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Al Caffè Letterario L’autrice, Anna Maria Isastia, presenta ‘Una rivoluzione positiva'

Caffè Letterario. Lunedì 19 marzo 2018 in sala Bottesini del teatro San Domenico di Crema, ore 20.45, ingresso libero In collaborazione con la Consulta per le Pari Opportunità accompagnamento musicale di Imparerock

  15/03/2018 12:26:00

A cura della Redazione

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L’ECOLIBRI Al Caffè Letterario L’autrice, Anna Maria Isastia, presenta ‘Una rivoluzione positiva.

Caffè Letterario. Lunedì 19 marzo 2018 in sala Bottesini del teatro San Domenico di Crema, ore 20.45, ingresso libero In collaborazione con la Consulta per le Pari Opportunità accompagnamento musicale di Imparerock. La lunga marcia verso la parità di genere raccontata da una protagonista L’autrice, Anna Maria Isastia, presenta ‘Una rivoluzione positiva. Conversazioni con Elena Marinucci’

La lunga marcia (tutt’altro che finita) verso la parità di genere raccontata da una delle protagoniste, l’ex senatrice socialista ed ex parlamentare europea impegnata nella lotta per i diritti delle donne Elena Marinucci, un bilancio dei risultati fin qui ottenuti, l’analisi degli ostacoli che si frappongono, oggi, lungo la strada. Anna Maria Isastia, docente di Storia contemporanea all’Università Sapienza di Roma, parlerà di tutto questo lunedì 19 marzo in sala Bottesini dell’Istituto Folcioni al teratro San Domenico presentando, al Caffè Letterario, il suo ultimo libro ‘Una rivoluzione positiva. Conversazioni con Elena Marinucci’ (Edizioni di Storia e letteratura). L’appuntamento per le 20,45, l’ingresso è libero e, come sempre, la serata sarà accompagnata dagli interventi musicali degli allievi della Classe Imparerock del Folcioni, diretta da Ruggero Frasson. Una serata oganizzata in collaborazione con la Consulta per le pari opportunità del Comune di Crema.

Anche questa serata è resa possibile grazie al fondamentale contributo degli sponsor che sostengono l'attività del Caffé Letterario di Crema: Associazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca, Fapes di Sergnano, Comitato Soci Coop di Crema, libreria Il Viaggiatore curioso di Crema, Icas di Crema, il quotidiano La Provincia di Cremona e Crema e, naturalmente, la Fondazione San Domenico che ospita gli appuntamenti.

Isastia è docente di Storia contemporanea all’Università Sapienza di Roma. Sono noti i suoi studi sul Risorgimento italiano e la storia della massoneria. Da anni si occupa di storia delle donne e di biografie femminili. È stata presidente nazionale del Soroptimist ed è componente del direttivo della Rete per la Parità (http://www.reteperlaparita.it/), che ha contribuito a fondare nel 2010.

Quella scritta da lei non una semplice biografia sulla Marinucci, che è stata la principale ispiratrice della commissione per le Pari opportunità tra uomo e donna, ma un ritratto italiano dagli anni Settanta agli ultimi giorni del ’900, al cui centro sta la rivoluzione femminista ripercorsa dal punto di vista particolare di una donna che ha operato nelle istituzioni e che oggi non intende omettere il racconto degli ostacoli, delle lungaggini, delle avversità incontrate lungo il tragitto, come si legge in una nota. I gruppi di autocoscienza, la discussione sull’interruzione volontaria di gravidanza, la battaglia per la presenza delle donne nelle direzioni di partito, i concetti di pari opportunità e di azione positiva, sono il centro di una rivoluzione che si è fatta strada, grazie all’impegno di donne come la Marinucci, tra i banchi della politica. E quando il femminismo entra nelle istituzioni molti degli obiettivi per cui hanno combattuto le donne italiane del secolo scorso trovano la via della realizzazione.

