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Dossier Tamoil

  17/03/2025

Di Redazione

Dossier+Tamoil

L'excursus della “pratica” (dai nostri precedenti editoriali)

* Incinta, ma appena appena…

Cosa si stanno perdendo i distratti, i neghittosi, i titolari di capacità a bassa soglia di intensità!

La raffineria per eccellenza, di cui ricorre qualcosa di più del decennio dall'inizio del decommissioning, è come il classico cappello de Lurens. Dieci anni fa si sarebbe immaginato una sorta di viale del tramonto per una struttura produttiva invasiva, in ogni senso, per le sorti della città e del vasto comprensorio a diretto contatto col Po. Ma c'era ben riposto, nei calcoli del management aziendale e dell'asset societario, Barbara Swanson che non t'immagini.

Nelle precedenti, verrebbe d'istinto, puntate avevamo rilevato quel perentorio "non ospiterà mai iniziative distanti dal nostro settore..." (da parte del top manager aziendale), che, dicevamo non poteva non essere rivelatore non si sa se più dell'arroganza di un'impresa, che ha forse irreversibilmente avvelenato suolo, acqua e aria di Cremona, o della sottomissione, inconsapevole e/o complice, del governo comunale.

Facili profeti, come diceva nonna Maria di fronte alle ricorrenti nostre marachelle di infanzia.

Barbara Swanson della “quarta sponda mediterranea”, di cui è proiezione l'azienda italiana e cremonese, ha tutt'altre intenzioni della quiescenza.

E' vero che una rondine non fa primavera.

Ma, sempre restando fedeli alla saggezza degli aforismi, in questa materia, un solo indizio non fa una prova, ma è rivelatore quanto meno di una strategia che non conduce né all'inversione della direzione di marcia né all'avvio di un ragionamento serio di cosa si vuol fare per quando fosse completata l'operazione di risanamento e pensasse di convertire ad altra funzione, coerente con il contesto, la vasta area.

Comprendiamo lo sconcerto delle Società Canottieri che continuano a sedere su una spugna impregnata di schifezze; che è lo sconcerto dei Radicali, del pool di legali; che dovrebbe essere lo sconcerto della Città e della sua governance istituzionale.

Forse quel “espandere l'attività”, in bocca al presidente della maggior Canottieri, forse è esagerato.  Ma che logica c'è negli atti di una società esercente non più la raffinazione ma l'attività commerciale di idrocarburi, che dovrebbe smobilitare o comunque ridimensionarsi di molto, la richiesta di una licenza edilizia per la realizzazione di un parcheggio.?

Precisa l'Assessore Comunale e Vicesindaco: “piccolo piccolo di 50 o 60 metri”.

Avremo modo di tornare sull'argomento (ci potete giurare). Ma la precisazione quasi neutra del responsabile dell'urbanistica non può non richiamare in noi la massima dell'indimenticabile Enzo Biagi: “la sorella era incinta, ma appena appena!”.

* s'è svejiato

C

Riprendiamo il filo da dove avevamo lasciato l'argomento qualche giorno fa, nell'attesa che chi di dovere cogliesse l'auspicio dei Radicali di Cremona, dei loro consulenti legali, delle Società Canottieri, di una rapida convocazione dell'Osservatorio Tamoil, allo scopo di affrontare le conseguenze del fatto nuovo rappresentato dall'esposto presentato alla Procura della Repubblica.

Almeno in ciò l'Assessore alla partita, che ad inizio anno aveva preannunciato l'intendimento di una convocazione situata a fine gennaio, è stato di parola. Volendo chiosare con una certa leggerezza, diremmo che l'Assessore, come Onofrio del Grillo, “s'è svejiat

L'Osservatorio, infatti, come da nota che pubblichiamo, è convocato per Mercoledì 26 gennaio 2022 alle ore 15.00 per la trattazione dei seguenti punti all'ordine del giorno:

  1. Aree interne al deposito Tamoil: aggiornamento in merito allo stato di avanzamento delle attività di M.I.S.O.
  2. Aree esterne al deposito Tamoil: aggiornamento in merito all'andamento delle attività di riqualificazione del sito.
  3. Esame della nota a firma dei Signori Sergio Ravelli e Gino Ruggeri in data 4.1.2022 acquisita agli atti del Comune di Cremona al PG n. 667/2022.
  4. Conclusione delle attività di dismissione degli impianti di raffineria e valutazioni in merito agli sviluppi futuri dell'area.

Per completezza informativa (che sarà utile anche a noi per una riflessione che intendiamo svolgere sul profilo di questo consesso, pubblichiamo anche la composizione dell'Osservatorio:

Assessore al Territorio, Lavori Pubblici e Casa; Assessore allo sport; Assessore al Turismo, City Branding e Sicurezza con delega alla rigenerazione urbana; Commissione Consiliare Permanente attinente l'Ambiente; Dirigente del Settore Sviluppo Lavoro, Area Vasta, Rigenerazione Urbana, Quartieri e Ambiente; Responsabile della Posizione Organizzativa Servizio Ambiente;  Comandante della Polizia Locale del Comune di Cremona; Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Cremona; Provincia di Cremona;  ATS Val Padana; A.R.P.A. - Dipartimento Cremona – Mantova; Vigili del Fuoco di Cremona;  TAMOIL Raffinazione S.p.A.; Famiglia Manzia;  Canottieri A.S.D. « Leonida Bissolati » di Cremona; Canottieri A.S.D. «Flora» di Cremona;  C.G.I.L. di Cremona;   CISL Asse del Po; CST- UIL Cremona – Mantova; Comitato di Quartiere 10; Circolo Legambiente VedoVerde; Coordinamento Nazionale No Triv

A margine della notizia, che diamo con la dovuta evidenza e con un certo senso di apprezzamento, vorremmo svolgere una riflessione “fuori dal coro” sulla composizione diciamo un po' pletorica e su compiti non esattamente definiti.

