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L'ECO del 75° della Liberazione

Prefazione di Giuseppe Azzoni in vista della pubblicazione del saggio di Emilio Zanoni intitolato “Il movimento cremonese di Liberazione nel secondo Risorgimento”

  08/04/2020

Di Redazione

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Pubblichiamo, non senza emozione e, se consentito, con un certo sentimento di appagamento per l'impegnativo lavoro e per la vastità della collaborazione, la prefazione che Giuseppe Azzoni ha steso in vista della pubblicazione del saggio di Emilio Zanoni intitolato “Il movimento cremonese di Liberazione nel secondo Risorgimento”.

Un contributo, questo, storiografico, che costituisce, ancorché formalmente inedito, una tappa miliare della corretta narrazione di quegli accadimenti.

Avrebbe dovuto avere gli onori dei tipi di stampa; ma non avvenne mai. E la ragione di ciò già costituirebbe materiale per un'appendice storica.

Ancorché, come osservato, inedito, il saggio di Zanoni ha costituito la base di riferimento (in alcuni casi, anche se in aderenza fattuale, con una certa disinvoltura) per ulteriori fecondi approfondimenti.

Abbiamo reso merito al benemerito lavoro di ricerca di Azzoni se il testo è uscito dall'oblio fisico ed oggi è diventata sostenibile l'idea della sua pubblicazione.

Congiuntamente, lo anticipiamo, alla pubblicazione di tutti gli atti che compongono il fascicolo depositato nell'Archivio della Provincia di Cremona.

La cui compulsione, per l'importanza dei documenti in esso conservati, ha suscitato in corso di ricerca sorpresa ed emozione in chi scrive.

Per fornire una sintetica idea del valore documentale si dirà che presidente della Commissione Giudicatrice del concorso storico fu il prof. Alfredo Galetti, esimio accademico, e che per il suo espletamento ci si avvalse dell'interpello del Senatore Ferruccio Parri, già capo del Governo e qa quel tempo fondatore e presidente dell'Istituto storico della Resistenza.

Da ultimo, riteniamo utile fornire qualche dettaglio sul supporto iconografico scelto per l'iniziativa editoriale. Trattasi del combinato grafico del francobollo con annullo speciale in occasione del 10° anniversario della Liberazione e della immagine della fontana immaginata come decoro monumentale della cittadella degli studi di Via Palestro. Nelle intenzioni dei realizzatori del moderno insediamento scolastico sorto (come ci ha ricordato Fabrizio Loffi) sulle rovine della preesistente Caserma Paolini, un portale didascalico, diretto a trasmettere un messaggio di percezioni e di consapevolezze, a beneficio delle giovani generazioni (baby war-enders e baby-boomers, si sarebbe detto più tardi). Perché nella cittadella degli studi e della diffusione del sapere maturassero ogni giorno coscienza dello snodo fondativo della Repubblica sorta dalla Liberazione.

Il degrado e la trascuratezza fisica, decretato probabilmente da scarsa informazione od inconsapevolezza, di quel portale farebbe ammainare qualsiasi entusiasmo di testimoniare.

Ma noi, soprattutto di fronte agli eventi drammatici in corso che impongo una forte coesione comunitaria, guardiamo al mezzo bicchiere suscettibile di farci rivisitare quel ciclo storico e di far emergere alcuni dei particolari di permanente interesse e valore.

Il bellissimo bronzo, intitolato “Ai caduti per la libertà” uscì dalla sensibilità e dalle mani del celebre artista cremonese Dante Ruffini (incidentalmente cognato dello scultore Mario Coppetti) che lo realizzò nel 1963, poco prima della prematura scomparsa avvenuta l'anno successivo.

Riteniamo fondamentale, nella consapevolezza di una celebrazione che nella migliore delle ipotesi sarà virtuale (e, dio-non-voglia, potrebbe continuare ad essere funestata dalle contrapposizione) riportare qui sotto l'epigrafe, ai piedi del monumento, del celebre Ugo Foscolo:

UN FORTE “SAGGIO STORICO”

PER ONORARE IL 75° DELLA LIBERAZIONE ED IL 25° DELLA SCOMPARSA DI EMILIO ZANONI

(xilografia di Graziano Bertoldi)

La pubblicazione (on line) de “ Il movimento cremonese di Liberazione nel secondo Risorgimento - Saggio storico” di Emilio Zanoni, è un modo forte ed appropriato per rendere memoria di queste due ricorrenze. Zanoni lo aveva scritto nel 1955 corrispondendo ad una iniziativa dell'allora Presidente della Provincia, Giuseppe Ghisalberti, volta a promuovere studi e ricerche nel 10° anniversario della Liberazione.

