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Covid, tamponi e social life a New York nel periodo di Christmas Time

Dal nostro corrispondente da New York Luigi Cazzaniga

  28/12/2021

Di Roberta Tosetti

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Il Covid impazza. Non soltanto in Europa, ma anche in America. Testimonial diretto della situazione dalla Big Apple, da New York, il famoso fotoreporter Luigi Cazzaniga che da più di quarant'anni vive a Soho e, non ha mai visto una situazione di questo genere.

Appena si è diffusa la voce tramite i media dell'arrivo della variante Omicron tutti si sono messi le mascherine, una, due, o anche tre. Nonostante le feste New York sembra una città fantasma, vuota, nessuno in giro. I ristoranti sono aperti ma nessuno va. Regna la paura di contaminarsi e di finire intubati negli ospedali.

Così Luigi Cazzaniga fotoreporter newyorkese descrive la città quasi spettrale di New York e sottolinea come nel corso delle festività natalizie non si mai accaduto una situazione del genere. E poi continua il suo racconto

I cinema sono aperti e anche le piscine, anche se a Broadway tutti gli spettacoli sono stati cancellati. Resistono gli impianti sportivi dove vi sono le varie competizioni. Sulla 42 esima è comunque prevista la festa di Capodanno con oltre 15.000 partecipanti. Non aumentano i ricoveri -per fortuna dichiara Cazzaniga- ma aumenta in modo esponenziale il numero dei contagiati, dei positivi e di chi è asintomatico. Circa il 60% degli americani è vaccinato…il restante 40% vive nella loro lucida “follia”, lasciatemi passare questa mia considerazione…nonostante Trump abbia detto a destra e manca di vaccinarsi…mahhh.

E per quanto riguarda il periodo della quarantena come si comporta l'America di Antony Fauci?

Beh è stato ridotto il numero dei giorni della quarantena per chi deve recarsi al lavoro. Infatti i precedenti dieci giorni sono stati sostituiti da cinque giorni.

Ogni mondo è paese quindi, anche in America e a New York la situazione non è tanto diversa dalle nostre piccole città di provincia. Siamo in linea con ciò che sta accadendo nella Grande Mela e Luigi ci testimonia proprio questo. Anche lui con la moglie Ilka, poetessa e letterata americana, vive questi giorni freddi e paurosi barricato in casa, in attesa di tempi migliori. Di certo il freddo non aiuta, anzi amplifica la diffusione del virus e delle altre malattie. Un pensiero quindi per i senza tetto, che vivono ai margini della New York dell'Upper Side e delle lussuose zone di Manhattan, un pensiero che possa favorire e aiutare questa povera gente che vive ai margini della società. Luigi pensa a loro, al gelido inverno newyorkese e a quello che passeranno ai confini della società in questo tempo difficile di Covid! 

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