Diciamo, sempre per celiare, che mancano solo Pippo, Pluto e Paperino. Ma va bene anche così; ovviamente se l'Osservatorio viene percepito come strumento di consultazione e di sollecitazione ad agire. Altro che assottigliarne l'asset; penseremmo, invece, di estenderlo.

Includendovi, ad esempio, la Commissione Consiliare Territorio (una voce importante quando si vorrà iniziare ad affrontare la questione dell'eventuale mutamento di destinazione d'uso dell'area decommissioned.

Saremmo reticenti, tuttavia, se, nella riaffermazione del giudizio assolutamente positivo nei confronti dell'intraprendenza del pool politico civico e  legale (senza del quale non ci sarebbe stata nessuna tutela), non indicassimo alcuni limiti.

Azzardiamo che l'Osservatorio, oltre che un punto di raccordo tra la testimonianza civile molto attiva e la Civica Amministrazione molto neghittosa, può e deve assumere un'opportunità di pressing. Più appropriatamente dovrebbe operare una situation room della vicenda Tamoil. Di cui è garanzia l'incorporazione del contributo dei soggetti sociali coinvolti e delle sensibilità ambientalistiche (purché non diventi una tribuna demagogica)

Non può e non deve assumere una funzione sostitutiva, che resta in capo principalmente ad un aggregato di istituzioni ed Uffici istituzionalmente rilevanti. Che dovrebbero darsi un Coordinamento (con ciò evitando il ripetersi di afasie degli eventi e di discontinuità nell'azione).

Diciamo che il Comune di Cremona ha, dagli anni 50 in poi, molto su cui dare spiegazioni e molto di cui scusarsi.

Ad nauseam non cesseremo di denunciare (ex post, dopo che lo abbiamo fatto in tempo reale) il groviglio di testimonianze e di azioni, che, invece, avrebbero dovuto essere separate (anche senza derivare da una visione di conflitto di interesse).

Mai come in questo caso si rilevò l'erroneità dell'aforisma secondo cui tutto ciò che andava bene per la Tamoil andava bene per la Città.

Sicuramente la Raffineria fu un'occasione positiva per l'assorbimento di mano d'opera ed occupazione, anche qualificata. Ma, lo scambio tra quell'indotto e le mani libere su quasi tutto, non fu una dimostrazione di responsabilità verso Cremona.

La subalternanza della Città verso la Società esercente la Raffineria e l'attività commerciale è dimostrata, anche sul piano simbolico, dalle ricorrenti missioni sulla quarta sponda mediterranea (anche quando nei confronti della Libia operava l'embargo).

Questo è lo stato dell'arte. Per di più, essendo stati smantellati i presidi di prevenzione, cannibalizzati e polarizzati altrove, i casi di inquinamento (come dimostra la vicenda di Spinadesco) vengono, in qualche modo, se non sponsorizzati, certamente non disincentivati.  Tra i tanti problemi c'è la grave inadeguatezza del ceto politico-amministrativo e dell'apparato burocratico.

Il pronunciamento unanime del Consiglio Comunale

Ordine del giorno presentato in data 1° aprile 2022 da consiglieri comunali vari (primo firmatario Alessandro Zagni) sull'intervento presso il Ministero della Transizione Ecologica al fine di promuovere insieme l'azione civile nei confronti della Società Tamoil.

Premesso che: in data 15 luglio 2015 la Giunta comunale ha approvato la delibera n.134 "Costituzione in giudizio innanzi alla Corte d'Appello di Brescia nell'appello avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Cremona - Sez. penale - in data 18/7/2014 nei confronti dei manager della Società Tamoil Raffinazione;

Ricordato che: in data 26 settembre 2018 la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva manager Tamoil per disastro ambientale e ha confermato a titolo di risarcimento danni le provvisionali erogate al le parti civili, fra le quali il Comune di Cremona; in data 28 novembre 2018 la Giunta comunale ha approvato la delibera n. 261 "Tamoil Raffinazione S.p.A.: avvio di azione giurisdizionale in sede civile nei confronti dei soggetti responsabili degli atti di inquinamento ambientale", considerato che "la natura di provvisionale rivestita dal risarcimento ottenuto consente l'avvio di un giudizio in sede civile nei confronti dei soggetti responsabili, finalizzato alla definitiva liquidazione dei danni non ambientali provvisoriamente riconosciuti dal giudizio penale";

Preso atto che: ill D. Lgs. 152/2006 prevede che il Ministero dell'Ambiente (oggi della Transizione Ecologica) possa esercitare l'azione civile e quantificare il danno ambientale; il Ministero, seppur sollecitato da inizio processo, non si è mai costituito come parte civile;Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco

a chiedere al Ministero della Transizione Ecologica di affiancare il Comune di Cremona nell'azione civile di risarcimento dei danni.

