Ma io sono una snob?
di Elide Zuccotti
Lascerò che si allunghi il viso
come nella donna di Modì
mi farò qualche onda nei capelli
e al collo come simbolo
della mia esperienza estetico-sensibile
porterò quella cravatta di Jeune Fille
Ritornerò a Parigi
Sola. Stando in mezzo alla strada
O seguendo la fila dei negozi fino al Musèe Carnavalet
La vita lì è una libreria di gusto surrealista,
un buffet sotto la luna
la ballata del poeta contumace
Ma io sono una snob?
Elide Zuccotti scriveva questa bellissima poesia nel 1977. Elide. La mia professoressa che ho nel cuore e ricordo con affetto, per la sua grande sensibilità e la sua empatia senza confini. In questi giorni me l'ha recapitata.
Ha partecipato a un progetto culturale, Per il Verso Giusto, nato lo scorso anno e, ora sviluppatosi nel web, con una pagina chiamata appunto “perilversogiusto" su Facebook. Quando si leggono i versi della poesia si ritorna al mondo parigino, della Parigi lumière e bohémien che tutti noi nel nostro subconscio amiamo. Questo scritto, che ha ben quarantatré anni, è come se fosse appena stato composto. Elide Zuccotti ne ha fatto un must, lo ha rinchiuso in un quadro accanto a un ritratto di Modigliani, dal quale l'autrice soncinese forse ha preso lo spunto. Come è viva Soncino! Tra le sue mura gli artisti come Elide Zuccotti lavorano silenziosamente e, producono opere uniche, intense, vive e eterne. Cara professoressa Elide, non sono ancora riuscita a darti del tu, ma sappi che conservo nel mio cuore, ogni attimo della tua arte, come una madre ha nel cuore suo figlio.