Integriamo in questa rubrica del nostro periodico una scheda divulgativa e celebrativa predisposta da Giuseppe Azzoni, dedicata alla figura di Carlo Comaschi, che, a pieno titolo, può essere considerato (insieme a Attilio Boldori e Ferruccio Ghinaglia celebrati un anno fa) uno dei protomartiri antifascisti. Il prossimo 17 marzo ricorre il centesimo anniversario del suo assassinio perpetrato da due squadristi della zona. La nostra testata ricorda il suo profilo anche in considerazione del fatto che fu, in quell'epoca, uno dei suoi più attivi corrispondenti.
Carlo Comaschi. Il centenario dell'assassinio Fascista
A Gussola ci si accinge a ricordare il centesimo anniversario della morte di Carlo Comaschi, vittima illustre dello squadrismo cremonese dopo Ferruccio Ghinaglia, Attilio Boldori e tanti altri.
Carlo Comaschi era nato a Gussola nel novembre 1878, figlio del veterinario del paese aveva potuto studiare fino al Ginnasio e diventò poi dipendente del Comune di Gussola. Già da studente era stato qualificato da Questura e Carabinieri come “sovversivo” per essersi espresso contro le ingiustizie sociali poi contro la guerra e contro il nascente fascismo. Dopo un periodo di adesione alle idee anarchiche era diventato socialista capeggiando la Sezione socialista locale. Aveva subito punizioni, censure e qualche arresto per propaganda sovversiva e scioperi anche di tipo politico come quello nazionale del 1919 contro l'intervento straniero in Russia. Scriveva per l'Eco del popolo, per l'Avanti, per il foglio della Camera del Lavoro di Parma “L'Internazionale”. Nel 1921 non aveva aderito alla scissione comunista che c'era stata anche nella sua Sezione. Aveva aperto una scuola serale popolare. Fu partecipe di organi del partito anche di livello nazionale.
A fine dicembre 1922 era al lavoro in Comune, due squadristi di Martignana si presentarono nel suo ufficio con un pretesto e lo aggredirono colpendolo alla testa a martellate. Ricoverato all'ospedale di Cremona vi spirò il successivo 17 marzo 1923. Anche in questo caso gli assassini non pagarono per il loro delitto, la morte fu incredibilmente derubricata come causata da incidente. Mussolini era già al governo.
A Carlo Comaschi è intitolata la piazza di Gussola.
La locale Sezione del PSI pubblicò un opuscolo negli anni '70 con le sue note biografiche ed alcuni documenti a cura di Giovanni Magni e Giovanni Mantovani. È intitolato “Carlo Comaschi un monito un esempio” e me ne sono avvalso per questo breve ricordo.
Giuseppe Azzoni per ANPI Gussola e provinciale.