Dopo che l'ordine del giorno è stato illustrato dalla consigliera Simona Sommi (Lega – Lega Lombarda), il consigliere comunale Roberto Poli (Partito Democratico) ha presentato il seguente emendamento in sostituzione della disposizione finale:

A sollecitare nuovamente il Ministero per effettuare la valutazione del danno ambientale e ad agire per le vie legali per il risarcimento dello stesso tenendo conto che è l'unico soggetto che ne ha la legittimazione attiva.

Sono quindi intervenuti i consiglieri Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona – Energia Civile) e Stella Bellini (Partito Democratico). L'Assessore all'Ambiente Simona Pasquali che ha espresso parere favorevole all'ordine del giorno emendato e che una volta approvato il Comune si attiverà attraverso la propria Avvocatura come da indirizzo del Consiglio.

L'ordine del giorno, come emendato, è stato infine approvato all'unanimità.

* Che succederà?

La nostra formazione di tipo massimalista col tempo è, saggiamente approdata, al gradualismo. Stante tale premessa, non possiamo non convenire che il combinato dell'autorevole indirizzo dell'unanime Consiglio Comunale (e questa è già un'ottima notizia) e la concreta linea-guida tracciata per il prosieguo della pratica appare, anche se non esaustivo, un gesto di ritracciamento dei percorsi. Che fin qui sono stati, lo ribadiamo ad nauseam, largamente incongrui. Per le responsabilità del Comune, titolare della funzione di preservazione della salute dei cittadini e, anche se non in esclusiva, dell'ambiente e, per l'enormità, della valanga di violazioni e di reati, accumulatasi nei decenni. A fronte di un'opinione pubblica, diciamo, non esattamente reattiva o forse inconsapevole e/o neghittosa.

Si è sempre detto che in capo al vertice cittadino la massima prerogativa sarebbe la guida nell'assunzione delle consapevolezze, per conto della Città, e nell'adozione delle necessarie contromisure.

Per oltre mezzo secolo così non è stato. Si può anzi affermare che ci sia stato uno scambio tra una Civica Amministrazione, che non vedeva o vedeva poco, e un'azienda che, sull'altare dell'indotto di qualche decina di posti di lavoro, ha avuto la licenza di fare quasi tutto (come diceva il Mascellone: in terra, in acqua, in aria).

La chiusura dell'attività di raffinazione ha sicuramente limitato i danni ambientali. Ma non ha riavvolto la pellicola di quanto è avvenuto in tanti anni.

Destino prevedibile e comune alle città, a diretto contatto con i corsi d'acqua, che nel ciclo del boom si lanciarono nel corso all'oro delle attività di raffinazione degli idrocarburi.

Anche la nostra città sorella, Mantova, incorse, col suo Petrolchimico, nel nostro medesimo problema. Diverso, se non l'approccio, il temperamento di fronte ad un guaio non esattamente imprevedibile, comunque non aggirabile.

Ebbene, se si pone attenzione ai percorsi intrapresi nella città di Virgilio, si scopre, in aggiunta ad una gestione politica ben più determinata, un impegno parallelo alla messa in sicurezza del territorio, che ha avuto riguardo ad un aspetto da noi quasi completamente trascurato. Diceva qualche anno fa un titolo giornalistico: “Mantova, morti sospette per un raro sarcoma: il rischio di ammalarsi a Mantova 2.500 volte superiore al normale. La strage del Petrolchimico Inchiesta su 200 casi .”

E a Cremona? Una domanda neanche retorica. Da noi, quasi completa latitanza di tutti i portatori di ruolo (in particolare, dopo la soppressione del locale PMPIP). Si deve alla tenacia di un gruppo di valenti legali, della Società Canottieri Bissolati e dei Radicali se il dossier non è andato sotto l'uscio. Si deve anche in buona parte alla sensibilità ed alla professionalità della Magistratura cremonese se la questione Tamoil non è deragliata.

Restano, come detto, ancora ampi margini di irrisolutezza. Ma osiamo trarre auspici fecondi dalle ultime battute del percorso istituzionale e giurisdizionale. Indubbiamente il fiato sul collo dell'opinione pubblica e di quel che resta dell'associazionismo politico farà la differenza.

Soprattutto, non bisognerà mai perdere di vista le testimonianze pregresse. Ragion per cui ripubblichiamo un articolo dell'Eco del Popolo del 1987. (e.v.)

Giusto perché abbiamo la presunzione di postulare e praticare un'informazione indipendente e di approfondimento tematico, abbiamo ritenuto (anche per rendere esplicite e inequivocabili le ragioni per cui abbiamo deciso di scendere in campo a sostegno della campagna per il vincolo delle risorse destinate ai proventi della vertenza Tamoil), abbiamo deciso, dicevamo, di mettere a punto un editing che non tradisse e o fosse inequivocabile. Appunto ripercorrendo le tappe del nostro attenzionamento, frequentemente parallelo al maggior impegno dei players principali della vicenda. Che sono il Partito Radicale Cremonese, il suo valoroso esponente che c'ha messo la faccia e incardinato e seguito un'iniziativa senza della quale tutto sarebbe stato al palo, l'ottimo gruppo dei valenti giuristi.

