La circostanza ha innescato un edificante processo di approfondimento del contributo rosselliano all’antifascismo, rimasto al di fuori dei ranghi interessatamente tracciati da chi ottant’anni fa era interessato più che a contrastare la deriva autoritaria/totalitaria del regime a marcare la propriaegemonia dogmatica sul fronte degli oppositori al nazifascismo.
È venuto così in emersione, più di quanto non fosse stato in passato, il retroterra culturale, etico e politico di quella straordinaria testimonianza. Che, a distanza di ottant’anni ed in scenari assolutamente modificati, rivela tutta la sua permanente attualità.
Insomma, si può realisticamente affermare che la celebrazione della testimonianza e del sacrificio di Carlo e Nello Rosselli, inventori, se si può dire, del “socialismo liberale” insita nella teoria della Giustizia e della Libertà, ha contribuito e sta ancora contribuendo a sottrarre all’oblio una delle pagine più luminose dell’etica civile e politica ed a collocare tale originale contributo nella giusta profondità storica.
È innegabile che attorno a questo sforzo, tuttora in essere, promosso in particolare dalla Fondazione che si richiama al loro nome (e localmente dall’Associazione Zanoni), si è andato registrando un notevole interesse.
Come si ricorderà la conferenza, organizzata il 9 giugno presso il Circolo Filodrammatico ed animata dal qualificato apporto del prof. Corada e del prof. Rescaglio e da Giuseppe Azzoni, è risultata, per la vastità dell’approfondimento e per la limitatezza del tempo, un po’ monca. Soprattutto, dal punto di vista dello sforzo, richiesto dai partecipanti, di porre adeguatamente sotto riflettore la teoria del socialismo liberale.
Per di più, come si ricorderà, il venir meno dell’apporto del prof. Coppetti, che è rimasto l’unico testimone vivente di quell’eccezionale apporto, induce a ritenere che il tema debba essere ripreso e sviluppato in una seconda conferenza, da calendariare nel corso dell’autunno.
Nell’attesa, appare doveroso ed utile segnalare che, per iniziativa della Fondazione Anna Kuliscioff avrà luogo a Milano una mostra documentaria titolata “L’Italia dei Rosselli- Una storia di Gistizia e Libertà”. Sede della mostra l’Archivio di Stato di Milano, Via Senato 10. Periodo dall’11 al 31 ottobre.
Recita la scheda di presentazione dell’importante evento rievocativo: il contributo culturale, politico e umano che la Famiglia Rosselli ha dato all’Italia merita di essere sottolineato e ricordato come patrimonio collettivo: una storia di straordinario interesse che permette di cogliere i nodi e i problemi del nostro passato attraverso la cultura, la sensibilità, i valori di una famiglia educata al culto della patria, della libertà e della solidarietà sociale. La mostra, e la Conferenza inaugurale, intendono ripercorrere la vita dei Fratelli Rosselli, l’importanza della Famiglia Rosselli, nella storia democratica del nostro paese da Mazzini in poi, il legame con Filippo Turati e la città di Milano, non solo per celebrarne la memoria, ma per fornire strumenti di conoscenza e approfondimento alle nuove generazioni per un esame più consapevole della storia del nostro paese e della società attuale.