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“Gira la carta"

Nell'ambito della premiazione dei vincitori del concorso, Rosa Ventrella presenta il suo nuovo romanzo "Benedetto sia il padre"

  09/06/2021

Di Redazione

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CAFFÈ LETTERARIO DI CREMA

 

Lunedì 14 giugno ore 18,30 sala Pietro da Cemmo, ingresso libero

 

Rosa Ventrella premia i vincitori del concorso di scrittura “Gira la carta” organizzato con Fatf e Soci Coop e presenta il suo nuovo romanzo “Benedetto sia il padre” (Mondadori)

 

Conversazione con Paolo Gualandris

Accompagnamento musicale di Chiara Marinoni e Matteo Bacchio

 

Una storia in cui la paura si mescola all'amore, il sangue alla bellezza. Una storia che parla di una bambina cresciuta, come tante, in una famiglia governata dalla violenza. A esercitarla è il padre, da tutti nominato "Faccia d'angelo" per i suoi lineamenti delicati, in perfetta contrapposizione alla sua anima nera assediata dai fantasmi. Il padre riversa sui figli e soprattutto sulla moglie la sua furia cieca, l'altalena dei suoi umori, le menzogne e tradimenti. Una vicenda narrata nel romanzo “Benedetto sia il padre” pubblicato da Mondadori. 

A raccontare la storia di una bambina spaventata, cresciuta in quartiere popolare come ce ne sono tanti nel mondo (posti dove la violenza ti viene cucita addosso), che continua a vivere, invisibile, nella donna adulta che poi lei diventerà trovando la forza di per andare avanti e non scappare più, è la scrittrice cremonese Rosa Ventrella, protagonista della serata di “riapertura” dopo il blocco imposto dalla pandemia del Caffè Letterario di Crema: l'appuntamento è per le 18,30 di lunedì 14 giugno in sala Pietro da Cemmo del Centro culturale Sant'Agostino di Crema. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti. Come da tradizione, l'accompagnamento musicale è assicurato da Chiara Marinoni e Matteo Bacchio. 

Sarà una serata “giovane”: Ventrella è stata la presidente della giuria del concorso di scrittura “Gira la carta. Aria di cambiamento” organizzato dal Franco Agostino Teatro Festival in collaborazione con il Comitato Soci Coop di Crema e, appunto, il Caffè Letterario. Tra gli oltre cento elaborati giunti alla giuria, sono stati scelti finalisti e vincitori, che verranno premiati durante l'incontro. Ecco i loro nomi con il giudizio della presidente di giuria. 

Per la categoria Under 14: 

Racconto Vincitore: Io odio l'avventura di Nicola Mauri (Scuola Secondaria C. Abbado – Ombriano – IC Crema Due – classe 3B): «Ho scelto questo testo per la capacità di raccontare con un linguaggio fluido, una scrittura leggera ma nello stesso empo scevra di orpelli e di luoghi comuni, paure e fragilità dell'adolescenza, consentendo al lettore di cogliere anche le sfumature. Ho apprezzato la vivacità del linguaggio e l'intento introspettivo che è venuto fuori sempre calibrando narrazione e dialoghi». 

Racconti finalisti: Che sia proprio questa la felicità di Martina Giaquinta (Scuola Secondaria C. Abbado – Ombriano – IC Crema Due – classe 3B), Gira la carta: aria di cambiamento di Maria Sofia Tricoli (Scuola Secondaria C. Abbado – Ombriano – IC Crema Due – classe 3D). 

Per la categoria Scrittori in erba (scuole medie superiori): 

Racconto Vincitore: Una carta molto pesante di Irene Cortinovis (Istituto Istruzione Superiore Galileo Galilei - Crema – classe 4 LC): «Il racconto merita di vincere per la capacità di raccontare inquietudini, stati d'animo, sensazioni impercettibili attraverso una scrittura solida e già matura, che procede per immagini, a scatti, subendo l'onda delle emozioni. Il racconto acquisisce così musicalità e ritmo, un ritmo che coinvolge il lettore portandolo ‘dentrò l'identità costruita dallo scrittore attraverso la sua penna. Ed è un'identità che scava a fondo, penetra e lascia inquietudini. Notevole». 

Racconti finalisti: Pensieri di Luca Lucini (Istituto Istruzione Superiore Galileo Galilei - Crema – classe 3 LE) e Il silenzio della carta di Giorgia Teresa Vailati (Istituto Istruzione Superiore Galileo Galilei - Crema – classe 1 LA). 

IL ROMANZO 

La scrittrice de La Malalegna e di Storia di una famiglia perbene, successi internazionali tradotti in trenta Paesi, desiderava scrivere da moltissimo tempo un romanzo che desse “corso alle parole che a fiumi aveva sparse nella testa e soprattutto nel cuore". Ed è così che appare anche al lettore Benedetto sia il padre: un fluire di tempi impietosi che si intrecciano, di mondi interiori ed esteriori. Una storia in cui la paura si mescola all'amore, il sangue alla bellezza. Il padre riversa sui figli e soprattutto sulla moglie la sua furia cieca, l'altalena dei suoi umori, le menzogne e tradimenti. In questo territorio prende corpo la guerra di Rosa con il passato e con tutti i suoi tormentosi mali, nel tentativo di guardarsi dentro e trovare le radici per far germogliare una nuova sé ("Dov'è che inizio io? In quale punto del mio passato? Perché non inizio certo quando sono nata"). 

Quanto di quel che abbiamo vissuto da bambini ci rimane attaccato alla pelle? Ci si può salvare dal male che abbiamo respirato crescendo? Rosa è nata nel quartiere San Nicola, il più antico e malfamato di Bari, un affollarsi di case bianche solcate da vichi stretti che corrono verso il mare, un posto dove la violenza "ti veniva cucita addosso non appena venivi al mondo". E a insegnarla a lei e ai suoi fratelli è stato il padre, soprannominato da tutti Faccia d'angelo per la finezza dei lineamenti, il portamento elegante e i denti bianchissimi; tanto quanto nera - " 'gniera gniera' come un pozzo profondo" - aveva l'anima. Faccia d'angelo ha riversato sui figli e soprattutto sulla moglie - una donna orgogliosa ma fragilissima, consumata dall'amore e dal desiderio che la tenevano legata a lui - la sua furia cieca, l'altalena dei suoi umori, tutte le sue menzogne e tradimenti. Ma Rosa è convinta di essersi salvata: ha incontrato Marco, ha creduto di riconoscere in lui un profugo come lei, è fuggita a Roma con lui, ha persino storpiato il proprio nome. Oggi, però, mentre il suo matrimonio sta naufragando, riceve la telefonata più difficile, quella davanti alla quale non può più sottrarsi alla memoria. Ed è costretta ad affrontare il viaggio a ritroso, verso la sua terra e la sua adolescenza, alla ricerca delle radici dell'odio per il padre ma anche di quelle del desiderio, scoperto attraverso l'amicizia proibita con una prostituta e l'attrazione segreta per un uomo più grande. E, ancora, alla ricerca del coraggio per liberarsi finalmente da un'eredità oscura e difficilissima da estirpare. Rosa Ventrella ha scritto un romanzo coraggioso, animato dalla volontà di smascherare la violenza che affonda le sue radici, dure e nodose come quelle degli olivi, nella storia di tante famiglie. Ma, con la sua lingua capace di dolcezza e ferocia, ha saputo mettere in scena a ogni pagina l'istinto vitale, la capacità di perdonare e rinascere.

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