Ai quali (con l'accompagnamento di espressioni dell'ambientalismo e di opinione pubblica) va riconosciuto pienamente il merito di un approdo concreto. Dovremmo aggiungere, di un primo significativo approdo. Diciamo, un sub totale di tipo risarcitorio. Perché la gran parte del progetto di cessazione dell'inquinamento e di riavvolgimento della pellicola è affidata ad una lotta che durerà ancora a lungo. Indubbiamente, l'acquisizione del risarcimento, in sede giurisdizionale, del danno morale, costituisce il coronamento di una tappa intermedia, che potrà avere ulteriori, fecondi sviluppi, se quei soldi saranno (anche dal punto di vista didascalico) utilizzati concretamente e coerentemente. Per l'avanzamento dell'opera di disinquinamento e di riqualificazione del circostante ambiente, variamente intossicato.

Badate bene, non si tratterebbe solo di dare un senso compiuto ad una “pratica” di primaria importanza; bensì di inviare un segnale, a futura memoria ma anche ex post, su un fronte universale; che è quello che stabilisce, senza se e senza ma, che il suolo, l'aria, l'acqua, l'ambiente sono della comunità. In quanto tale non sono ascrivibili principalmente alle prerogative delle attività imprenditoriali, a prescindere. E che se ciò è avvenuto e o avvenisse di nuovo, non ci sarebbe da parte dei pubblici poteri condiscendenza o neghittosità.

Che, come abbiamo appena richiamato, è stata la fattispecie comportamentale di mezzo secolo ed oltre di storia cittadina ed in particolare degli ultimi 30 anni.

Il ceto politico-istituzionale, preso con le mani nel barattolo della marmellata, vuole anche impartire la lezione. Il vero punto è che dopo aver "accompagnato" colpevolmente il fai da te e le mani di Tamoil sulla città, adesso la governance si rifiuta di prendere atto (o di farlo a minimo sindacale) dei provvedimenti giurisdizionali civili e penali, di imboccare seriamente la strada del risanamento e della riqualificazione ambientale, di finalizzare questa importante aliquota rivierasca per un vasto progetto di green economy.

I silenzi della civica amministrazione o i tentativi di sviamento dell'opinione pubblica non sono incomprensibili. Sono la prosecuzione di una condotta complice. Il risarcimento del danno, conseguenza della lotta del Comitato e dei Radicali Pannelliani, costituisce (se sarà nella misura giusta, adeguata al danno materiale e morale e finalizzata al ripristino ambientale) un primo approdo, ripetiamo!!!, della battaglia, condotta (per mezzo secolo) da una minoranza consapevole e coraggiosa. Senza la causa civile di Ruggeri, ci sarebbe stata una sorte di amnistia. Occorre non mollare sul monitoraggio del versante del sanzionamento penale. Perno di una più vasta azione dell'intera comunità per un ampio e completo risanamento delle adiacenze e di tutto l'ambiente cittadino. In questo senso (anche per evitare che pronunciamenti ambigui lascino passare l'idea di "riappacificazioni") occorre essere perentori su un aspetto, messo in campo con studiata nonchalance: qualsiasi riconversione dell'area

Un tempo produttiva va sottoposta a procedura urbanistica di mutamento di destinazione d'uso. Contemperata alle compatibilità di salvaguardia ambientale e di preminente valorizzazione naturalistica e logistica del cuore della più diretta fascia padana.

Tutto questo, svestendoci della funzione giornalistica ed indossando quella del “militante” (civile), avremmo voluto sostenere nel dibattito della bella (si può ancora dire?) conferenza stampa di presentazione della petizione popolare per il vincolo delle risorse destinate ai proventi della vertenza Tamoil, svoltasi ieri mattina a Spazio Comune. Che, oltre ad un'ampia analisi del dossier, ha costituito anche l'innesco di quella che speriamo possa diventare un importante gesto collettivo di cittadinanza attiva. Come è stata la battaglia No Impianto Biometano e come continua ad essere quella del No al nuovo ospedale.

Campagne che fanno percepire un senso di resipiscenza collettivo, che lascia sperare nel recupero di una postura civile da hombres verticales. Noi pratichiamo da sempre il relativismo e il più ampio metodo dialettico. Ma, abbiamo il dovere di aggiungere, dopo tanto argomentare, che noi abbiamo l'appello a titolo personale, ma anche in rappresentanza de L'Eco del Popolo e come riferimento della Comunità Socialista cremonese e territoriale.  Non solo, ma invitiamo anche i cremonesi a farlo.

Breve cronaca della conferenza stampa

Andrea Carassai (Forza Italia):

Come è noto il Comune dispone nei suoi bilanci di € 2,4 milioni, frutto del risarcimento ottenuto da Tamoil per il danno ambientale causato nei confronti dei nostri concittadini. Abbiamo convocato questa conferenza stampa perché come sapete esiste una delibera – la n. 21 del 2019 – che sancisce il vincolo di destinazione risarcimento a favore di progetti ambientali per la città; progetti che dovrebbero essere elaborati da una commissione tecnico-scientifica da costituirsi su indicazione del sindaco, con una costante restituzione dei lavori al Consiglio Comunale. Il merito e il metodo suggerito dalla delibera sono stati messi in discussione in questi giorni dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Comunale Luciano Pizzetti e dal Sindaco di Cremona Andrea Virgilio, secondo i quali sarebbe già confermata la volontà di spendere queste risorse in interventi di carattere ordinario che nulla hanno a che vedere con il miglioramento delle condizioni ambientali della nostra città.

