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Vittorio Zincone:
'Matteotti. Dieci vite'

  16/10/2024

Di Redazione

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La storia di Matteotti è quella di un uomo, di un leader politico, che ha visto avanzare il fascismo centimetro dopo centimetro. È la storia di allarmi lanciati e rimasti inascoltati. La storia di una resa, quella dell'Italia e della sua classe dirigente, nelle mani di Mussolini

Alle quattro e trenta di pomeriggio del 10 giugno 1924, sei criminali della cosiddetta Ceka fascista, la polizia politica clandestina il cui elemento di spicco è Amerigo Dumini, aspettano il deputato socialista Giacomo Matteotti sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma. Lo circondano, lo picchiano e lo trascinano in auto. Matteotti, che ha già vissuto un'esperienza simile, cerca di reagire, fino a quando una lama non gli trafigge il costato uccidendolo. Mussolini è immediatamente informato dell'assassinio, ma inizialmente finge di non saperne nulla. Sette mesi dopo, quando il regime sotto accusa sembra traballare, il Duce si prende la responsabilità politica di quell'omicidio. Nel corso dell'anno successivo instaura una dittatura destinata a durare fino al 1943. Ma chi era Giacomo Matteotti, martire della democrazia e icona della più tenace opposizione al fascismo? Figlio ricco del poverissimo Polesine, socialista riformista, giurista brillante, sindacalista energico, neutralista-pacifista, antiretorico, antipopulista e molto coerente nei comportamenti. Marito assente, ma presentissimo. I quotidiani ostili oggi scriverebbero di lui: «il socialista impellicciato». Ed è esattamente quello che scrivevano i suoi detrattori negli anni Venti del Novecento. A dimostrazione (e non è l'unica similitudine) che alcuni vizi della politica, della propaganda e dell'informazione hanno radici profonde almeno cento anni. La sua storia è quella di un uomo, di un leader politico, che ha visto avanzare il fascismo centimetro dopo centimetro. È la storia di allarmi lanciati e rimasti inascoltati.

L'autore

Vittorio Zincone, classe 1971, giornalista, ha studiato Storia contemporanea all'Università La Sapienza di Roma. È autore di Piazzapulita (La7) e scrive per il Corriere della Sera. Per la tv ha lavorato anche a Dodicesimo Round (Raidue), Pronto Chiambretti, Tetris e Le invasioni barbariche. Ha condotto la trasmissione Luci e ombre su History Channel e Vivavoce su Radio24.

Sia consentito a noi (che oltre un anno fa e, quindi con largo anticipo sulla data canonica del Centenario, ci eravamo, come si suol dire, “portati avanti” …col preannuncio dell'importante ricorrenza e con l'esortazione a celebrarla adeguatamente) tracciarne un bilancio. Pare che su Matteotti (nell'anniversario a cifra tonda) siano stati, nel 2024 prodotti non meno di venti saggi e rievocazioni.

Cui si sono aggiunti in tutt'Italia centinaia di eventi di approfondimento e divulgazione. Nella nostra provincia siamo, comunque, a qualche decina, scaturiti (encomiabilmente!!!) dall'intraprendenza indipendente di Comuni, Biblioteche, Associazioni Culturali. Vero è che (a dispetto della neghittosità della rete istituzionale a coordinare questo importante aggregato di vita civile), lo spontaneo divenire degli eventi è in automatico.

Questo lato virtuoso della maturità civile e culturale del territorio diventa (senza nulla togliere agli altri, preziosissimi!) acquisisce un indiscutibile valore aggiunto quando scende in campo il mondo educativo.

Non è (fortunatamente) la prima o sporadica volta. Perché in questi anni la scuola, su questo terreno, coi viaggi della memoria, la giornata della memoria e “le pietre d'inciampo, ha dato moltissimo.

Senza citarli tutti, come sarebbe giusto, evidenziamo l'impegno del cittadino Liceo Classico Manin, particolarmente impegnato su questo versante dell'accompagnamento agli studi con una molto ampia visuale di educazione civica universale.

Abbiamo, infatti, ben impresso il ricordo della partecipazione della scolaresca (grazie alla sollecitudine dell'insegnante Di Vita e dell'allora presidente del Consiglio Comunale avv. Carletti) alla rievocazione, nel 2021, della figura di Attilio Boldori (nel centenario della morte).

Per il centenario di Matteotti il Liceo è sceso in campo con l'iniziativa patrocinata dalla professoressa (di Storia e Filosofia) Barbara Zagni che è riuscita, oltre che a organizzare una conviviale storico-culturale di rilievo; a contare sulla presenza di un importante scrittore. Autore del volume evidenziato nella locandina. Vittorio Zincone, oltre che rigoroso ricostruttore delle circostanze storiche sulle dinamiche del delitto politico (considerato giustamente l'innesco del cambio di passo verso la dittatura durata vent'anni), ha dimostrato una visuale giustamente lunga anche sul profilo umano di Giacomo Matteotti. Facendolo, in qualche modo, fuoruscire dalla vulgata esclusiva del martirio. In realtà Matteotti era, col suo vissuto umano ed idealista qualcosa di più. Il suo testamento etico-morale e civico, che incardinò i perni della teoria liberalsocialista, appare ampiamente valido nei contesti attuali.

La Conferenza ha mietuto pieno successo di partecipazione e di interesse per l'alto livello di approfondimento e di divulgazione sul piano storico.

Le gallerie
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