Parigi è sempre stata, dai tempi memori della Rivoluzione Francese, città di avanguardie politiche. Ora lo è ancora di più. Tre donne infatti si contendono proprio oggi la poltrona di sindaco della città. Tre donne di schieramenti politici differenti, ma tre donne. Sembra un caso alquanto strano, eppure i parigini in queste ore votano.
Chi sono le tre candidate allora?
Anne Hidalgo (a sinistra nella foto di copertina), attuale sindaco uscente, socialista pura e dura. Sessant'anni, spagnola di origine, esponente di spicco del PS fin dagli anni Novanta. Dura, decisa, dietro i sorrisi dolci, ama la sfida, la competizione. È l'immagine della donna forte e tenace.
Rachida Dati (al centro nella foto di copertina), la sua rivale di destra, già ministro della Giustizia ai tempi di Sakozy, 54 anni, attualmente sindaco del settimo arrondissement di Parigi, uno dei più chic della capitale. È glamour, figlia di emigrati ha fatto carriera politica grazie alla sua volontà e al gusto per le cose belle. È la capofila dei Républicains, il partito dell'ex destra gollista.
La terza è Agnès Buzyn (a destra nella foto di copertina), 58 anni, medico, esce da una costola di Macron, figlia di Ebrei polacchi, sfida le altre due portandosi appunto come punti a suo favore il fatto di essere benvoluta da Monsieur le Président.
Una sfida appassionante, all'ultimo rossetto, che tiene tutta la Francia con il fiato sospeso ma non solo, anche l'Europa. Coinvolge questa competizione politica perché forse nella storia europea è la prima volta ufficialmente che, non una, non due, ma ben tre donne sono candidate a un posto così importante come quello del sindaco di Parigi. Fa riflettere molto. Fa pensare. In un mondo dove quando si parla di politica, si pensa sempre a una classe fatta di uomini, in cui le donne hanno dovuto lottare per conseguire i propri risultati, bene, in Francia ora, oggi, queste tre dame, sono in lizza per un posto di grande prestigio. Una ovviamente sarà la vincitrice, non si scappa! Quello che comunque rimane è che le altre due, se pur perdenti, possono dire di aver partecipato al cambiamento epocale in corso.
Et voilà…le monde est une femme…pouquoi pas…