Per questo intendiamo impegnare il Sindaco e la Giunta Comunale a mantenere il vincolo di destinazione delle risorse; a costituire la commissione di valutazione tecnico-scientifica; ad affidare alla Commissione Ambiente la raccolta delle proposte elaborate dalla commissione di valutazione per garantire una costante interlocuzione tra il Consiglio Comunale e i tecnici; e a quantificare annualmente gli stanziamenti in bilancio necessari a finanziare progetti di natura ambientale a favore della città. Quest'ultimo punto chiarisce come il risarcimento Tamoil non debba essere il punto di arrivo a seguito di un lungo iter giudiziario, bensì un nuovo inizio per coinvolgere quanti più interlocutori possibili (università, autorità sanitarie, associazioni ambientali e imprese) per elaborare assieme progetti di lungo periodo volti a migliorare l'ambiente di Cremona e la salute dei cittadini. Si tratta in poche parole di una scommessa per le generazioni future.

Alessandro Portesani, (Novità a Cremona):

Oggi ribadiamo un principio fondamentale: il risarcimento ottenuto dal Comune di Cremona per il disastro ambientale causato da Tamoil non è solo una somma di denaro, ma un risarcimento morale per la nostra comunità. Non possiamo permettere che queste risorse vengano disperse in interventi ordinari e privi di visione. Cremona merita progetti concreti per il miglioramento della qualità dell'aria, del sottosuolo e della salute pubblica. La nostra mozione impegna l'amministrazione a rispettare il vincolo di destinazione per interventi ambientali e a coinvolgere esperti, autorità sanitarie e la cittadinanza in un percorso trasparente e condiviso. Servono processi decisionali ampi, che coinvolgano tutta la comunità in scelte necessarie per migliorare la situazione ambientale e la salute pubblica del nostro territorio. È una questione di giustizia ambientale e di responsabilità verso il futuro della nostra città.

Jane Alquati (Lega):

Piazza Roma è una priorità per la città, lo abbiamo ribadito più volte anche con una nostra mozione ad agosto. Oggi quello che dovrebbe essere il polmone verde del centro storico è inaccettabile: degrado, risse, giochi rotti, verde abbandonato. Serve un intervento serio. Ma diciamolo chiaramente: usare i fondi Tamoil per sistemare la piazza è una forzatura che non accettiamo. Quei soldi sono un risarcimento per il danno ambientale e devono restare vincolati a progetti veri di riqualificazione dell'aria, del suolo e della salute pubblica. Il Sindaco Virgilio dice che i 2,4 milioni non saranno destinati solo a Piazza Roma ma a più interventi per il verde. Bene, vogliamo sapere quali, con che criteri, con che tempi. Servono risposte chiare e un piano serio, non iniziative sparse senza visione.

Paola Tacchini (M5S – Cremona Cambia Musica):

Oggi siamo qui per affrontare una questione di come utilizzare delle risorse ottenute grazie ad un risarcimento di una causa di valore ambientale. L'impatto causato da Tamoil ha avuto conseguenze significative sulla nostra comunità e sull'ecosistema locale. È nostro dovere, quindi, non solo affrontare le conseguenze di questi danni, ma anche trasformarli in un'opportunità per il miglioramento ambientale e sociale della nostra città. Il risarcimento che ci aspettiamo rappresenta non solo un atto di giustizia, ma anche un'opportunità per investire in azioni concrete che possano compensare i danni subiti. Proponiamo di destinare questi fondi a iniziative di compensazione ambientale che possano beneficiare direttamente Cremona e i suoi abitanti. 

Come ad esempio, 

  1. Investire in progetti di riforestazione che non solo miglioreranno la qualità dell'aria, ma offriranno anche spazi di aggregazione per la comunità, come ad esempio le “green belt” (per noi barriere verdi) proposte dall'assessore al verde per diminuire l'impatto delle polveri sottili nelle strade ad alta percorrenza.
  2. Recupero di aree inquinate e trasformazione in spazi pubblici, contribuendo a restituire alla città ambienti sani e fruibili.
  3. Centraline di monitoraggio dei livelli di particolati nei pressi di scuole ed edifici di pubblica utilità. 

È cruciale che questi fondi vengano utilizzati in modo trasparente e responsabile, garantendo che ogni euro sia investito in iniziative che abbiano un impatto positivo e duraturo sulla nostra comunità.

Vogliamo trasformare una situazione di danno in un'opportunità per il rilancio e il miglioramento della qualità della vita a Cremona. Chiediamo il supporto di tutti per portare avanti questa importante iniziativa.

Vogliamo far capire che qui non è una questione di posizioni o ideologie politiche, ma il senso della parola POLIS, quella che tutela l'interesse dei cittadini.

Destinazione delle risorse del risarcimentoTamoil

Al Presidente del Consiglio Comunale di Cremona.

Premesso che:

  1. A seguito della condanna pronunciata nei confronti di Tamoil Raffinazione. per disastro ambientale colposo, il Comune di Cremona ha ottenuto un risarcimento pari a € 1.000.000, provvisionale confermata dalla sentenza n. 1117/2018 della Corte di cassazione;
  2. In data 10 aprile 2019 il Consiglio Comunale di Cremona ha votata con la maggioranza dei voti la delibera n. 21 “Determinazione del vincolo di destinazione su risorse provenienti dalla provvisionale risarcitoria in esito alla vertenza Tamoil” determinando quindi “il vincolo di destinazione su risorse provenienti dalla provvisionale risarcitoria in esito del processo Tamoil Raffinazione nonché dal giudizio civile, finalizzato ad interventi in campo ambientale”;
  3. L'azione giurisdizionale in sede civile avviata dal Comune di Cremona con deliberazione di Giunta Comunale n. 261/88425 del 28 novembre 2018 nei confronti dei soggetti responsabili del danno ambientale riconducibile alla società Tamoil Raffinazione, si è conclusa il 14 dicembre 2023 con l'ottenimento di una somma risarcitoria pari a € 1.400.000, portando l'ammontare totale del risarcimento a € 2.4000.000;
  4. La delibera n. 21 del 10 aprile 2019 ha inteso affidare a una commissione di valutazione tecnico-scientifica, da costituire su incarico del Sindaco, la raccolta e la valutazione di progetti ambiziosi ed innovativi in ambito ambientale, capaci di qualificare in modo significativo e permanente la nostra città, dandone restituzione al Consiglio Comunale.

