31 0ttobre 1300 consiglieri comunali rinnovano l'organo deliberante di un ente intermedio allo stato cachettico
Si può, senza ombra di dubbio, affermare che la morta gora della canonica pausa estiva sia da tempo archiviata. Per il vero, non si è trattato di una vera e propria pausa; in quanto si sono incaricati di “tener aperta bottega” (particolarmente, delle polemiche) sia la sinergia tra gli scenari nazionali, resi mossi dalle conseguenze del voto del 4 marzo (tra cui una lettura che sembra non finire mai senza approdare a nulla di sensato), sia l'agenda dei prossimi degli eventi. Agenda che, sul piano strettamente politico, prevederebbe un'intensa stagione di congressi (tra cui quello del PD); mentre, su quello elettorale, tiene, ça va sans dire, il rinnovo del Parlamento Europeo e, per quanto attiene al nostro territorio, della gran parte dei Comuni (tra cui il Capoluogo).
L'ouverture è fornita dall'elezione (di secondo livello) dei dodici componenti del Consiglio Provinciale, che avverrà il 31 ottobre.
Il corpo elettorale è costituito, non più come in passato, dai cittadini elettori, bensì dagli oltre 1300 consiglieri comunali.
Se è evidente che tale circostanza non favorirà il clima al calor bianco tipico della diretta chiamata alle urne, è altrettanto scontato che l'appuntamento, sia pure di secondo livello, non passerà inosservato per le implicanze sul terreno del rapporto tra i protagonisti della vita politica ed istituzionale.
Ne sono stati la prova i preannunci e, cammin facendo, i veri e propri posizionamenti, che stanno ridisegnando una geografia politica avviata alla perenzione; in vista, come si è preannunciato, della configurazione delle alleanze e delle candidature scanditi dagli appuntamenti elettorali che verranno.
Su tale terreno le novità più vistose stanno riguardando il campo di centro-destra. In cui il tradizionale assetto sembra essere significativamente ridisegnato dalla corsa alla polarizzazione verso la golden share salviniana. Si dice che il successo rende simpatici. E, da tale punto di vista, la cosa sta funzionando alla grande; considerato che verso la corte di Salvini sono incamminate le frange forziste che stanno abbandonando, anche nella nostra provincia, lo storico “Cavaliere” azzurro.
Per il completamento di nuovi processi gravitazionali si è immaginato, come si sottolineava nell'incipit, un test occasionato dall'elezione del Consiglio Provinciale. Che, sarà pure di secondo livello, ma che sta avvenendo in un contesto che, da un lato, ignora completamente la necessità di delineare un programma minimale da affidare ai nuovi eletti e, dall'altro, viene giocato totalmente all'interno di una logica di accaparramento di seggi. Ed, in divenire, della simulazione dei futuri equilibri politico-amministrativi.
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