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A tutela della "Sanità Pubblica"

Presidio cittadino all'ingresso dell'ospedale maggiore di Cremona

  30/10/2021

Di Redazione

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Prima della cronaca del presidio ci sembrava doveroso pubblicare in questo nostro articolo il racconto della nostra lettrice, emblematico della deriva presa in questi ultimi anni dalla nostra sanità pubblica.

Caro Direttore, 

mi segnalano (certi giornali faccio fatica a leggerli...) che mercoledì 20 ottobre è uscito un titolone in prima pagina: L'ORGOGLIO DEI MEDICI... a Cremona costruiamo il futuro.  

Nessuno si permetterebbe di dire che in ospedale non ci siano dei bravi medici, inclusi i primari. Ci sono e ce n'erano anche molti di più... chi è andato in pensione e chi è andato via, e non entro neanche nel merito del perché.  

Quello che conta sono i fatti: 

Cardiologia dimezzata da 2 piani 40 posti letto, a 1 piano con 20 posti letto. 

UTIN chiusa, mentre a Brescia ne hanno attivate 2. 

Riabilitativa chiusa, inizialmente sospesa con l'emergenza Covid poi mai più aperta, ora si va al Soldi con il reparto dato ad un ex primario dell'ospedale.  

Senologia, ad agosto decretata la chiusura (scoperto andando a fare un controllo a settembre) 

Odontoiatria non fanno più visite (una mia amica ha provato a prenotare, servizio non più disponibile) 

Oggi poi un fatto che mi ha colpito moltissimo. Ero al CUP per ritirare i miei esami, accanto a me una signora anziana sulla sedia a rotelle e da sola, si avvicina per prenotare una visita (onestamente non ho sentito in che reparto, perché stavo aspettando la stampata del referto. 

Poi sento che esclama "Nooo... e adesso come faccio?" La signorina allo sportello rammaricata risponde "Mi dispiace non lo fanno più, provi a sentire la clinica ***" 

Mi consegnano il referto e vedo la signora che si allontana spingendo da sola la sedia a rotelle. La raggiungo, la aiuto ad uscire e le chiedo se posso aiutarla, ma non mi risponde. Le chiedo allora semplicemente fin dove posso spingerla e mi chiede di lasciarla alla fermata dell'autobus. 

Non ho potuto fare altro, ma vi prego cari giornalisti, smettete di raccontare che l'ospedale cittadino "...è in linea con gli standard più accreditati: queste le basi solide sulle quali la direzione e i sanitari stanno costruendo il futuro della sanità cremonese..." (cit. in prima pagina, prima colonna) la realtà che viviamo noi pazienti è un progressivo abbandono. 

P.T. 

Erano in molti (circa 150), diverse bandiere, persone con ideologie diverse che si sono unite (speriamo non per mera passerella) per chiedere quello che dovrebbe essere un diritto: quello alla salute pubblica.

C'erano operatori sanitari dell'ospedale con le loro sigle sindacali a contestare la decisione dell'ASST di esternalizzare il servizio degli Operatori Sanitari con contratto in scadenza a fine anno e alcune pazienti consapevoli dell'importanza sulla salute che ricopre il reparto senologico. Sono loro che hanno “scaldato l'anima” e dato la forza per parlare e dire chiaro e tondo: Non toglieteci la funzionalità della brest unit (o area donna). È infatti comprovato che essere curate in un luogo idoneo e ben seguite, migliora la capacità di recupero. 

Tra i vari rappresentanti di partito, si distingue quella del Movimento 5 Stelle Cremonese, con il consigliere comunale Luca Nolli, l'ex consigliera Lucia Lanfredi, gli immancabili attivisti Paola Tacchini, Daniele Buttafava, Gio Storti, Massimo Viola, infine le amiche simpatizzanti Giovanna Proto, Giuliana La Matina, Cristina Mazzini. 

Queste le dichiarazioni di Paola Tacchini, nota attivista del territorio: 

Un regalo è stato poi veder arrivare il nostro amico e portavoce nazionale Danilo Toninelli, che è riuscito a ritagliare un momento del suo fine settimana per venire a Cremona e da cittadino, esprimere la sua vicinanza a noi pazienti, ai medici e a tutto il valido personale sanitario che sta resistendo nonostante tutti i tagli subiti e il depotenziamento, per volontà regionale. 

Noi non avevamo nessuna bandiera, perché chi ci mette il cuore è una "bandiera vivente"...  

Nessuna bandiera, solo la nostra buona stella che ci dà ancora un filo di speranza di migliorare il nostro territorio. 

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