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“Pandemia, ambiente e decoro urbano”

Abbiamo ricevuto da Matteo Tomasoni e di buon grado pubblichiamo

  05/03/2021

Di Redazione

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Abbiamo ricevuto dal nostro assiduo lettore Matteo Tomasoni (fino a qualche settimana fa presidente dell'importante Quartiere Po di Cremona) una Gallery fotografica comparativa dello stato del decoro del verde pubblico a Cremona (Parco Sartori) e a Crema (Parco Serio) 

Di buon grado pubblichiamo e ci aggiungiamo, ce lo consentirà Tomasoni, qualche breve considerazione. Con un titolo: “Pandemia, ambiente e decoro urbano”. 

Diciamo francamente che l'esito del confronto è severo per il livello prestazionale dell'accudimento delle aree verdi e ricreative del capoluogo. Se è vero che “a cuntentà en Cumon gh'è bon nisson” e che sovente l'accanimento della critica appare eccessivo, non si può non considerare che siamo giunti ad un livello di guardia. Di Crema sappiamo quel che appare dalle fotografie inviate dal lettore. Non potendo circolare liberamente, non abbiamo il polso della situazione del territorio. In previsione della preannunciata chiusura (che ci addolora ma che è sacrosanta) ci siamo premuniti. 

Domenica mattina siamo andati a salutare i nostri cari al cimitero di Pizzighettone. L'occasione è stata propizia per costatare de visu che tutto fosse come avevamo lasciato mezzo secolo fa; quando sconsideratamente abbiamo lasciato il nostro borgo natio. 

Sommariamente abbiamo visto una Pizzighettone più che trasandata, vandalizzata dall'incuria e dalla maleducazione. Per non dire delle pertinenze del fiume. Che dovrebbero essere il biglietto da visita per attirare il flusso dei visitatori. Molto meglio i paesini lodigiani posti sulla sponda destra dell'Adda. Vero, ci sono stati rallentamenti operativi e criticità nella spesa comunale. Anche se la domanda già la ponemmo, la reiteriamo. Ma perché non si fa come a Mantova, il cui Sindaco ha reclutato una quarantina di percettori di reddito di cittadinanza (che per disposizioni, nelle more della ricerca di occupazione, sono tenuti a prestare una decina di ore settimanali di prestazione per attività sociali?). 

Già, perché? Non tutto sarebbe risolto (perché se manca una volontà programmatoria, è difficile conseguire buoni risultati). 

Ma, indubbiamente, l'opinione pubblica rileverebbe un gesto segnalatore di una volontà di non farsi inghiottire nei gorghi della neghittosità.

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