Siamo profondamente convinti che Lipara apprezzerebbe molto questa nostra estensione memorialistica, della sua figura e della sua attività. Attorno a due circostanze. Su una delle quali già in sede di presentazione del catalogo è stato acceso un riflettore.
Riguarda l'impegno, attivato dal pittore cremonese e durato a lungo, in un campo all'epoca poco praticato, quello del rapporto sinergico tra arte e testimonianza sociale.
Si tratta della sua scesa in campo, con a fianco lo scultore Giovanni Solci (scomparso da poco) ed il registra Walter Benzoni, a favore di un'attività destinata a rivestire una connotazione fortemente innovativa. Sia dal punto di vista delle relazioni sociali che dall'innovazione terapeutica.
Con il forte impulso della Giunta dell'Amministrazione Provinciale (presidente Franco Dolci, vicepresidente Fiorino Bellisario, assessore alla sanità Massimo Parlato), risultato determinante a vincere le resistenze implicite nel retroterra clinico (significativamente attestato, in contrasto con successive narrazioni, su posizioni conservatrici,) e manifeste nel campo politico, fu tentata e perseguita la strada di una spallata alle ostilità alla riforma della psichiatria. Che sarebbe venuta nel 1978.
Quei laboratori artistici, animati da Lipara, e proseguiti in modo fecondo fino all'inglobamento della psichiatria nel più ampio contesto della riforma sanitaria, sottintendevano che l'ergoterapia rappresentava il completamento di un percorso clinico ispirato in senso opposto alla terapia tradizionale.
Il secondo aspetto su cui riteniamo interessante attirare l'attenzione riguarda il profilo aperto della sua cifra artistica alla contaminazione col mondo circostante della divulgazione culturale e civile.
Intendiamo riferirci a ad una delle iniziative cui il pittore non negò mai la sua entusiastica disponibilità.
All'inizio degli anni 80, in occasione di una delle annuali edizioni del Festival dell'Avanti!, Lipara si fece promotore di una mostra di lavori espressamente dedicati alla rassegna. In cui coinvolse i colleghi Gianni Toninelli, Egisto Naponi, Carla Bergamasco Cortese, Sergio Tarquinio. Le loro opere furono esposte negli stands del Parco delle Coline Padane ed ispirarono una conferenza di approfondimento del rapporto tra arti figurative e testimonianza civile.
I cinque lavori furono riprodotti litograficamente in una cartella ad edizione limitata.
Una loro copia incorniciata è permanentemente esposta nella sala riunioni dell'Associazione Zanoni. La riproduciamo nella gallery che postiamo qui.