Considerato che:

  1. Il risarcimento Tamoil detiene un alto valore simbolico sul piano civico e politico. Per questa ragione tali risorse non devono essere spese in interventi a pioggia dettati da un mero approccio manutentivo – come prospettato dal Sindaco di Cremona e dal Presidente del Consiglio Comunale - bensì destinate a progettualità che abbiano come obiettivo la cura dell'ambiente e della salute dei nostri concittadini;
  2. I soprarichiamati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria potrebbero essere finanziati dai dividendi che AEM S.p.A. (€ 2,3 milioni sul bilancio 2024) versa al Comune, e dai proventi della tassa di soggiorno; 3. Dall'approvazione della delibera n.21 del 10 aprile 2019 nulla è stato fatto in questi anni in ordine alla costituzione della commissione tecnico-scientifica deputata al reperimento e alla valutazione dei progetti;

Tenuto conto che:

  1. La scelta di individuare nella Presidenza del Consiglio Comunale la sede idonea per definire il merito delle proposte di utilizzo delle risorse è da ritenersi inopportuna poiché non coerente con i compiti assolti dall'Ufficio di Presidenza;
  2. La sede opportuna per definire il merito delle proposte di utilizzo delle risorse sono il Consiglio Comunale e le Commissioni Consiliari permanenti.

Impegniamo il Sindaco di Cremona e la Giunta Comunale:

  • A confermare il vincolo dì destinazione delle somme incassate dal Comune di Cremona (2,4 milioni) quale risarcimento del danno provocato dalla Tamoil stabilito dalla delibera del Consiglio Comunale 21 del 10/04/19 per “progetti ambientali”, intendendo per essi interventi, azioni e attività che possono comportare il miglioramento della qualità dell'aria, del sottosuolo e della salute di cittadini.
  • Ad estendere tale vincolo di destinazione anche agli eventuali risarcimenti che il Comune di Cremona dovesse ottenere a seguito della costituzione in giudizio del Ministero dell'Ambiente nella causa civile.
  • A dare esecuzione alla delibera del Consiglio Comunale 21 del 10/04/19 costituendo una commissione tecnico-scientifica, composta da esponenti del mondo accademico esperti in materia ambientale e alle autorità sanitarie locale per affiancare il Comune di Cremona nell'individuazione delle progettualità, delle azioni e delle attività più adeguate a contrastare gli effetti del danno ambientale riconosciuto dalle sentenze che si sono succedute, in una prospettiva di medio e lungo termine.
  • Ad affidare alla 3° Commissione Consiliare “Ambiente, verde e benessere animale” - sede istituzionale competente per le tematiche ambientali - il compito della raccolta e della definizione delle proposte di utilizzo del risarcimento attraverso una serie di audizioni e confronti con la commissione tecnico scientifica appositamente costituita, alle autorità sanitarie e ad altri soggetti civici e ambientalisti, per avviare un percorso di avvicinamento tra tutti i possibili interlocutori che, a vario titolo, possono dare il proprio contributo in base alla loro specifica competenza.
  • A valutare, con il supporto fornito della Commissione Bilancio, la quantificazione degli stanziamenti necessari nei prossimi Bilanci Comunali annuali delle risorse vincolate al finanziamento di progetti di riqualificazione ambientale a favore della città di Cremona. I Consiglieri Comunali

Andrea Carassai, Paola Tacchini, Jane Alquati, Alessandro Portesani.

Pubblichiamo, ad abundantiam, i punti del Movimento 5 stelle Cremona & Cremona Cambia Musica.

Oggi siamo qui per affrontare una questione di come utilizzare delle risorse ottenute grazie ad un risarcimento di una causa di valore ambientale.

L'impatto causato da Tamoil ha avuto conseguenze significative sulla nostra comunità e sull'ecosistema locale. È nostro dovere, quindi, non solo affrontare le conseguenze di questi danni, ma anche trasformarli in un'opportunità per il miglioramento ambientale e sociale della nostra città.

Il risarcimento che ci aspettiamo rappresenta non solo un atto di giustizia, ma anche un'opportunità per investire in azioni concrete che possano compensare i danni subiti. Proponiamo di destinare questi fondi a iniziative di compensazione ambientale che possano beneficiare direttamente Cremona e i suoi abitanti. 

Le nostre proposte includono:

1. Investire in progetti di riforestazione che non solo miglioreranno la qualità dell'aria, ma offriranno anche spazi di aggregazione per la comunità, come ad esempio le “green belt” (per noi barriere verdi) proposte dall'assessore al verde per diminuire l'impatto delle polveri sottili nelle strade ad alta percorrenza.

