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Con tutto il rispetto e con tutta franchezza

La nostra affezionata lettrice/collaboratrice Clara Rossini ci ha inviato una lettera-riflessione di costume. Che viene pubblicata e commentata

  08/06/2021

Di Redazione

Con+tutto+il+rispetto+e+con+tutta+franchezza

Carissimo direttore, quando tempo fa i miei piccoli alunni mi chiedevano l'età rispondevo 480, anni naturalmente. Ai loro occhi spalancati, alle risatine, alle espressioni di incredulità rispondevo: sono una strega, non ve ne eravate accorti? Era una battuta, ma forse con una sua logica. Mi riferisco ai brividi lungo la schiena nell'assistere alle sfilate storiche con il rullo dei tamburi, tipo quella che si tiene all'Aquila il 28 maggio per il giorno della Perdonanza celestiniana. Oppure la ricerca di “leggende” riguardanti il sabba delle streghe a Benevento sotto un frondoso albero di noce...personaggi che sentivo molto vicino (forse perché in zona abitata dai Longobardi, come ai tempi la nostra terra?). Il passato ritorna ma, se alcuni aspetti fossero da rimpiangere, sono da custodire nel cuore, per poi condividerli con entusiasmo solo se affini a gran parte della popolazione. Non tutti riescono a condividere il nostro sentire, specialmente se ostentato ed evidenziato con assurde testimonianze in strane vesti talari, tipo società segreta. Oltretutto continuando a perpetrare l'assegnazione di ruoli ormai inesistenti e criticabili, attaccabili perché molto vicini alle manifestazioni fasciste, fascismo a cui loro, i sabaudi, diedero largo spazio. Non per niente vennero esiliati. Siamo ora una repubblica, i Lor signori vogliono volutamente ignorarlo?? Si riuniscono e si incensano in una delle nostre belle chiese per legittimare riti assurdi, ormai privi di valore e significato? Caro direttore, le assicuro che non raccoglierei legna nella nostra Piazza a mò di catasta per ergermi a posseduta dal diavolo e meritarmi, attraverso il fuoco, la giusta punizione divina. Purtroppo ora nessuno viene più colpito da sanzioni o riprovazioni solenni, così il loro orgoglio ahimè sale alle stelle, dando vita, per chi assiste da fuori, a tristi, non coinvolgenti comparsate. 

Con tutto il rispetto e con tutta franchezza

Tale potrebbe essere, se effettivamente necessario, il titolo di un breve commento alla lettera di Clara Rossini ed al pretesto che l'ha orientata. 

Più che un pretesto potrebbe essere, in effetto, il “gancio” della notizia pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano locale (cui appartiene anche l'immagine), che francamente ci sgombra o semplicemente ci alleggerisce l'animo dalle preoccupazioni. 

Uno dei benefits dello sciogliete i nodi del lockdown è stata la ripresa delle attività conviviali degli ordini dinastici sabaudi. 

Eravamo fermi, per quanto riguarda queste simpatiche costumanze, all'ordine dei cavalieri Templari. Di cui per lungo tempo la nostra amabile città non ha voluto privarsi, basando la testimonianza in una chiesa cittadina. 

Ma era ed è operativa anche la sopravvissuta intelaiatura dinastica della real casa. 

Con tanto di nobiltà conclamate, riti ed assistenza spirituale. Cui, da quello che si può constatare, tengono molto gli appassionati del ramo. Location (come i Templari) una storica chiesa. 

Ora ognuno è libero di credere e di manifestare, nel rispetto della legge, ciò che meglio gli aggrada. Interessante sarebbe conoscere i percorsi mentali attraverso cui, a distanza di 75 anni dalla soppressione della monarchia e dalla conseguente istituzione della Repubblica, ci siano ancora italiani che, se potessero, reinstallerebbero ai vertici di questo scalcinato Paese una casata, che non si è fatta mancar niente. Durante e dopo. 

Facciano ciò che credano. Di fronte a tali “coerenze” aumenta in noi l'impulso di tenerci stretta la nostra Repubblica. 

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