In una fase storica complessa come quella che attraversiamo, troppo spesso vi è disattenzione alle azioni passate, che hanno determinato importanti cambiamenti nella vita della società italiana, e alle protagoniste/i che ne hanno segnato le date. Nel dare tutto per scontato, specie nelle nuove generazioni, una formazione scolastica che si sofferma più sulla storia antica che a quella del secolo passato, l’indifferenza di generazioni affannate, il dovere della memoria e della testimonianza diventano sempre più importanti. Per capire perché l’autrice abbia voluto intervistare Elena Marinucci per raccontare un pezzo importantissimo di quel periodo in cui la partecipazione delle donne è stata fondamentale, basta leggere le prime pagine del libro.

Elena Marinucci è stata sicuramente una delle più rappresentative e qualificate interpreti dell’impegno politico nei decenni ‘70/’90. La sua storia, lunga ed appassionata, viene raccontata minuziosamente durante la conversazione con l’autrice che ne documenta accuratamente ogni azione ed ogni data. Elena Marinucci, docente di diritto, avvocata iscritta all’Unione Donne Giuriste, attiva in politica durante la battaglia sulla legge Fortuna per il divorzio, si avvicina successivamente alla realtà femminista e fonda la”Lega delle donne per il socialismo”. Un impegno che si è tramutato nel tempo in consapevolezza e adesione politica che in quegli anni si è particolarmente alimentata nell’area del socialismo italiano. Affermata dirigente di partito (PSI), la sua azione verrà sostenuta dalla politica del suo segretario di allora, Bettino Craxi e del suo gruppo dirigente. La possibilità di muoversi in un regime di “semi libertà” di appartenenza, ha dato la possibilità ad Elena Marinucci di agire secondo un istinto ed una volontà ben oltre il volere dello stesso gruppo dirigente.

Sono state quindi rese possibili, grazie anche alla sua determinazione/tenacia, le migliori intuizioni per alcune importanti leggi e un’ elaborazione politica sul tema delle differenze di genere mai affrontata in modo così palese prima di allora nell’azione partitica. L’esigenza di trovare modalità concrete per attuare una politica paritaria si è trasformata nel tempo ed Elena Marinucci è approdata anche nelle sedi della rappresentanza politica istituzionale.

Nel libro, in particolare, grazie ad una conversazione fuori da schemi difensivi, viene fuori anche il dato caratteriale di una donna forte, determinata che, se fragilità ne avesse avute, non le hanno impedito di andare avanti nonostante tutto e tutti. Nella sua azione per ottenere una parità di genere, Elena Marinucci era già pari e si è affermata e consolidata all’interno dell’universo politico di quegli anni, fatto prevalentemente di uomini e di cultura separatista. Una donna forte, caratteriale, amicale e pericolosa come ogni politico di razza lo è inevitabilmente.

Le cose fatte sono elencate minuziosamente dalla stessa protagonista e dall’autrice in una sorta di puntuale sottolineatura del fatto e detto, delle date della storia. Per chi avesse vissuto quegli anni, un tuffo malinconico e orgoglioso nel e del passato, per chi non lo avesse conosciuto un dovere di testimonianza e un’utile informazione.

Sia consentito alla redazione de L’Eco del Popolo aggiungere qualche riga con cui esprimere compiacimento per la serata del Caffè Letterario che focalizza un nodale tema, quello della parità di genere, solo negli anni recenti, disincagliato da un ingiustificato ritardo culturale e civile.

Quanto mai feconde queste conversazioni con la Senatrice Elena Marinucci, alla cui testimonianza si deve larga parte di una progressione inimmaginabile.

La figura della Senatrice e giurista Marinucci, con cui abbiamo condiviso l’appartenenza agli organi dirigenti nazionali del PSI, esce, da questo approfondimento, nella giusta dimensione di precorritrice di una battaglia di emancipazione che riguarda tutta la società.

 

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