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EcoNatale 2022

  21/12/2022

Di Redazione

EcoNatale+2022

Con la nostra ben radicata e nota pauci-propensione alla festosità, non possiamo sottrarci al gesto augurale, rivolto ai nostri lettori, alle associazioni cooperanti, alle espressioni dell'idealismo e della cultura politica di reciproco riferimento.

Nessuna concessione alla retorica e, soprattutto, ai quasi inestirpabili richiami alle pulsioni celebrative radicate nel consumismo.

La ricorrenza sia attenzionata e, se proprio si vuole, festeggiata all'insegna della condivisione dei valori umani.

Per di più considerando che questo del 2022 è un Natale di guerra (più di quanto lo sia stato, sia pure a macchia di leopardo, in questi permanenti contesti). Quest'anno, arrivando a propaggini geografiche inimmaginate, la guerra è, con il suo portato di efferatezze senza limiti, quasi sull'uscio di casa. Ma non è questa circostanza logistica, che ci fa sentire il fiato sul collo (anche per gli indotti sull'ordinarietà di una vita tarata sui benefits durevoli all'infinito ed oltre), a metterci a contatto con la monumentale coda di paglia, rappresentata dall'impulso a girare la testa e a fare spallucce. La guerra, ripetiamo, è dopo 80 anni è tornata nel nostro continente. Nelle motivazioni assolutamente prive di scusanti e/o attenuanti e nelle forme più disumane. Si sarà capito che la nostra linea editoriale, in capo ad una testata che continua la mission di Leonida Bissolati (suo malgrado, interventista democratico e belligerante “umanitario”, al punto che alla conclusione del tremendo conflitto esortò le comunità amministrate dalla sinistra a farsi carico della condizione dell'infanzia del “nemico” flagellata da ogni tipo di miseria), è senza si e senza ma dalla parte dell'aggredito.

Senza, in ogni caso, inclinare a forma d'odio nei confronti della popolazione in capo al monarca responsabile di questa ignominia.

Nell'auspicio che il conflitto finisca al più presto e, soprattutto, con la piena restituzione delle prerogative di autodeterminazione e di sicurezza del popolo ucraino e di tutti i popoli insediati in questo tormentato distretto dell'oriente europeo. Ecco, la griffe del nostro Natale 2022 è questa: piena solidarietà ed aiuto concreto al popolo ucraino. E pieno appoggio a tutte le iniziative che operano in questo senso.

Ecco spiegata l'evidenza ancora una volta data alla campagna da tempo avviata dalla Società Filodrammatica Cremonese.

Continuano le iniziative dirette a raccogliere e ad inviare aiuti, in qualsiasi forma, al martoriato popolo Ucraino, dei combattenti e della cittadinanza impossibilitata ad abbandonare il proprio paese.

Numerosi sono i canali, anche a Cremona e nel territorio provinciale, attraverso cui la concreta solidarietà si sta estrinsecando.

Importante è anche la mobilitazione indirizzata a polarizzare la testimonianza di condivisione e sostegno alla nazione nei confronti della quale si vuole, con un ignobile atto di guerra che non sta risparmiando nulla del repertorio di efferatezza e disumanità, coartare l'indipendenza e la libertà di opzione del modello di governo.

Il popolo italiano, quasi nella sua interezza, dimostra di interpretare adeguatamente le ragioni e le responsabilità di una crisi che corre il rischio di diventare incontrollabile anche per la coesistenza nel continente europeo e financo mondiale.

È in atto una campagna di mobilitazione che, oltre ad esprimere a distanza la piena solidarietà alla nazione Ucraina e al suo popolo, costituisce volano per sensibilizzare il nostro popolo all'accoglienza dei profughi, alla loro piena integrazione, alla raccolta di aiuti.

In tale prospettiva si colloca, anche questo evento prenatalizio.

Le donazioni si raccolgono presso la Società Filodrammatica Cremonese – Piazza Filodrammatici, 2, Cremona. Referente: Nadiya Petrenko, cantante ed insegnante dell'Accademia di canto lirico presso il Teatro Filo,è la responsabile coordinatrice della raccolta degli aiuti e del loro trasporto in Ucraina.

Con l'occasione, giriamo ai nostri lettori i messaggi augurali giuntici dalle associazioni.

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