Il 24 settembre 1944 veniva fucilato a Pozzaglio il partigiano Luigi Ruggeri, nome di battaglia “Carmen”. Aveva 23 anni essendo nato il 24 dicembre 1920 a S. Martino in Beliseto.
Sottufficiale della Guardia di Finanza, era entrato a far parte della Resistenza, praticamente subito dopo l'8 settembre 1943, distinguendosi in numerose azioni. Nell'estate 1944 era comandante di distaccamento del Battaglione “Forni” della 31° Brigata Garibaldi, con il suo gruppo aveva condotto una pericolosissima azione alla stazione ferroviaria di Fidenza ed era riuscito a sottrarre ai tedeschi quattro cannoni anticarro che si rivelarono utilissimi nel contrastare i rastrellamenti operati dai fascisti in Val d'Arda e in Val Ceno. Dopo la dispersione della Brigata di questa valle “Carmen” raggiunse la bassa pianura cremonese. Assegnato al comando provinciale del Raggruppamento garibaldino “Ghinaglia” a Cremona, mise insieme una squadra Gap che operò notevoli azioni di disturbo a danno dei nazi-fascisti e lavorò alla organizzazione delle SAP della zona tra Cremona e il casalasco.
Venne sorpreso e catturato a Pozzaglio il 20 settembre 1944. Portato a Villa Merli subì atroci torture, ma dalla sua bocca non uscì neppure una parola che potesse compromettere la vita dei suoi compagni e dell'organizzazione resistenziale. I fascisti cremonesi, anche per rappresaglia per l'uccisione di un ufficiale della RSI avvenuta in quei giorni, prelevarono Ruggeri da Villa Merli e lo fucilarono a Pozzaglio all'alba del 24 settembre. Testimoni raccontarono che Luigi Ruggeri era stato talmente torturato da non potersi reggere in piedi e venne portato sul luogo della fucilazione con una carriola. I fascisti impedirono che persino il parroco si avvicinasse, il corpo del fucilato venne lasciato, dove ora un'epigrafe lo ricorda, sul marciapiede per ore.
Una delegazione dell'ANPI con un rappresentante della Amministrazione comunale recherà fiori davanti alla lapide.
ANPI Cremona – Il Presidente Giancarlo Corada