2. Recupero di aree inquinate e trasformazione in spazi pubblici, contribuendo a restituire alla città ambienti sani e fruibili.

3. Centraline di monitoraggio dei livelli di particolati nei pressi di scuole ed edifici di pubblica utilità. 

È cruciale che questi fondi vengano utilizzati in modo trasparente e responsabile, garantendo che ogni euro sia investito in iniziative che abbiano un impatto positivo e duraturo sulla nostra comunità.

Vogliamo trasformare una situazione di danno in un'opportunità per il rilancio e il miglioramento della qualità della vita a Cremona. Chiediamo il supporto di tutti per portare avanti questa importante iniziativa.

Vogliamo far capire che qui non è una questione di posizioni o ideologie politiche, ma il senso della parola POLIS, quella che tutela l'interesse dei cittadini.

Grazie per la vostra attenzione.

Paola Tacchini Consigliere Comunale Cremona.

Nonché, in regime di par condicio (che è il nostro sicurvia etico ed editoriale), l'intervento del Presidente del Consiglio Comunale, Pizzetti:

La costante mistificazione dei fatti non rappresenta mai un buon viatico per il bene di una comunità. Purtroppo è quanto accade ancora in questi giorni su Tamoil e fondi risarcitori.

Andando con ordine.

Agli inizi dello scorso decennio Tamoil annuncia repentinamente la chiusura della produzione e la trasformazione in deposito. Centinaia di lavoratori vengono sottoposti a procedura di licenziamento. Centinaia di famiglie verrebbero private della fonte di reddito. Una bomba sociale in una città piccola come Cremona. Al danno ambientale preesistente e persistente si aggiungerebbe quello sociale. Capisco che per taluni radical chic il destino dei lavoratori sia secondario. Per me no. Nel modo più assoluto. Neppure per l'allora Sindaco Oreste Perri. Tanto meno per i Sindacati. Dunque si agisce in due steps. Prima dare prospettiva lavorativa e reddituale immediata ai lavoratori sottoposti a licenziamento. Operando contemporaneamente per contenere ed eliminare gli sversamenti così da impedire la chiusura delle Canottieri, luoghi di molte belle attività dei cittadini cremonesi. Azione che funziona tutt'ora, come dimostrato lunedì scorso all'Osservatorio Tamoil. Raggiunti questi obbiettivi, con accordi che hanno successivamente fatto scuola, dedicarci al secondo step. Far pagare a Tamoil i danni causati alla città, obbligarla al risanamento e, una volta cessata l'attività perché così dice la legge, alla bonifica. Fare tutte e tre le cose contemporaneamente risultava impraticabile. Soprattutto per una ragione elementare: era impossibile trattare con Tamoil per salvaguardare i lavoratori e, nello stesso istante, portarla in Tribunale sul risarcimento del danno ambientale. Il conflitto tra i medesimi soggetti agenti (Tamoil, Comune, Ministero e, a latere, Sindacati) avrebbe impedito la salvaguardia dei lavoratori e non garantito il risanamento ambientale. Bingo! Non mi pare difficile da comprendere.

Sul parziale risarcimento Gino Ruggeri ha fatto il giusto. Molto di giusto e senza pari gloria, anzi proprio senza gloria, ha fatto chi ha impedito i licenziamenti e messo in sicurezza operativa le Canottieri. Con un valore, per inciso, di gran lunga superiore. Il Comune non poteva in quel momento, ma finita la vicenda sociale s'è dedicato per intero a quella ambientale. Sostituendosi a Ruggeri e poi affiancando il Ministero dell'Ambiente, in seguito costituitosi avverso Tamoil. Dunque perché vituperare la verità che altro non è che la fotocopia della realtà? Ancora frottole anche basta.

Vengo al fantomatico scandalo delibera. Altra mistificazione. La delibera sulla destinazione del milione ottenuto in risarcimento è del 2019, risale alla precedente consiliatura. Non è mai stata attuata. La composizione della Commissione valutante era prevalentemente tecnica e prevedeva la presenza di un solo rappresentante democraticamente eletto: il Presidente del Consiglio comunale. Nel frattempo ci sono state le elezioni e il rinnovo del Consiglio comunale. E i nuovi programmi sottoposti agli elettori. La nuova maggioranza è ampiamente legittimata, al pari del Governo Meloni, ma il consenso verso l'opposizione è stato consistente. Da qui l'idea di coinvolgere tutte le rappresentanze consiliari nel lavoro di indirizzo sulla destinazione delle risorse. Proprio in sintonia col lavoro comune fatto agli albori di questa vicenda. Dunque non solo il Presidente del consiglio, me stesso, ma l'intero Ufficio di Presidenza. Va da sé che non ho accumulato “potere”, caso mai ne ho ceduto. In più la vecchia delibera si riferiva al milione di allora, non ai due milioni e quattrocentomila come sono diventati. E spero anche di più se l'azione del Ministero, affiancato dal Comune, andrà a buon fine. Questa proposta, valutata concordemente col Sindaco e con l'Assessora alla partita, l'ho sottoposta all'Ufficio di Presidenza e li è stata accolta e condivisa da tutti i capigruppo, ripeto tutti, con l'unica titubanza dell'allora rappresentante di Forza Italia. Solo dopo tale condivisione il Sindaco e la Giunta hanno lavorato alla predisposizione della nuova delibera. Che verrà ulteriormente vagliata in Ufficio di Presidenza, per poi approdare in Consiglio comunale, come ho ricordato intervenendo al congresso cittadino di Fratelli d'Italia, principale forza di opposizione. Spiace che un esercizio di partecipazione e coinvolgimento si tenti di farlo passare per il suo contrario solo per esigenze di strumentalizzazione politicante.

