Come annunciato, si è svolta presso la Società Filodrammatica Cremonese, nel quadro della programmazione rassegna Filo-libri, la presentazione dell'ultimo lavoro, intitolato Pater ed edito da Ianeri, di Domenico Cacopardo, già presidente di sezione del Consiglio di Stato, scrittore ed editorialista, tra l'altro, di Gazzetta di Parma e Italia Oggi.
L'autore ha appunto discusso con Paolo Gualandris, vicedirettore de La Provincia (che nei giorni scorsi l'aveva intervistato nella modalità cartacea del quotidiano e in un video postato nella versione digitale).
I discussants erano stati presentati dal Vicepresidente della Società Filodrammatica Cremonese, rappresentante del sodalizio che organizza la rassegna libri e, da bibliofilo, partecipe dell'approfondimento dei contenuti dell'interessante romanzo di Cacopardo. Molto apprezzato dai partecipanti e, sicuramente dai lettori che vorranno procurarselo presso la Libreria del Convegno (che ha curato il book corner).
La cui traccia, tanto per stimolare l'interesse, è così delineata:
Cataldo Giammoro, giovane messinese di buona famiglia, perde in un'imboscata il padre Guglielmo. Nel '46, dopo la Liberazione, lo zio paterno decide di chiudere la partita seppellendo nel cimitero di Monturi un feretro dal contenuto misterioso. Cataldo è vicino alla laurea quando, da Arezzo, arriva la cugina Liborietta: i due si innamorano e presto si sposano. Intanto, lui si occupa delle proprietà di famiglia e inizia la carriera di avvocato. Diventa il più influente membro dell'amministrazione comunale, disponendo assunzioni e appalti benché non sia né sindaco, né assessore. Da qui parte la sua grande ascesa di affarista. I suoi riferimenti sono politici e criminali. Ma la scalata comincia a manifestare forti rischi. Due ufficiali della Guardia di Finanza lo minacciano, lo mettono in allarme e infine gli propongono di pentirsi e raccontare tutto. Cosa deciderà Cataldo? Cosa gli riserverà la sorte? E il finale è un omaggio a Leonardo Sciascia e al suo romanzo Una storia semplice.
A margine e a completamento della cronaca aggiungeremo che l'approfondimento librario sta prendendo piede nel nostro territorio. Ne è dimostrazione la bella rassegna del Caffè letterario di Cremona, di cui è anima e protagonista Paolo Gualandris (con un ampio coinvolgimento di partners cittadini) e di cui la nostra testata è convinta divulgatrice. La conferenza di venerdì scorso, sotto tale profilo, è occasione propizia per trapiantare anche a Cremona e al Filo tale modello di convivialità culturale.
L'altro dato di completamento del servizio riguarda una partecipazione, discreta ma non marginale, alla conferenza. Si tratta del mezzo soprano Nadya Petrenko, socio del Filo dove per anni ha svolto apprezzata attività di perfezionamento lirico e esibizioni apprezzatissime dagli appassionati cremonesi.
Una delle ultime a maggio è stato un tributo for Ukraine, dove sono le origini di Petrenko, alle quali la grande cantante lirica resta, in questo terribile momento per il suo popolo e per tutta l'umanità civile, particolarmente legata.
I due protagonisti della conferenza ed il rappresentante del Filo Zontini hanno espresso a lei, perché le esprima al popolo ucraino, la piena solidarietà di Cremona.
Specialmente in questo momento. La Società Filodrammatica aveva avviato, sotto il generoso impulso del suo Presidente Giorgio Mantovani, una raccolta di aiuti a favore del popolo ucraino (inviati a cura di Petrenko con tre convogli).
Se fosse stato possibile, la situazione da allora è peggiorata. Nella prima fase i russi miravano alle caserme, alle fabbriche belliche, alle infrastrutture ed edifici pubblici, raramente alle strutture civili (quando accadeva, si diceva, era causato da errori). Adesso invece mirano volutamente al cuore delle città. Per uccidere e terrorizzare, volutamente.
Una ragione in più per rinnovare la piena solidarietà e riprendere la campagna di raccolta ed invio aiuti.
Campagna che ha come riferimento Nadya Petrenko e la Società Filodrammatica.