allievi della classe Imparerock del civico isituto musicale Folcioni, avrà inizio con la premiazione dei vincitori del concorso letterario. Racconti inediti sono stati analizzati da una giuria presieduta dallo scrittore e docente della facoltà di Lettere e Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Giuseppe Lupo e composta dal giornalista Paolo Gualandris, dalla docente Velia Polenghi e dai rappresentanti del Comitato Soci Coop guidato da Mimma Benelli, che poi hanno individuato i nomi dei sei finalisti.
Per la sezione ‘Under 14’: Beatrice Brambillaschi della scuola media ‘ GiovanniVailati’ di Crema), Emma Gallotti, dell'Ic Luigi Chiesa di Spino d’Adda e Linda Stella delle Scuole medie ‘A. Cameroni’ di Treviglio. Per la categoria ‘Scrittori in erba’: Sara Bolzoni dell'IIS Galilei – Scienze Applicate di Crema, Sara Cavalca dell'IIS Romani di Casalmaggiore e Nicolò Leva dell'IIS Galilei – Scienze Applicate. I vincitori saranno proclamati durante la serata. Dopo la cerimonia Lupo presneterà il suo libro in una conversazione con Roberta carpani, professore associato di Discipline dello Spettacolo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Anche questa serata è resa possibile grazie al fondamentale contributo degli sponsor che sostengono l'attività del Caffé Letterario di Crema: Associazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca e Mantovana, Fapes di Sergnano, Comitato Soci Coop di Crema, libreria Il Viaggiatore curioso di Crema, Icas di Crema, il quotidiano La Provincia di Cremona e Crema e, naturalmente, la Fondazione San Domenico che ospita gli appuntamenti.
'Gli anni del nostro incantò è un romanzo che segue una famiglia milanese dalle speranze nate negli anni del boom economico e dello sviluppo industriale, agli anni più incerti della contestazione giovanile, fino alla terribile violenza degli anni di piombo. Lo firma Giuseppe Lupo, scrittore e saggista classe 1963 (premio Campiello nel 2011 con 'L’ultima sposa di Palmirà) è il racconto di una famiglia milanese, dai primi anni ’60, attraverso il boom economico, e gli anni di piombo, fino alla vittoria della nazionale italiana ai mondiali di Spagna. Il racconto dello sviluppo economico e dell’industria, ma anche del sangue e della violenza, e delle trasformazioni che cambiano mano a mano il volto della città. Una domenica di aprile, una Vespa, a Milano, negli anni Sessanta: un padre operaio, una madre parrucchiera, un figlio di sei anni e una bimba che non ne ha ancora compiuto uno. Vengono dalla periferia, sembrano presi dall’euforia del benessere che ha trasformato la loro cronaca quotidiana in una vita sbarluscenta. Qualcuno scatta una foto a loro insaputa. Vent’anni dopo, nei giorni in cui la Nazionale di calcio italiana vince i Mondiali di Spagna, una ragazza si trova al capezzale della madre che improvvisamente ha perso la memoria. Il suo compito è di ricordare e narrare il passato, facendosi aiutare da quella foto.
Prende così il racconto di una famiglia nell’Italia spensierata del miracolo economico, una nazione che si lascia cullare dalle canzoni di Sanremo, sogna viaggi in autostrada, si entusiasma con i lanci nello spazio dei satelliti americani e sovietici, e crede nel futuro, almeno fino a quando non soffia il vento della contestazione giovanile e all’orizzonte si addensano le prime ombre del terrorismo. Dopo la strage di piazza Fontana finisce un’epoca favolosa e ne comincia un’altra. La città simbolo dello sviluppo industriale si spegne nel buio dell’austerity, si sporca di sangue e di violenza, mostra il male che si annida e lascia un segno sul destino di tutti. Giuseppe Lupo racconta il periodo più esaltante e contraddittorio del secolo scorso – gli anni del boom e quelli di piombo – entrando nei sogni, nelle illusioni, nelle inquietudini, nei conflitti di due generazioni a confronto: quella dei padri venuti dalla povertà e quella dei figli nutriti con i biscotti Plasmon.