Infine, la vecchia delibera dice “realizzazione di interventi in ambito ambientale”. Così sarà. Per ambienti pubblici ovviamente, non privati. Non di Tamoil. L'ambiente cittadino è un sistema di vita in cui occorre stare al meglio. Una città pulita preserva l'ambiente. Una città meno inquinata pure. Una piazza vissuta dai cittadini anche. Più piante e meno buio. L'ambiente non è il giardino in villa ma i luoghi che frequentiamo. Se sono belli, puliti, ordinati, luminosi sono anche più sicuri. Ambiente e sicurezza convivono. Agendo per la qualificazione dell'ambiente cittadino si rispetta esattamente il dettato della precedente delibera “realizzazione di interventi in ambito ambientale”. E bando alle chiacchiere ipocrite, le risorse disponibili sono queste. Com'è che si dice? Hic Rhodus Hic Salta. Nella mia attività istituzionale ho fatto sì che risorse assai consistenti, nazionali e regionali, giungessero al nostro territorio. Non erano soldi miei, perciò mai mi sono arrogato di dire a un Comune come utilizzarli nello specifico. Solo il Consiglio comunale è titolare della decisione finale sull'allocazione delle risorse. Quello di Cremona in questo caso. Nessun altro. All'unanimità spero, a maggioranza dei Consiglieri se la prima non sarà praticata.  

Petizione popolare per il vincolo delle risorse destinate i proventi della vertenza Tamoil

Ai sensi dell'art. 22 dello Statuto del Comune di Cremona.

Premesso che:

  • Con sentenza n. 1117/2018 la Corte di Cassazione ha confermato la provvisionale di euro 1.000.000,00 liquidata a favore dell'Amministrazione Comunale, sin dal primo grado di giudizio esercitato mediante azione popolare esercitata dal Sig Gino Ruggeri in base all'ex art. 9 del T.u.e.l e successivamente confermata in sede di appello.
  • Il Comune di Cremona, con deliberazione di Giunta Comunale n. 261/88425 del 28 novembre 2018, ha deciso di promuovere azione giurisdizionale in sede civile nei confronti dei soggetti responsabili degli atti di inquinamento ambientale da ricondursi alla società Tamoil Raffinazione, finalizzata alla definitiva liquidazione dei danni non ambientali provvisoriamente riconosciuti dal giudice penale.
  • Il Consiglio Comunale, con deliberazione n. 15 del 19 marzo 2019, ha deliberato il conferimento del riconoscimento civico “Medaglia d'oro Città di Cremona” al Sig. Gino Ruggeri per aver intrapreso l'azione popolare a difesa della comunità cremonese e per la salvaguardia dei diritti della collettività e il rispetto dell'ambiente e della salute dei cittadini nel processo a carico dei dirigenti della Raffineria Tamoil.
  • La Giunta Comunale, nella seduta del 20 febbraio 2019, ha disposto di determinare il vincolo di destinazione su risorse provenienti dalla provvisionale risarcitoria in esito del processo Tamoil Raffinazione nonché dal giudizio civile, finalizzato ad interventi in campo ambientale stabilendo anche di ottimizzare la destinazione a favore di tutta la collettività dei fondi in questione mediante l'istituzione di una apposita Commissione di valutazione che avrà il compito di valutare le proposte e gli interventi progettuali in ambito ambientale.
  • In data 14 dicembre 2023, su proposta del giudice Daniele Moro, in sede civile veniva definito l'accordo che attribuiva al Comune di Cremona la somma di 1,4 milioni di euro a titolo di risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali, portando a un totale di 2,4 milioni di euro le somme accantonate.

Appreso dagli organi di informazione che:

L'Amministrazione del Comune di Cremona proporrà al Consiglio Comunale di disporre delle risorse derivanti dai risarcimenti ottenuti a seguito dei processi, penale e civile, promossi nei confronti dei
dirigenti della Società Tamoil Raffinazione, per la realizzazione di interventi di decoro urbano nelle zone del centro e la riqualificazione del verde urbano.

I CITTADINI firmatari della presente petizione CHIEDONO al Sindaco e al Consiglio Comunale di Cremona di:

Confermare il vincolo di destinazione della somma di 2,4 milioni di euro introitati dal Comune di Cremona tenendo conto dell'alto valore simbolico, civico e politico che il risarcimento Tamoil rappresenta, destinando tali risorse alla realizzazione di progetti ambiziosi ed innovativi in ambito ambientale, capaci di qualificare in modo significativo e permanente la nostra città e le aree interessate da fonti di inquinamento evitando che vengano disperse in interventi di mera manutenzione e riqualificazione dell'esistente.

Impegnarsi attivamente affinché non vengano interrotte le attività di monitoraggio su suolo, sottosuolo e acque, al fine di accertare le concentrazioni di idrocarburi e altri inquinanti e il relativo
grado di rischio per la salute umana e l'ambiente.

Condividere nella massima trasparenza con la cittadinanza e con tutti i portatori di interesse ogni successivo passaggio e progetto che comporti l'impiego delle risorse vincolate mediante il ricorso a
strumenti partecipativi.

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