Il saggio, un dattiloscritto di 407 cartelle, rimase inedito e sconosciuto. Occasione della sua riscoperta fu, nel 2014, il ritrovamento in uno stipo del Comune di un certo quantitativo di documenti e carte dell'ex Sindaco Zanoni, che al Comune di Cremona aveva lasciato i suoi beni. Queste carte sono ora depositate nel nostro Archivio di Stato, tra esse vi è uno dei dattiloscritti originali del saggio. Subito dopo il ritrovamento Enrico Vidali, per l'Associazione “Emilio Zanoni”, ricostruì, con una ricerca negli archivi della Provincia, tutta la vicenda della iniziativa del Presidente Ghisalberti e dei suoi esiti. Egli stesso ne dà conto in queste pagine.

Nel 1955 non era ancora stata pubblicata alcuna opera organica sulla Resistenza cremonese. Il saggio di Zanoni costituiva per molti aspetti una fonte. Esso senza dubbio fu visto come tale dallo storico Armando Parlato in occasione della pubblicazione del suo “La Resistenza cremonese”, un testo basilare in materia. Vi si riconoscono alcuni passaggi importanti vissuti da Zanoni e ricordati in questo saggio, Parlato appone ad uno di questi passaggi una nota: “dattiloscritto anonimo (ma di Emilio Zanoni)”, per il resto cita più volte Zanoni in quanto tra i protagonisti all'epoca di fatti riportati.

Quando il saggio fu “riscoperto”, Angelo Locatelli gli dedicò una intera pagina su “Mondo Padano” del 21 marzo 2014.

Nello stesso anno il sottoscritto trasse dal testo originale un “compendio” destinato al sito web dell'ANPI di Cremona.

Ora “l'Eco del popolo” rende finalmente disponibile quel testo nella sua versione integrale. Rende così meritoriamente memoria ad ambedue le ricorrenze citate all'inizio.

La ricorrenza che ricorda la persona di Emilio Zanoni a 25 anni dalla morte è onorata proprio considerando come il suo pensiero, la sua etica, i suoi ideali, momenti così centrali della sua vita ci sono restituiti da queste pagine. Ed il suo stile. A chi l'ha conosciuto vien da dire … “è proprio lui”..., o gli viene da riconoscerlo anche se non ha visto il nome dell'autore del saggio...

Il modo conseguente ed ordinato con cui sgrana le vicende, il filo pedagogicamente insistito ed ininterrotto che lega la rivoluzione francese al Risorgimento al sorgere del movimento operaio all'antifascismo alla Resistenza alla democrazia... Quindi richiami e citazioni assolutamente suoi propri, le invettive e le apologie, la lama sottile dell'ironia ovvero il colpo di scure.

L'impressione è quella di un testo che ha il sapore del classico. Magari con alcuni passaggi obbligatoriamente “datati” o con qualche singolo giudizio ora considerato non più “storicamente corretto” ma ben solido nell'impianto e nella narrazione veritiera. Ricco di notizie su cose e persone non reperibili altrove in quanto vissute personalmente dall'autore. Denso di sentimenti. Non per niente, vale ricordare che Zanoni era stato membro del CLN provinciale.

Altrettanto valido è l'omaggio che i contenuti di questo saggio rendono al 75° della Liberazione. Il lettore può ritrovarvi vicende e protagonisti di quanto avvenne nella nostra provincia in quegli anni.

Valga ad indicarne in sintesi la sostanza la sequenza che di seguito delineo usando alcuni dei titoli e capoversi che Zanoni appone ai vari capitoli del suo saggio.

“Dal primo al secondo Risorgimento nazionale” … “Il popolo cremonese verso la democrazia politica” … “Concordia discors del movimento socialista e di quello cattolico cremonese” … “Il fascismo antitesi aberrante di una società moderna” … “Cose e uomini del “ducato” fascista di Cremona” … “La guerra viene la guerra verrà (la voce della radio gracchia sulle piazze)” … “Il 25 luglio … i 45 giorni di Badoglio … l'otto settembre 1943 a Cremona” … “La repubblichetta fascista” … “Il Comitato di Liberazione” … “Ieri nelle prime ore del mattino è stato passato per le armi...” … “Genesi e forma del movimento cremonese di Liberazione” … “La città sotterranea” … “Il crollo del fascismo in città. Cremona è libera!”

La sequenza davvero esime da ulteriori commenti.

Giuseppe Azzoni

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