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Focus Sanità /19

  11/05/2024

Di Redazione

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Dal Movimento per la riqualificazione dell'ospedale di Cremona

Report del coordinatore Gnocchi

L'impegno del "movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona" in questo periodo di campagna elettorale è rivolto a incontrare i candidati sindaco della città di Cremona. Ad ora abbiamo incontrato il candidato sindaco del centrodestra Alessandro Portesani, e ieri la candidata sindaco Paola Tacchini del M5S e di Cremona Cambia Musica.

La nostra "missione" è anche e soprattutto informare i cittadini di Cremona e dei paesi della provincia sul nefasto progetto della costruzione di un nuovo ospedale.

Dopo aver volantinato e raccolto firme nelle settimane scorse nei paesi di Paderno Ponchielli, Vescovato, Sospiro e Casalbuttano questa mattina siamo stati al mercato di Pizzighettone.

Va dato merito a tanti sostenitori del "movimento" che hanno lavorato e lavorano per diffondere la petizione, per raccogliere le firme (questa mattina ne abbiamo raccolto 84, con Giovanna Barbisotti, Tiziano Chiesa, Ave Savi e Ok Me Choi), ma soprattutto per parlare con la gente che nella maggior parte dei casi non conosce il progetto dei politici regionali e locali di  costruire un  nuovo ospedale a Cremona e di demolire l'attuale.

Alcuni sono concentrati nei propri problemi personali e ci evitano, altri temono di cadere in una truffa quando chiediamo una firma per...scappano...altri, la maggior parte si allontanano scuotendo la testa e con compassione per la nostra tenacia esclamano.."non vi ascolteranno, hanno già deciso tutto sulla pelle della povera gente, che fatica trovare un posto in Ospedale a breve per una visita anche importante.!..", altri ancora si fermano e dopo aver letto il volantino e sentito le nostre ragioni, firmano raccontandoci anche i problemi di salute e il loro percorso difficile delle terapie in Ospedale,  sperando che unendosi ad altre migliaia di cittadini cremonesi possano far sentire anche la loro voce, che è di stupore per un'opera da tutti coloro che firmano ritenuta inutile, e ancor più indignata e grave quando sentono che la differenza tra il nuovo e l'attuale Ospedale ristrutturato è di più di 300 milioni di euro.

Il gazebo a Gera di Pizzighettone.
Il gazebo a Gera di Pizzighettone.
Con le firme raccolte si è arrivati ad un totale di 5.760.
Con le firme raccolte si è arrivati ad un totale di 5.760.

I Cremonesi hanno bisogno di assistenza sanitaria urgente

Leggo con piacere su Eco del popolo che il Dossier sanità/18 e ' molto seguito. Il Movimento No nuovo ospedale sta facendo un ottimo lavoro, è importante incontrare le varie Istituzioni e trarre dal confronto le intenzioni dei dirigenti dei partiti politici e valutare l'apporto anche economico che si potrà avere in futuro. Poi indispensabile sarà il controllo di efficientamento dei lavori in corso. Senti tante promesse, progetti grandiosi di cambiamento, ma in realtà i cittadini alla fine non hanno nessun beneficio. Restiamo sul pezzo e spieghiamo bene che i Cremonesi hanno bisogno di assistenza sanitaria urgente, prevenzione, buona amministrazione del denaro pubblico. Viviamo una democrazia drogata da false promesse e le persone di buon senso disertano il voto. Questa è la piaga che va risanata con urgenza.

Caterina Lozza, 9 maggio 2024, Vicenza
Caterina Lozza, 9 maggio 2024, Vicenza

Dar voce ai disagi attuali dei cittadini

I promotori dell'assemblea pubblica tenutasi a Cingia de' Botti il 7/05 ringraziano l'Amministrazione nelle persone di sindaco e vicesindaco che, insieme alla loro presenza, hanno offerto la disponibilità dei locali della biblioteca. E non meno ringraziano i partecipanti all'incontro peraltro in una serata poco propizia alle uscite.

Iniziative come questa, che ha previsto il coinvolgimento di parecchi sindaci, rispondono all'obiettivo di fare informazione su un tema dirimente per un territorio su cui il nuovo ospedale scaricherà volumi importanti di assistenza in assenza di strutture in grado di farvi fronte. Il definanziamento chiesto dal Governo di 2.100 progetti a copertura Pnrr è un altro colpo che lede il diritto alla salute pure di Cremonesi e Casalaschi, che busseranno alla porta dei sindaci in cerca di risposte ai loro bisogni. Per questo gli scriventi hanno provveduto a coinvolgere 50 sindaci.

