Il giorno di Ferragosto del 1995 scompariva, in solitudine nella casa di vacanza di Ponte di Legno il “buen retiro” condiviso dal 1970 con la sorella Mina, Emilio Zanoni, Sindaco di Cremona per due mandati amministrativi, Senatore della Repubblica per una Legislatura, dirigente della Federazione Socialista per un lunghissimo periodo e, soprattutto, direttore e anima della nostra testata. Alla sua testimonianza abbiamo dedicato l'Associazione impegnata nella ricerca e nella divulgazione della storia del socialismo cremonese ed in generale delle vicende politiche ed istituzionali della nostra città e del territorio.
Recentemente, in occasione del 75° della Liberazione abbiamo edito telematicamente il saggio della Liberazione di Cremona, liberamente accessibile sul sito de L'ECO DEL POPOLO (nella speranza di poterlo stampare e renderlo disponibile a beneficio dei renitenti al digitale ed alle biblioteche comunali e scolastiche). Nella consapevolezza del valore morale e civile della suo attestato civile, vogliamo, quest'anno, onorare l'anniversario con un breve contributo memorialistico. Apparentemente disimpegnato; ma in realtà, nella sua essenzialità, rivelatore di messaggi fecondi
L'assist ci è stato offerto dall'incrocio che Giuseppe Azzoni (a destra nella foto di copertina), stretto collaboratore di Zanoni al vertice dell'istituzionale comunale, ha fatto tra l'imminenza dell'anniversario e un recente articolo di Fulvio Stumpo (per ragioni non attinenti all'anniversario di Zanoni) pubblicato da La Provincia.
Lo spunto non ha intrigato solo Azzoni, ma anche noi, che, come lui, ricordiamo il contesto dell'ufficio del Sindaco ed in esso il dipinto appeso a sinistra dell'ingresso ed incombente su qualsiasi avventore, praticamente impossibilitato ad ignorarlo. Maxime, in ragione di una certa moral suasion esercitata dal titolare dell'ufficio, che non raramente ne faceva un occasione ermeneutica. Particolarmente a beneficio del sottoscritto e di tutti i giovani, che in qualche misura avrebbero potuto trarre vantaggio dalle riflessioni edificanti. Nel ringraziare Azzoni, che abbiamo l'onore di annoverare tra i più apprezzati e prolifici collaboratori de L'Eco, ci compiacciamo di registrare che sodalizi, fondati su missioni condivise, su profili civili e personali elevati ed accomunanti nonostante le differenze politiche, non sono dispersi a distanza di tanti anni. Ne siamo, dati i correnti tempi un po' così, molto compiaciuti; al punto di fare di questo memoir quasi intimistico l'editoriale della ricorrenza. Ben sapendo che lo scomparso ne sarebbe molto onorato.
Ovviamente, riprenderemo l'anniversario come occasione di approfondimento della figura del compianto Sindaco. Qui annunciamo che per la mattinata di martedì 11 agosto alle 11,30 è in allestimento presso il Civico Cimitero una breve cerimonia di ricordo.
Foto del miracolo (vedi pdf allegato)
Caro "Eco", qualche giorno fa mi sono un po' emozionato scorrendo il giornale locale e vedendo, ad illustrare un resoconto storico di Fulvio Stumpo, campeggiare il grande "ex voto di Giovan Battista Bosio". E' un dipinto del '600 che per alcuni anni ebbi modo di vedere ogni mattina nell'ufficio del Sindaco Emilio Zanoni andando a "rendergli conto" come suo vice di qualche pratica. L'aveva messo su una parete in bella vista e ci teneva molto. In diverse occasioni sono capitato mentre lo mostrava a qualche ospite di riguardo spiegando che vi si rappresentava il cortile municipale durante l'esecuzione di una condanna per
impiccagione. Raccontava che in quel periodo il cortile fu luogo a ciò deputato in certe occasioni e il perché dell'ex voto. La corda si era spezzata ed il condannato aveva avuto salva la vita, di ciò ringraziava la Vergine del Carmine. Emilio Zanoni, scomparso nell'agosto di 25 anni fa, era conoscitore come pochi della storia cittadina e ne illustrava il passato anche partendo da quell'ex voto così significativo. Così come "si divertiva" in dibattiti consiliari o in occasioni ufficiali ad utilizzare aneddoti della nostra storia o sorprendenti citazioni latine, che talvolta mi annotavo. Come quando fieramente proclamò, "sbattendo" versi dell'Eneide in faccia a consiglieri dell'opposizione che accusavano la Giunta: "...in me Rutuli convertite ferrum..." trafiggete me con la spada, sono io il colpevole... E qualcuno magari ancora si ricorda di quando indirizzò il saluto del Comune al nuovo Vescovo Tagliaferri, che giungeva al Duomo nel 1979, con un discorso tutto in latino! Ho voluto cogliere l'occasione dell'ex voto per ricordarlo.
Giuseppe Azzoni – già vicesindaco di Cremona dal 1976 al 1980