Non importa con quali conseguenze; ma se il nostro ragionamento ha una qualche oggettività, ecco che si è arrivati alla conseguenza ultima: la sopravvivenza dell'umanità, che certo non muore del tutto, ma lascia sul terreno centinaia di migliaia di vite umane. L'avidità che uccide l'uomo uccide la civiltà e se il futuro vorrà avere un senso occorrerà che l'uomo prenda tutte le sue difese perché non sia egli stesso l'artefice della propria caduta.
Credo che occorra una riprogettazione della nostra vita e della convivenza globalizzata. Se non altro perché sia i singoli Stati, sia le strutture sovranazionali, usciranno dalla prova a pezzi; l'Europa comunitaria per prima e pensare di continuare così è puro masochismo. Certo non è un problema di esperti, ma di élites politiche e culturali consapevoli ovunque esse siano. Ora, ammesso che tale consapevolezza sia avvertita, sarà un processo lungo qualora dovesse, anche se non sappiamo come, mettersi in moto. In fondo, a pensarci bene, dopo un conflitto, per quanto bestiale esso sia stato, le strade per rialzarsi non sono poi così difficili da intraprendere, basta avere in testa la ripresa della comunità..
Ognuno è chiamato a fare la sua parte. Noi auspicheremmo che anche il socialismo assumesse la sua parte per gli ideali di solidarietà, democrazia, giustizia sociale e libertà che gli sono propri da sempre. Già, ma dov'è il socialismo?
Concludo con tre citazioni:
Lo sforzo - «Prima di tutto, lasciate che vi esprima una mia ferma convinzione: è la paura che dobbiamo temere più di ogni altra cosa, quel terrore senza nome, irragionevole e ingiustificato, che ci paralizza e ci rende incapaci di compiere lo sforzo necessario a trasformare una ritirata in un'avanzata.» – Franklin Delano Roosevelt
La bussola - «Ma se non c'è una bussola, il rischio è che le misure alle quali ora si piegano sia la Banca centrale sia la Commissione europea restino misure congiunturali: e che venga mancata l'occasione per trasformare la crisi in opportunità.» – Luigi Covatta
Quale socialismo? - «Quel che è in questione in questi ultimi anni dopo la degenerazione dello stato nato dalla prima rivoluzione della storia condotta in nome del socialismo, e dopo l'attacco alle politiche socialdemocratiche da parte delle correnti neo-liberali, non sia tanto il riformismo (...non ci sono mai stati tanti riformismi come ora) quanto il socialismo.» – Norberto Bobbio