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Ci ha lasciato Angelo Pasqualini

Rivolta d'Adda Abbiamo tributato, solo qualche ora fa, il saluto di commiato ad Angelo Pasqualini. Nella cittadina, in cui Egli ha vissuto ed operato fattivamente per quella comunità, che per lungo tempo l’aveva prescelto e mantenuto al vertice istituzionale

  01/01/2018

A cura della Redazione

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L'ECO Commiati e ricordi CI HA LASCIATO ANGELO PASQUALINI

Abbiamo tributato, solo qualche ora fa, il saluto di commiato ad Angelo Pasqualini. Nella cittadina, in cui Egli ha vissuto ed operato fattivamente per quella comunità, che per lungo tempo l'aveva prescelto e mantenuto al vertice istituzionale.

A dimostrazione del fatto che la “vecchia” politica sapeva anche anticipare (ineguagliata) consapevolezze sul sentire della gente, l'esordio di Pasqualini nella vita pubblica avvenne, per di più in una posizione di massima responsabilità ma già con un invidiabile bagaglio di preparazione, ad un'età anagrafica desueta per le abitudini ed i gusti delle “ditte” dell'epoca.

Si era agli inizi degli anni 80, in coincidenza con la fase propulsiva del rinnovamento di idee e di uomini attivata dal corso craxiano, di cui egli fu convinto e coerente testimone. Da pochi anni Martelli, non ancora quarantenne, era diventato parlamentare “cremonese”, Noci poco più che quarantenne era diventato senatore ed il sottoscritto, quasi coetaneo di Angelo, aveva assunto la responsabilità della guida della Federazione del PSI. In quella temperie, partito significativamente gravato, anche per gli incerti rapporti di forza, di responsabilità forse sproporzionate al peso della rappresentanza. Non stiamo qui a farla lunga, ma all'inizio di quella decade venne naturale incardinare, anche a livello territoriale, una sinergia tra le intuizioni riformiste del nuovo gruppo dirigente ed il rinnovamento di programmi, metodi e uomini anche a livello locale.

Il cremasco, nella vulgata politica, era sinonimo di “vandea bianca”, appannaggio di un consenso elettorale che privilegiava la DC. Salvo poche, anche se significative eccezioni; in cui i socialisti, specie dopo il cambio di passo del 1975, mantennero ed estesero una posizione maggioritaria. In forza di un consolidato consenso elettorale e del prestigio di alcuni suoi esponenti. Tra cui Elio Bozzetti a Chieve. Giovani e promettenti amministratori comunali emersero a Romanengo Piero Bertorelli e a Madignano Virginio Venturelli. Rivolta d'Adda storicamente era un enclave ad alto consenso socialista. Il cui leader, Antonio Mandelli, era stato per lungo tempo Sindaco, stimato e benvoluto. Qualche anno dopo gli sarebbe succeduto nell'incarico amministrativo Aurelio Cazzulani. Un incerto equilibrio tra i due maggiori partiti aveva messo in sospensione la leadership socialista sul governo comunale.

All'inizio degli anni 80 i dirigenti storici della Sezione seppero far emergere nuove energie. Tra cui, appunto, Angelo Pasqualini, Giuseppe Strepparola, Marta Mondonico, Alberto Messaggi, solo per citarne alcuni.

Seguendo la traccia delle annate de L'Eco del Popolo, che, per la ricostruzione della storia del socialismo locale, costituisce una sorta di diario di bordo, nell'ottobre del 1983, il segretario della sezione Pasqualini dedica un articolo alla difficile governabilità del Comune; con un imperativo difficilmente equivocabile “dare un governo al Comune di Rivolta”

Un mese dopo, a seguito di un accordo tra il polo laico-socialista e la DC, il PSI con il suo rappresentante più autorevole (nonostante la giovane età), tornava ad occupare la carica municipale più importante. Sempre su L'Eco del Popolo Pasqualini, in un'articolata intervista, individuava, dando dimostrazione di molto pragmatismo, alcuni prioritari progetti amministrativi (programmazione del ruolo futuro dell'Ospedale zonale S. Marta in fase di ridimensionamento per effetto della riforma sanitaria; il rifacimento dell'impianto elettrico e di riscaldamento del plesso scolastico; la costruzione del terzo pozzo dell'acquedotto).

Il nuovo Sindaco sottolineava che l'aspetto più innovativo della nuova amministrazione sarebbe stato la maniera di porsi per affrontare le problematiche del territorio e le prospettive di sviluppo della comunità locale.

A conclusione del primo mandato, Pasqualini affrontava un'analisi di “un'esperienza che giudico sostanzialmente positiva, sicuramente non facile; che è costata sacrificio a me e alla mia famiglia. Mi ha maturato, mi ha fatto toccare con mano i problemi della gente. Ho tentato insieme ai cittadini di risolverne alcuni. Un socialista è tale solo quando sa vivere e vive in mezzo alla gente, solo quando lavora ed opera per la gente”.

