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“Giorno del ricordo 2022”, “Cremona Avvelenata”

  13/02/2022

Di Redazione

Forum+Collage

La rubrica forum lettori bella circostanza esce in formato spazio aperto. Con cui ci è possibile affrontare tempestivamente un flusso di spunti dei lettori, che diversamente accumulerebbe arretrati incompatibili con un rapporto trasparente e fecondo con chi ci segue (e ci offre riflessioni degne di ulteriore approfondimento). 

Li ringraziamo, perché offrono linfa al core business di una testata vocata, in cicli non esattamente congrui al pensiero critico, alla pluralità delle voci e al confronto. 

Di seguito, ci occupiamo soprattutto del “Giorno del ricordo 2022” e del dossier “Cremona Avelenata”. 

Forum "GIORNO DEL RICORDO 2022" 

Buongiorno Enrico, o meglio caro Direttore, ho letto con attenzione i link che mi hai invitato. Mi hanno fatto bene alla memoria, è giusto ricordare le vicende del 1947, l'italianità di Trieste, gli esuli. Spesso i fatti non sono chiari e le informazioni un po' faziose confondono anziché illuminare le menti. Sei stato molto coerente con tutti i fatti accaduti in quel periodo burrascoso e ho riflettuto e concluso che le devianze totalitarie vanno sempre e comunque combattute. Oggi ci sono populismi e rigurgiti nazional-fascisti. Bisogna che siano soffocati sul loro nascere!! 

C.L. 11 febbraio 2022 

Messaggi e riflessioni come questi ci mettono a posto la coscienza circa il buon esito del nostro obiettivo di approfondire e divulgare temi così delicati ed impegnativi, nel rispetto della verità storica e nell'intento di accompagnare gli sforzi per una memoria condivisa. 

Avevamo scritto la scheda del Giorno del Ricordo non in largo, ma nel giusto anticipo della ricorrenza. Per quanto avvertiti di possibili derive, non avremmo mai immaginato che, in termini inversamente proporzionali alla giusta direzione di marcia, anche quest'anno ne sarebbe uscito uno sconsolante “contest”. Conclusione molto vicina, non già ad un insuccesso su tutto il fronte, ma alla sensazione che c'è ancora molto da fare. Quanto meno sul versante della dissuasione dell'impulso alla eterogenesi dei fini della rievocazione storica. 

Ci consola la constatazione di aver, in materia, adeguatamente testimoniato con stretta aderenza alla verità storica ed all'ambizione di esortare il senso comune dei lettori nella interpretazione feconda dei fatti. E della loro ricaduta nel ciclo contemporaneo. 

Forum "Cremona Avvelenata" 

Lungi da me demonizzare le attività umane ma con tutto il parlare che si fa dell'avanzamento della civiltà rispetto a i tempi passati pensavo che forse si sarebbe potuto arrivare a soluzioni compatibili con lo ambiente senza devastarlo come invece succede sempre di più oggi. 

Sogni …forse ma certo che se si decidono le attività umane solo in base del maggior profitto nessuna ricerca o soluzione scientifica potrà andare bene. L'aria e l'acqua sono indispensabili alla vita di tutti gli esseri viventi. I soldi, seppur necessari, sono indispensabili solo ai fessi Che con tutta la loro prosopopea di grandi mecenati non vedono al di là del loro naso. Se pensano di essere ricordati come benefattori si sbagliano di grosso. 

Grazia Rossi - Cremona 10 febbraio 2022 

Assolutamente d'accordo. Ai tempi delle elementari la mia maestra ammoniva che l'umanità era prossima ai due miliardi. Oggi siamo quasi a 8 miliardi. Ad ognuno di loro va garantita una sussistenza accettabile. Parliamo di green economy. Ma nessuno vuol fare un passo indietro. Nella direzione di far vivere accettabilmente tutti e salvare la natura. L'ipnosi del consumismo! Fregandosene della giustizia sociale e permettendo attività economiche funzionali all'iperconsumismo! Mentre, come sarebbe logico, bisognerebbe scalare qualche marcia nelle abitudini del superfluo e correlare la rimodulazione degli indirizzi produttivi non ai bla bla bla ma nei fatti ad una riconversione del modo di produrre. 

Caro Direttore, "il re è nudo" ormai dobbiamo renderci conto di questa realtà. La situazione socio economica del paese sta raggiungendo un limite invalicabile. Siamo stanchi di novax, noaltavelocita', nocentralinucleari, noinquinamento ecc. Le manifestazioni pacifiche sono un modo per sensibilizzare l'opinione pubblica, ma va poi creato un circuito di progetti e soluzioni da parte dell'amministrazione pubblica ed anche da parte di chi organizza gli eventi. Mi sembra che manchi la volontà di risolvere i problemi. È una situazione molto complessa e come tale va trattata. Leggendo ed ascoltando le varie voci provenienti da associazioni consumatori, artigiani, Confindustria ecc... si vedono provvedimenti immediati, ma soprattutto a lungo termine che aiuterebbero il Paese a camminare verso un orizzonte meno inquietante. Facciamo tutti un passo indietro, ascoltiamo la scienza e cerchiamo veramente il bene comune. L'inceneritore va bene ma non nel mio giardino!! Grazie per avermi ascoltato. 

