L'ECOATTUALITÀ L'appello per salvare Radio Radicale
Abbiamo ricevuto dagli amici Radicali e di buon grado pubblichiamo l'appello affinché Radio Radicale non sia costretta a chiudere
Dal 1976 ha portato le istituzioni nelle case dei cittadini, e i suoi microfoni nelle strade e nelle piazze, raccontando quattro decenni di vita italiana. Radio Radicale si occupa di politica in tutte le sue forme. Trasmette in diretta le sedute del Parlamento e segue le attività di tutte le istituzioni, dalla Corte Costituzionale al Consiglio Superiore della Magistratura, i più grandi processi giudiziari, l'attività di partiti e movimenti e le più importanti attività culturali e sociali. Non solo, l'archivio della radio conserva e rende accessibile a tutti, gratuitamente, una quantità enorme di materiale informativo (circa 378.900 audiovideo, 14.160 sedute dal Parlamento, 23.930 udienze di processi, 102.090 interviste, 16.400 convegni) che racconterà il nostro paese alle generazioni future.
Negli ultimi 20 anni questo servizio pubblico è stato possibile grazie a una convenzione con lo Stato italiano. L'attuale Governo ha deciso che dal 21 maggio 2019 la convenzione non sarà rinnovata. Per salvare Radio Radicale, per il diritto umano alla conoscenza, per chiedere al Governo di rivedere la decisione di eliminare la Convenzione per la trasmissione in diretta delle sedute parlamentari ti chiediamo di partecipare all'iniziativa nonviolenta di dialogo, già intrapresa da oltre 150 cittadini in tutta Italia, con uno o più giorni di sciopero della fame.
i promotori dell'iniziativa a Cremona: Ermanno de Rosa, Fabio Favalli, Sergio Ravelli, Alessio Romanelli, Gino Ruggeri.
p.s.: per partecipare all'iniziativa è sufficiente rispondere a questa mail specificando la data e la durata del digiuno.