L'anno successivo (il 29 e 30 maggio) si sarebbe votato per il rinnovo dell'amministrazione. Il PSI avrebbe conseguito, con il 26% dei voti, uno ragguardevole consenso, suscettibile di riproporre Pasqualini quale Sindaco. Nel suo commento avrebbe considerato: “Noi socialisti pensiamo che sia stata preferita la politica del fare, certamente discutibile perché nessuno è perfetto, ma capace di dimostrare che anche a Rivolta d'Adda qualcosa può cambiare”

Che l'impronta fosse di un riformismo ispirato da progettualità, ma anche da molto senso di aderenza alla realtà, è dimostrato dal programma quinquennale, combinato di scelte e provvedimenti fortemente innovativi.

A cominciare dall'istituzione dell'Assessorato all'ambiente, affidato a Giuseppe Strepparola.

Quella tornata elettorale si sarebbe conclusa nel 1993; quando, in dipendenza del mutevole vento che avrebbe portato alla seconda repubblica, l'elettorato rivoltano si sarebbe spostato a destra.

Per un altro mandato Pasqualini sarebbe stato in Comune, nel ruolo di consigliere di minoranza.

Venuto meno il mandato amministrativo, Pasqualini avrebbe continuato la sua attività politica sempre in ruoli di responsabilità nel PSI, a livello di zona cremasca e di Federazione Provinciale e Regionale.

Da ricordare, inoltre, che il 18 settembre 2002 fu (insieme al sottoscritto, Giuseppe Fabemoli, Maurizio Noci, Fiorino Bellisario, Gianmario Beluffi) uno dei Soci fondatori dell'Associazione Emilio Zanoni. Immaginata per approfondire e divulgare la storia del socialismo provinciale.

La cerimonia, di impronta religiosa ma anche laica, di commiato ha dimostrato un vasto rimpianto per una scomparsa improvvisa, che priva la vita pubblica di un testimone generoso, determinato e, soprattutto, sempre aderente all'impulso di stare tra la gente. Un profilo questo che è stato sottolineato dall'intervento, a nome di tutta la comunità rivoltana, dell'attuale Sindaco Calvi.

Soprattutto, i socialisti di tutta la provincia hanno avvertito il senso di una dipartita, che li addolora profondamente insieme alla famiglia. Sono giunti a Rivolta per partecipare alle esequie molti compagni di Angelo, provenienti da tutta la provincia. Ne citiamo alcuni: Maurizio Noci, Virginio Venturelli coordinatore della Comunità Socialista, Rosario Costi, Mario Penci della UIL, Agostino Mandotti, Gianantonio Rossi consigliere comunale di Crema, Lunghi, Cazzulani e Strepparola. Il quale, a cerimonia religiosa conclusa, ha voluto, mentre il feretro sormontato da un cuscino di garofani rossi veniva accompagnato dai famigliari e dai numerosi partecipanti, rivolgere un saluto all'amico e compagno di tanti anni di impegno comune.

“Al termine di questa cerimonia, è doveroso un saluto riconoscente ad Angelo, da parte di noi socialisti. Che abbiamo condiviso con lui la passione per la politica, con lui abbiamo governato questo nostro paese e insieme ai suoi familiari abbiamo vissuto momenti di vera amicizia.

Perché accadeva così, qualche decennio fa, collaborando per il bene comune di un paese significava anche rispettarsi a vicenda, confrontarsi e alla fine superare le divisioni e farsi amico di chi collaborava con te ma anche che ti era avversario.

Era questo il modo di essere di Angelo e penso che in molti oggi rimpiangano la sua serietà e il suo saper porsi, da primo cittadino, al di sopra delle parti.

Ma insieme a noi credo che anche la gente di Rivolta debba ringraziarlo e la presenza numerosa oggi lo testimonia, per essere stato sindaco e amministratore attento e capace, di essere stato vicino alla sua gente, di aver saputo affrontare le difficoltà e i bisogni di tutti i cittadini, in primo luogo quelli delle persone più deboli.

È stato prima assessore comunale e vicesindaco e per nove anni ha ricoperto la carica di primo cittadino, successivamente anche Consigliere Provinciale.

Sarebbe lungo l'elenco dei lavori e delle attività che hanno visto la luce negli anni nei quali è stato sindaco.

Ricordiamo la costruzione del nuovo palazzo comunale, l'ampliamento e la messa in sicurezza delle scuole elementari, la realizzazione della biblioteca e di edifici ad edilizia economico popolare, la creazione dei parchi nelle periferie del paese.

Ma soprattutto per molti non sarà difficile dimenticare la sua disponibilità nei confronti di tutti i cittadini del nostro paese.

Avendo collaborato con lui per molto tempo lo ricorderò personalmente in ogni momento.

Per me, per la moglie Mariarosa, per i figli, per suo padre Aurelio, per i familiari e per gli amici di sempre non sarà facile non averlo più al proprio fianco.

Al termine dei nostri incontri Istituzionali e Politici ci si salutava fraternamente con semplici parole. Come, per l'ultima volta, non senza commozione, faccio ancora oggi a nome di tutti. Ciao Angelo, che la terra ti sia lieve.”

Foto n. 1:Funerale di ANGELO PASQUALINI

Foto n. 2: Giuseppe Strepparola rivolge il saluto di commiato all'amico e compagno Pasqualini.

Foto n. 3: veduta aerea di Rivolta d'Adda di inizio anni 80

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