> 30 Giugno alle ore 18:30 a Crema presso il circolo Arci di San Bernardino
Assemblea del PSI Provinciale
L'obiettivo dell'assemblea è fare un incontro aperto sulle idee, sulle prospettive e sui programmi di medio e lungo periodo, della nuova stagione del socialismo cremonese.
Il percorso intrapreso ci dovrebbe portare al congresso nel mese di settembre che permetterà l'elezione del segretario provinciale.
L'incontro è aperto a tutti i socialisti che vogliono provare insieme a noi ricostruire il nostro amato Partito Socialista Italiano.
Vogliamo che questa assemblea sia una assemblea costituente e dia spazio a tutti, anche ai non iscritti, anche a chi ha intenzione di proporre delle idee e degli argomenti di interesse collettivo.
Tale assemblea sarà occasione di confronto franco sulla strada che vorremo percorrere, e su quali temi riterremo concentrare il nostro impegno a livello provinciale e regionale come Partito Socialista Cremonese.
Le ultime vicissitudini politiche, ci spingono a sostenere con forza l'importanza della presenza del Partito Socialista in Italia e nella nostra provincia.
Spero nella viva e fervente presenza di tutti i compagni socialisti che vorranno intervenire ed esprimere il loro pensiero, la loro opinione.
È tempo che il Partito Socialista risorga e porti con se una ventata di rinnovamento nell'orizzonte politico italiano ma soprattutto sia portatore di risposte alle esigenze reali dei cittadini.
Il mio invito quindi ad essere presenti ed esprimere le proprie idee liberamente.
Fraterni Saluti
Dott. Alberto Gigliotti
Crediamo, in considerazione dell'oggetto dell'Assemblea di cui ci ha dato notizia il coordinatore del PSI Alberto Gigliotti (a destra nella foto in alto - ndr), fare cosa utile a tutti i nostri lettori ed agli iscritti al PSI invitati a partecipare pubblicando l'editoriale dell'avantionline, dedicato alla valutazione del recente election day per il rinnovo dei Comuni.
Come è noto, si è votato anche nella nostra Provincia. Oltre che in 5 realtà medio piccole, anche a Crema, da considerarsi ad ogni titolo Comune vice-capoluogo. Il cui esito delle urne, se in qualche modo si è allineato agli standards medi nazionali e regionali, non era così scontato qualche mese fa.
Il centro-sinistra usciva da un decennio di performances non esattamente virtuose, apprezzate e lineari rispetto a linee progettuali salde nella lungimiranza e nei propositi.
Diciamo che l'esito avrebbe potuto essere ben diverso se il centro-sinistra non si fosse reso tempestivamente consapevole della necessità di un cambio, senza offesa, di cavalli e, soprattutto, dell'offerta di programmi e di impronta gestionale.
Del che va reso merito al valore aggiunto rappresentato dalla scesa in campo di “Crema Riformista”, l'aggregazione di Socialisti, Italia Viva, Azione, Verdi.
Secondo noi la “griffe”, offerta all'opinione e agli elettori del proposito di connotare diversamente dal passato il modo di agire del centro-sinistra.
L'alleanza, capitanata dal Candidato Sindaco Bergamaschi (a sinistra nella foto in alto - ndr), avrebbe potuto farcela anche al primo giro. Se non ci fosse stata l'azione di disturbo della “sinistra”. Comunque, è andata. Bene, dobbiamo aggiungere.
Un Sindaco nuovo e giovane (nell'anagrafe e nel tratto di relazionarsi diversamente), un aggregato di entusiasmo e idee chiare per la nuova Consiliatura, un timbro non di “campo largo” ma di convergenza riformista, che verranno buoni anche per gli scenari dei prossimi turni amministrativi. Per Cremona, ad esempio. Grande merito dell'affermazione va riconosciuto a Crema Riformista che ha introdotto un positivo cambio di fase.
Il tempo, al di là del bottino di voti sacrificato dalla benefica (per molti versi) gragnuola di liste apparentate dirà che Crema Riformista ha aperto una rotta destinata a raddrizzare le sorti della sinistra riformista. I riconoscimenti verranno. Soprattutto, se la lista, anche considerando che tra un anno si voterà per il rinnovo della Regione, resterà sul pezzo. In senso politico generale e in senso specifico per il prosieguo dell'azione di stimolo e di controllo dell'aderenza dei gesti concreti degli eletti allo spirito ed agli impegni dell'alleanza.
Chi ha vinto?
Mauro Del Bue EDITORIALE del 28 giugno 2022
I ballottaggi sono maledetti per il centro-destra. Il suo elettorato é mobile. Nel senso che va malvolentieri a votare una volta, figurarsi la seconda. Preferisce prendere l'auto e andare al mare. Così in una domenica caldissima in cui le spiagge erano affollatissime e quelli rimasti in città non mettevano fuori di casa un solo piede per allontanarsi dal condizionatore, quasi tutti i risultati del primo turno, com'era già successo in occasioni precedenti, si sono ribaltati a favore del centro-sinistra.
Poi ci sono gli errori da dilettanti allo sbaraglio, come quello compiuto dall'ex sindaco di Verona Sboarina, che si è tagliato i cosiddetti da solo pur di non apparentarsi con la lista Tosi. Quest'ultimo lo avrà denigrato personalmente, gli avrà rubato la morosa, avrà parlato male di sua mamma e chi lo sa? Raramente un suicidio politico è stato tanto consapevolmente preparato. Ha preferito perdere che allearsi con un esponente di un partito a lui vicino. Sboarina passerà alla storia per evidente dabbenaggine. Cancellato. Ma ci sono anche errori di candidati. Merito del centro-sinistra è quello di averli indovinati. Ripresentare Vignali a Parma è stata una scelta sbagliata, come se per vincere guardando al futuro altro non restasse che riproporre il passato. Parma non è Palermo dove Orlando ha stravolto ogni regola dell'alternanza. Parma è una ricca città del Nord con una borghesia forte e preparata. In molte città strappate al centro-destra, con l'eccezione di Alessandria e di qualche comune minore, il Pd ha appoggiato candidati civici, come a Verona e a Parma, dove i Cinque stelle non hanno neppure presentato la lista. Anche la nostra comunità socialista può ritenersi soddisfatta. Leggiamo qualche dato. Noi otteniamo i risultati migliori dove ci presentiamo coi nostri candidati come terzo polo: a Rieti, con Ubertini, superiamo il 10%, a Frosinone, con Iacovissi il 5% e così pure a Carrara con Zubbani. Poi eleggiamo in liste civiche, quella del sindaco a Verona, due consiglieri comunali, uno a Catanzaro. Questo per restare alle città capoluogo. Immagino che nei centri minori il risultato sia stato ancora più soddisfacente. Tutto questo poco aiuta all'analisi delle possibili conseguenze politiche. Primo perché tra comunali e politiche il passo è da gigante storicamente e ancor di più adesso che l'elettorato non è vincolato a fedi politiche. Secondo perché ha votato solo il 42% degli aventi diritto. Terzo perché, generalmente, il centro-sinistra offre una platea locale più dignitosa. Colgo solo due semplici questioni. Che il terzo polo regge, e se si infilano candidati socialisti questi hanno successo, e che il centro-sinistra, più si abbassa il quorum, più ottiene successi. Perfino a Monza, fortino berlusconiano e con la locale squadra appena promossa in serie A. Si consoli Silvio. Anche Churchill, appena vinto la guerra, fu inaspettatamente sconfitto nel luglio del 1945 dal laburista Clement Attle. Seppe rifarsi.