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Covid e imprese

A Soncino CIEFFE Milano fa la differenza

  16/06/2020

Di Roberta Tosetti

Covid+e+imprese

Dal 1985 la Cieffe Milano opera e produce a Soncino in grande silenzio. L'azienda offre un servizio unico e completo per lo sviluppo e la produzione di collezioni di abbigliamento. La fondatrice, una donna speciale, unica che ha fatto del suo lavoro la sua ragione di vita, unita alla famiglia. Parliamo di Enza Gallina, donna che ha creduto e crede ancora oggi, nonostante tutte le difficoltà, ora anche quelle del Covid 19, che fare impresa significhi lavorare in silenzio, con forza, determinazione e valori. Incontrarla è veramente un'esperienza speciale che ti aiuta a capire come alcune persone siano uniche. Ora il Ceo dell'azienda è passato a suo figlio Marco Panzeri, un giovane capace, competente e come si direbbe “sempre sul pezzo”. In questo periodo difficile, in cui l'Italia e in particolar modo la Lombardia, attraversano un periodo di recessione, dopo una pandemia che ha ribaltato ogni equilibrio strutturale, abbiamo voluto capire come un'azienda italiana (un'azienda del made in Italy puro) ha saputo reagire. Risponde alle domande la giovane manager Alessandra Venturini (nella foto di copertina) production manager.

Alessandra cosa significa fare impresa ai tempi del Covid 19?

Significa non avere il tempo di fermarsi “per leccarsi le ferite” ma rimboccare le maniche e trovare forza e coraggio per reagire. Non dormire di notte per la preoccupazione, provare rabbia per la situazione improvvisa che ha piegato il mondo, ma nonostante questa bufera, rimboccare le maniche e proseguire. Per noi ha significato riconvertire l'azienda in un week end per poter dare il nostro contributo all'Italia, e tenere in movimento un motore che non poteva permettersi di fermarsi, sia per il bene aziendale che per la tutela dei lavoratori. Fare impresa ha significato quindi poter assicurare quindi una parvenza di normalità al funzionamento dell'azienda affrontato costi, spese e sforzi enormi -sia a livello organizzativo che economico- che mai nessuna manovra, nessun DPCM potranno compensare. In realtà l'impresa vera è stata quella di garantire sopravvivenza alla nostra realtà produttiva. Andare avanti ogni giorno, non cogliendo ma andando alla ricerca di opportunità che permettessero di garantire il futuro. I primi a fare impresa oggi sono i lavoratori, che si stanno, impegnando per la salvezza delle nostre imprese. Mai come ora l'imprenditore dovrà puntare a vincere come gruppo, e lo stesso è formato dai lavoratori e da tutti i partner (non fornitori) coinvolti nella propria filiera.

Alessandra una domanda da donna a donna: cosa significa fare impresa oggi, in un mondo economico in cui l'uomo ha sempre per natura avuto un ruolo primario?

In generale l'imprenditore realizza se stesso nella propria impresa. Differenti, pare, siano le sfumature se a farlo è un uomo o una donna. Il senso di responsabilità di una donna oggi, non le permette più di dare più importanza a una sfera o all'altra. Ecco perché talvolta il pregiudizio generale è credere che un'impresa così complicata, sia difficile da intraprendere con ottimi risultati su entrambi i fronti. E invece no… La donna per sua natura intrinseca è capace di operare su più fronti, con straordinari risultati, e laddove la meritocrazia premia, può raggiungere le vette più alte senza mai lasciarsi sopraffare dalla brama di potere e profitto. Solo pensare che essere donna sia invalidante, rende nullo lo sforzo profuso per raggiungere i propri obiettivi. La parola d'ordine è sacrificio.

Scuotere quindi le nuove generazioni e intraprendere nonostante tutto…

Si deve partire dalla scuola,  in quanto la stessa non è mai stata priorità fin dall'inizio. Le famiglie, dando in primis l'esempio, con il fortissimo contributo delle strutture che formano i nostri figli, devono insegnare loro a credere in se stessi, spingerli sempre e costantemente nuove soluzioni, perseverare in quello che meglio sanno fare, e arrivare in fondo alle scelte fatte. Le nuove generazioni devono essere consapevoli che si può cadere, vivere e provare profonde delusioni, ma soprattutto capire che rialzarsi e andare avanti è la scelta migliore, l'unica. A fronte di quanto sta succedendo ora a livello mondiale, il mio consiglio è quello di dimostrare ai ragazzi di oggi, possibili imprenditori di domani, che è solo nei momenti di crisi che emerge il meglio di ognuno di noi, e che la vera tragedia è non voler lottare per superarla. Sfruttiamo questa opportunità che drammaticamente ci è stata data. Diamo insieme l'esempio di come si reagisce, come si crede in se stessi, e come si trovano soluzioni perseverando nella lotta per raggiungere la rinascita.

E rinascita credo ci sarà, se tutti i giovani hanno le convinzioni di Alessandra!

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