A loro spetta di dar voce ai disagi attuali dei cittadini e a quelli più seri che si prospettano come da progetto del nuovo ospedale che propone "un modello di assistenza diverso, non ancora esistente, che impone un cambio di mentalità” (dal verbale Gruppo di lavoro-16/02/23), progetto che dà per attrezzato un territorio sguarnito di strutture in quanto disattesa la lg.reg. 22/21 che voleva realizzate e attive al '24 216 case di comunità, 71 ospedali, 101 Cot. Tale inadempienza insieme alla rinuncia a 1,2 miliardi/euro a titolo di Pnrr depongono per una privatizzazione a 360° della sanità territoriale che peserà 2 volte sulle tasche degli utenti, già contribuenti del SSN. Solo con una presa di coscienza collettiva della gravità del problema che mobiliti cittadini, sindaci, medici, si può scongiurare questo attacco al diritto alla salute costituzionalmente sancito e che solo il servizio sanitario pubblico può garan-tire. Ne va della sorte per decenni di un'intera collettività. Gli scriventi sono impegnati a insistere, con azioni mi-rate a ogni livello, in difesa della sanità pubblica che “è il portato di un'idea di civiltà e convivenza sociale basata su un sogno di uguaglianza, universalità, solidarietà" (I. Cavicchi"Sanità pubblica addio"23). Uscire da questa prospettiva è piegarsi a un sistema di disvalori in cui i diritti fondamentali della persona diventano funzione del suo reddito.

Rosella Vacchelli e Gianluca Franzoni
Rosella Vacchelli e Gianluca Franzoni

Alla direzione de L'Eco del Popolo

Grazie per il bell'articolo che dettaglia la situazione del "movimento" in campagna elettorale, ma forse troppo lusinghiero nei miei confronti...

Va dato merito a tanti sostenitori che hanno lavorato e lavorano per diffondere la petizione, per raccogliere le firme (questa mattina siamo andati al mercato di Pizzighettone e ne abbiamo raccolto 84, con Giovanna Barbisotti, Tiziano Chiesa, Ave Savi e Ok Me Choi), ma soprattutto per parlare con la gente che nella maggior parte dei casi non conosce il progetto che vuole costruire un nuovo ospedale a Cremona e di demolire l'attuale.

Alcuni sono concentrati nei propri problemi personali e ci evitano, altri temono di cadere in una truffa quando chiediamo una firme per...scappano...altri, la maggior parte si allontanano scuotendo la testa e con compassione per la nostra tenacia esclamano.."non vi ascolteranno, hanno già deciso tutto sulla pelle della povera gente, che fatica trovare un posto a breve per una visita anche importante.!..", altri ancora si fermano e dopo aver letto il volantino e sentito le nostre ragioni, firmano sperando che unendosi ad altre migliaia di cittadini cremonesi possano far sentire anche la loro voce che è di stupore per un'opera da tutti coloro che firmano ritenuta inutile, e ancor più indignata e grave quando sentono che la differenza tra il nuovo e l'attuale ristrutturato è di più di 300 milioni...

Enrico Gnocchi.

A saperlo...del presidio di Pizzighettone. Io sono nato e vissuto l'infanzia nella zona del mercato (se è ancora in via Casematte). Quanto all'attenzione editoriale, facciamo esattamente il nostro dovere. Di testata che restituisce visibilità alle buone cause sociali, spesso ostracizzate dai poteri forti e da quelli editoriali "a servizio”. Nel mio caso, poi lo faccio con un particolare trasporto, imposto sia dalla coerenza idealistica (il mio fondatore, Leonida Bissolati, nacque da una infermiera, che conosceva Marx nella lingua tedesca, e da un padre prete che svolgeva, tra l'altro, servizio spirituale ai derelitti fragili di metà 800) sia dalla mia personale lettura politica della regressione sociale. Che mi sta portando dal pregresso gandhismo liberalsocialista ad un'inedita, incomprimibile modalità di testimonianza da forconi. La politica che ho conosciuto io (tra tanti imperdonabili errori) riusciva a parlare e a farsi comprendere. Requisito questo del tutto vaporizzato nei successivi contesti.  È per questo che pur consapevole di alcune falle di confronto e di elaborazione della testimonianza, considero, con molta gratitudine civile, il lavoro del Coordinamento e di tutto il Movimento. Al pari dei Movimenti equipollenti in altre tematiche. Ho le mie personali visioni, che non interferiscono. Dò le notizie, tutt'al più le commento. Resto a disposizione di una comunicazione che supporta la fattualità. E di una esternazione di idealismi ormai scomparsi. Se non nell'afflato comunitario di chi non si rassegna al completamento della regressione civile e sociale. Che appartiene ai Movimenti

Io, formato al giornalismo dal direttore de L'Eco Emilio Zanoni e dal direttore dell'Avanti di Milano Sassano, dò, per deontologia e per idealismo (soprattutto in tempi di deriva reazionaria), seguito solo alla richiesta di pubblicazione di notizie ed esternazioni (di solito destinate alla censura preventiva delle testate dei "poteri"). Per consolidato convincimento non faccio ascendere al Movimento (di cui sono sostenitore) la fonte dei miei editoriali. Se posso permettermi, consiglierei di approdare ad un modulo relazionale interno ispirato da senso condiviso. Ovviamente le pagine della testata sono aperte a Te e al Coordinamento. Un'agibilità questa di cui Eco è stato antesignano. Sono talmente convinto di ciò al punto di orientare, pur nel rifiuto di scendere in campo, il mio consiglio elettorale a liste che siano inequivocabilmente e tassativamente contro il nuovo Ospedale, l'impianto biometano, l'edilizia terziario-commerciale espansa a macchia d'olio sul suolo.

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