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Lettere all'ECO /39

Riceviamo e molto di buon grado pubblichiamo

  26/09/2024

Di Redazione

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Dossier Provincia

Ottimo lavoro, Direttore, e buona anche l'inquadratura fatta da Virginio Venturelli. In un solo numero di giornale si sono proposti i problemi e le persone in campo.

Va detto che io non sono così critico sull'attuale meccanismo elettorale per la elezione del Consiglio Provinciale. Premettendo che vorrei si ritornasse al vecchio sistema che permetteva la partecipazione diretta dei cittadini.

Non sono   troppo critico perché mi pare giusto che non sia sufficiente l'alleanza fra i due comuni maggiori per eleggere il Consiglio così come non sarebbero sufficienti i voti dei i piccoli comuni.

È evidente che l'impatto di alcune decisioni sarebbe più rilevante sui comuni con maggiore popolazione che già ora sopportano costi per servizi a diffusione sovraccomunale.

Venturelli ha uno spirito movimentista; desidererebbe che le liste civiche si coalizzassero e divenisse forza politica autonoma. Ben venga, la partecipazione è il dialogo fra questi diventi uno stimolo per tutti. Temo, però,' sia una pia illusione, per una serie di motivi, fra i quali il localismo e la diversa ispirazione culturale rappresentano degli ostacoli.

Ispirazione che ben si evidenzia nella composizione delle due liste dove i civici sono rappresentati in entrambe.

La voglia di partecipare comunque c'è e ben si esprime su un tema di interesse provinciale come quello della costruzione del nuovo ospedale di Cremona.  

Il Comitato che si oppone lo sta facendo con una passione competenza e costanza ammirevoli.

E i nostri due candidati alla presidenza della Provincia che dicono sul tema?

E cosa dicono sulla sciagurata collocazione del nuovo liceo di Crema?

Sandro Gaboardi, 24 settembre 2024, Crema
Sandro Gaboardi, 24 settembre 2024, Crema

Chiosa

Però, non tanto permalosa e cattiva. Altrimenti avrebbero fatto ‘a faccia feroce. L'intento iniziale sarebbe stato un bell'inciucione spartitorio, almeno per l'aggiudicazione dello spitze incarico (la Presidenza). Anche come furbesco indotto degli incerti rapporti di forza (che non si sa quanto, date le mani libere con cui fortunatamente si formano le consiliature sul territorio) tra "i campi". I cui profili identitari appaiono delineati solo nei Comuni di fascia A. Andando per ordine…l'ideona prima di aggiudicarsi la Presidenza, poi di delineare un programma ha ceduto agli impulsi di comando. Insomma, come direbbe (ma a parte invertita) Napoleone, l'intendenza è arrivata prima. Il genio strategico suivrà. Lo sgradevole impasse è ammesso/certificato dai due Spitzenkandidaten nell'incontro presso la direzione del quotidiano:

Non si è arrivati a presentare un'unica lista vista la sostanziale identità (nota bene, identità non una più realistica convergenza) delle posizioni sui temi principali...solo per una questione politica...i partiti non sono riusciti a mettersi d'accordo.

Alla faccia del…temevano anche che non lo si sarebbe capito! Nell'incrocio (neanche di un teorico fioretto) ma addirittura dei bouquets floreali emerge la griglia delle questioni aperte. Vale a dire un'ampia elencazione di questioni aperte, serie, meritevoli di risposte, ma tutto sommato, totale astrazione dalla fattispecie strutturale; soprattutto con specifico riferimento alla condizione di sospensione istituzionale in cui trovasi da 8 anni, per effetto della sciagurata "riforma Del Rio", l'ente intermedio dell'amministrazione periferica. L'unico fugace cenno alle strategie territoriali è riservato "agli animali che si spostano". A rassicurare marginalmente è l'esternazione del candidato Mariani. I "campi" (di nomenklatura per le prevalenti esigenze tipiche della salmeria e di raccolta in vista del voto) si scioglierebbero come neve al sole ("se dovessi essere eletto Presidente, non si ragionerà in termini di maggioranza e opposizioni...nello spirito della riforma delle Province che era di mettere insieme amministratori del territorio che lavorasse sulla stessa lunghezza d'onda"). Abbiamo molte riserve sull'interpretazione della finalità della riforma Del Rio, che ricadono nel marasma derivato dalla soppressione di un livello intermedio dell'amministrazione periferica che dagli anni metà 800 alla prima decade del 2000 aveva funzionato bene. Dimostrando (specie a Cremona) piena aderenza al sentiment territoriale. Requisito questo che si pone diametralmente opposto alla deriva politica (con strascichi sui destini performanti futuri) che si intravedono in questa vigilia elettorale. In cui, si ripete, prevalgono le pulsioni partitiche. In cui un certo input (sia pure marginale) può essere avvertito nella circostanza che il Presidente eletto sarà "indennizzato" (nella stessa misura del Sindaco del Capoluogo, vale a dire, se non sbagliamo, di 130000 euro annui). Da ultimo ma non ultimo, un cenno ad un particolare tattico (inforcato simmetricamente dai due “campi”): occupare, più che il cosiddetto "centro", l'opaco spazio dell'incerta testimonianza del "civismo " locale e territoriale (virtuosa fattispecie fortunatamente diffusa in provincia, senza della quale neppure osiamo immaginare i destini della tenuta amministrativa e della sostenibilità). Nella versione embedded nei confronti delle logiche e dei reggitori dei "campi". In questa vigilia elettorale sia pure "di secondo livello" (in cui non si intravedono e si giustificherebbero le prerogative dei partiti, che, messi così, fagocitano la competenza istituzionale), questa fattispecie di “civici” finirebbero, non si sa se consapevolmente o non, per fungere da specchietto (non delle allodole, che sarebbe definizione irrispettosa) per gli elettori non irregimentati. Ma il cui suffragio inciderebbe sensibilmente nell'esito della conta.

Comunicato Stampa M5S e CCM

“Il suolo è sotto attacco! Cemento, asfalto, microplastiche, pesticidi, erosione e incendi (per non parlare delle guerre) sono colpi che feriscono a morte l'ecosistema più fragile e vitale del pianeta.

Grande regolatore climatico e custode di un terzo della biodiversità terrestre, il suolo è l'habitat di miliardi di esseri viventi che consentono alle piante di sopravvivere, una riserva preziosissima di acqua e la fonte di quasi tutto il cibo di cui si nutrono animali e umani.

Affronteremo questo tema domenica 29 settembre dalle 17.30 alle 19.30 ospiteremo a Cremona, in Sala Zanoni, via del Vecchio Passeggio 1, il docente universitario e scrittore Paolo Pileri che presenterà il suo ultimo libro in merito all'argomento "Dalla Parte del Suolo" dal quale è stato estrapolato questo grido di allarme.

È per noi importante condividere questo momento di ascolto e confronto con i Politici, i Comitati, le Associazioni, le Guardie Ecologiche Volontarie e tutti i cittadini sensibili al tema del consumo del suolo della nostra città di Cremona.

Al termine, l'autore sarà disponibile per il firmacopie, allo spazio allestito dalla casa editrice Feltrinelli.

Paola Tacchini, Consigliere Comunale
Paola Tacchini, Consigliere Comunale

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