Caterina Lozza, Vicenza 11 febbraio 2022 

Non posso che condividere. Come si suol dire, ogni giorno porta la sua pena. Da un po' di tempo il Buondio ci riserva la pena accessoria della constatazione dell'incoercibile e diffuso impulso ad esternare principi e a praticare, nei gesti quotidiani, il loro contraria. 

Si simpatizza per Greta e non ci si discosta di un millimetro dalla dorsale dei convincimenti che continuano ad essere la guideline del sistema che vorremmo profondamente modificare. 

La lettrice giustamente evoca la suggestione del Not in my back yard. Ma uscendo dalla logica del cortile, appare sempre più necessario rivedere comportamenti e propositi alla luce della praticabilità di questi new deal per la sopravvivenza dell'umanità 

Caro Enrico, confido che il tuo apprezzabile sforzo di far capire che per tutto si può trovare un orizzonte "temperato" possa andare a buon fine. 

La questione, però, è ardua da affrontare: si chiede un impegno progettuale a lungo termine a destinatari di un messaggio che spesso non sanno risolvere il problema contingente. 

Sic! Anzi, Sob! 

Questa amara considerazione, però, non significa che la tua opera di sensibilizzazione debba trasformarsi in una presa d'atto: e per questo plaudo al tuo impegno e al tuo richiamo per accantonare i pregiudizi e affinché venga compreso che non si sta promuovendo il progetto "Castelli in aria", bensì “La mia Casa sulla Terra”. Anche se, per ora, l'unico riscontro acconcio è il clima condominiale del dibattito o il rintanarsi fra le proprie quattro mura. 

Mi consola, però, e mi dà speranza che tu ne sai almeno quanto me: di Mari (con la "emme" e con la "Emme", più o meno inquinanti) ne abbiamo solcati tanti; e, concedimi la presunzione di compatire con te che entrambi sappiamo quali pesci (o Pesci) possiamo pigliare; e che abbiamo la fortuna di poterci concedere il lusso di stare a guardare: non con deprecabile indifferenza, ma con partecipata consapevolezza. 

Francesco Tartara - Milano, 11 febbraio 2022

Non che cambi molto, ma non siamo in presenza di un'omonimia. La lettera (considerando, i precedenti del passato) a parti invertite viene da un nostro lettore, di adozioni milanesi ma di radici professionali cremonesi. Se ci fossimo montati la testa, oseremmo un collega. Il fatto che ci legga è rivelatore della percezione che questo gesto valga la pena e che la nostra testimonianza pubblicistica rimanga sempre aderente ai canoni deontologici e all'intento di perseguire sintesi feconde. 

Impresa questa sempre più maledettamente improba. Per una serie di controindicazioni avvertite nel campo cui le nostre analisi e il nostro asserto vorrebbero penetrare. 

Non per voler menare il can per l'aia, con premesse debordanti. Ma ogni qualvolta ci si accinge ad estrapolare dall'ampio spettro tematico il tema e a farne la scaletta, il dispendio delle energie cognitive appare quasi sempre sproporzionato rispetto all'approdo. Cerchiamo di non entrare nell'argomento e nell'argomentare con modalità irrituali (col piede di porco). 

Uno sforzo ermeneutico, suggerito ed imposto sia da un impulso di trasparenza/verità sui fatti sia dal desiderio di non vedere gli sviluppi fagocitati e aspirati da dinamiche guidate da scopi non esattamente coincidenti con le linee dell'interesse comunitario 

Rifuggendo dalla prosopopea di dispensare versioni controfattuali dei fatti, favorite dall'indotto di un abbassamento delle capacità percettive fortemente agevolato dall'uso compulsivo dei social (che notoriamente non favoriscono il pensiero critico). 

D'altro lato, non occorre rivolgersi a cani molecolari, georadar, metaldetector, per certificare lo sfaldamento definitivo dell'intelaiatura del moderno pensiero ispirato dal razionalismo. Di cui è riflesso speculare il decadimento del sistema politico istituzionale. 

La mission di restare nell'alveo di un'informazione motivata da impulsi fecondi diventa disperate, soprattutto quando si inforcano temi di elettivo accanimento da parte di una politica, che persegue non già una sintesi utile all'interesse comunitario, ma l'esasperazione dell'inconciliabilità delle posizioni di partenza. Come si sa, molto funzionali al phishing dei consensi. 

Il tema che abbiamo trattato (per volgarizzare, la malaria inestirpabile della nostra atmosfera da catino padano) difficilmente porta, nonostante le premesse assertive, a qualche minimale convergenza. Non è il caso del flash mob da cui ha preso spunto il nostro focus, che si è svolto in termini sorprendentemente (rispetto alle abitudini correnti) composti e, per qualche verso, propositivi. 

Ci piacerebbe che la pacatezza del profilo colloquiale dei nostri interlocutori, che traspare oltre che dal contenuto della trattazione, dalle premesse, diventassero (o ternassero ad essere) prerogativa del modo, individuale e collettivo, di testimoniare. 

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