Ci ha lasciato nei giorni scorsi Mirella. Ci ha lasciato, in punta di piedi. La sua vita, dedicata alla famiglia, all'amato marito Franco ed all'adorato figlio Moreno, al PSI (fin quando è esistito), alla Parrocchia ed all'Oratorio del Quartiere Cambonino, dopo, è scivolata via. Senza, forse, se ne accorgesse, ghermita com'è stata dal virus, sovrappostosi ai postumi di un quasi banale infortunio, curati in una RSA.
Senza che ce ne accorgessimo noi, peraltro mai sciolti da una consuetudine di relazionalità amichevole, che la fine della militanza socialista non aveva, come in altre centinaia di casi, reciso. Ci si telefonava, ci si incontrava per lo scambio di piccoli cadeaux in occasione delle festività. Soprattutto, si ricordava, con animo indomito e quasi orgoglioso, della prima vita, militante.
Mirella, una persona umile, una militante senza retro pensieri ed aspettative recondite. Disposta agli incombenti umili, senza dei quali, però, non ci sarebbe stata la vita della Sezione (peraltro allocata in un Quartiere problematico, rispetto al quale, in tempi privi di social, funzionava come sentinella e staffetta); né tanto meno l'allestimento di eventi impegnativi, come le feste Avanti!
Lei, come altre centinaia di appassionati, dispensava intere giornate in adempimenti operativi, umili, ma assolutamente fondamentali per la macchina organizzativa.
Senza mai nulla chiedere in cambio, né pretendere avanzamenti di prestigio.
Vogliamo ricordarla nel contesto fotografico che riprendere scene di vita militante vissuta da quel grande contenitore di umanità, di idealismo, di dedizione che è stato, per lunghi tratti e per molti testimoni, il socialismo cremonese.
Salutiamo la compagna Mirella con molto affetto e riconoscenza.