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Un dovere morale di trasparenza

Ancora sulla deriva politico-istituzionale della questione RSA Luigi Mazza

  27/06/2020

Di E.V.

Un+dovere+morale+di+trasparenza

Il percorso della “pratica” Luigi Mazza, per essa intendo l'aggregato dei preliminari di evidenza pubblica del bando, di esame delle autocandidature, di proclamazione dei nominati, ha avuto, come ben si sa, una coda, non esattamente inaspettata (se non da parte forse di chi ha ritenuto che su un argomento così cruciale potesse funzionare in automatico l'irreggimentazione).

Così non è andata. E, oltre al vulnus della revoca del ruolo dell'Assessore Melicchio, se ne avrà piena consapevolezza nel corso della seduta del Consiglio Comunale di lunedì.

Abbiamo di buon grado pubblicato la dichiarazione del Gruppo Civico Pizzighettone al Centro, in cui due giorni fa il suo referente Melicchio specificava nettamente che tale Gruppo non è rappresentato da Anna Alquà che ha, per sua ammissione, condiviso la determinazione del Sindaco (e, per esclusione, contrastato la linea del raggruppamento da cui era stata espressa).

Solo i morti e i cretini non cambiano opinione. E l'assessore Alquà, non è né l'uno né ‘altro ed è pienamente legittimata a compiere le scelte che ritiene più opportune. Tranne che pretendere di continuare a rappresentare la convergenza sulla testimonianza del rimpianto Fulvio Pesenti.

Possiamo capire le ragioni per cui possa far comodo soprattutto al Sindaco, cui probabilmente nella vicenda è scappata un po' la mano, giocare sull'equivoco e sulla strumentalizzazione di una posizione che non ha voluto prendere correttamente atto della linea democraticamente definita dal Gruppo Civico.

Al cui interno, ci fanno sapere,  qualcuno (per non dire tutti) pensa che va bene essere comprensivi, buoni e buonisti, ma non tafazziani. Pretendere di contrariare la linea ufficiale e pressoché unanime del gruppo (senza specificare su quale punto e senza prospettare scelte alternative), di restare in Giunta fingendo che il Gruppo tollera una situazione irragionevole, sembra troppo. Si deve essere rispettosi e comprensivi verso i tormenti di Alquà. Ma la situazione richiede molta chiarezza. Altrimenti sembra che il Gruppo Civico sono due. E noi sappiamo che, invece, è uno con una ex appartenente che ha fatto scelte diverse su questioni che non ammettono mezze luci. Ex con cui difficilmente  restano aperte possibilità di testimonianze comuni per il futuro. This is the question. Alium non datur. Spiace molto per l'evidente imbarazzo dell'Assessora, con cui il rapporto personale non cambia. Ma dobbiamo guardare al presente e al futuro. Se vuole rientrare, "porte aperte alla Renault": denunci con noi l'enormità del gesto del Sindaco e si dimetta dalla Giunta. La presunta ingovernabilità del Comune è excusatio non petita,  praetexstus manifestus (scusa non richiesta, pretesto manifesto). Il Sindaco Moggi (che se volesse essere un signore in senso procedurale, rimetterebbe il mandato al Consiglio Comunale in tal modo istituzionalizzando il cambiamento politico) ha tutti i numeri per condurre il mandato fino alla conclusione naturale. Rendendo, tuttavia, evidente e percepibile alla consapevolezza dei cittadini la natura politica di questa residua maggioranza: che non è più "civica", bensì monocolore leghista con l'appoggio di compiacenti consiglieri. Essere chiari, chirurgici su questo punto è fondamentale e igienico. Diversamente il Gruppo Civico ex lista Fulvio Pesenti si precluderebbe un futuro di testimonianza, accreditato da continuità e coerenza.

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