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SPID, smart e speed

Ottenere lo SPID è ancora più facile: il Comune di Cremona attiva uno sportello per il rilascio

  12/02/2021

Di Redazione

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Da lunedì 15 febbraio il Comune di Cremona offrirà ai cittadini che hanno compiuto 18 anni la possibilità di ottenere agevolmente un account SPID presso lo sportello di SpazioComune, successivamente il servizio, che avviene su appuntamento, potrà essere esteso anche ad altre sedi comunali. 

SPID e` il sistema di autenticazione strettamente personale promosso da AgiD (Agenzia per l'Italia Digitale) e quindi dal Governo, che permette ai cittadini di accedere da computer, tablet o smartphone ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti. L'identità SPID e` costituita da credenziali che vengono rilasciate all'utente e che permettono l'accesso a tutti i servizi online. 

Il Comune di Cremona, in quanto riconosciuto da AgiD come RAO pubblico (acronimo di Registration Authority Officer), può effettuare l'identificazione delle persone fisiche, attività propedeutica al rilascio dell'identità digitale SPID da parte di uno dei gestori aderenti al sistema. 

Per avere lo SPID occorrerà far riconoscere la propria identità presentando un documento di riconoscimento (carta d'identità, patente di guida o passaporto, in corso di validità). Non sono ammesse copie o immagini, i documenti devono essere obbligatoriamente prodotti in originale; la tessera sanitaria originale in corso di validità; il numero di telefono cellulare che sarà utilizzato per attivare le credenziali SPID; l'indirizzo e-mail personale al quale si riceverà un messaggio contenente le istruzioni per l'attivazione delle credenziali SPID. 

Per accedere al servizio è necessario: 

  • prenotare un appuntamento presso  SpazioComune utilizzando l'agenda online  (https://www.comune.cremona.it/agende-appuntamenti)  o telefonare allo 0372.407291 (da lunedì a venerdì 8,30-13,  mercoledì 8,30-16,30); 

  • presentarsi a SpazioComune con i  documenti sopra indicati, telefono cellulare e indirizzo mail.   

L'operatore di SpazioComune potrà così verificare l'identità, compilare la richiesta online e consegnare la prima parte del codice di attivazione dello SPID. Il cittadino riceverà all'indirizzo e-mail comunicato la seconda parte del codice di attivazione con allegato un “Pacchetto di Attivazione” (codice alfanumerico) che servirà per attivare lo SPID. 

Da casa si dovrà poi solo completare la richiesta di attivazione dello SPID collegandosi al portale di uno dei Gestori d'Identità che accettano il riconoscimento RAO tramite il Comune di Cremona che al momento sono Sielte e Poste Italiane S.p.A. Sul portale sarà richiesto di caricare il Pacchetto di Attivazione pervenuto in allegato all'email e inserire le due parti del codice di attivazione. 

Per guidare i cittadini nel completamento delle operazioni che dovranno condurre in autonomia da casa, è stata predisposta una guida che verrà consegnata al termine del riconoscimento a SpazioComune. Chi ha necessità di assistenza in questa fase potrà contattare il call center del Gestore d'Identità scelto. 

In alternativa a quanto descritto, la richiesta dello SPID può essere fatta in totale autonomia, senza rivolgersi al Comune di Cremona, tramite i “Gestori di Identità Digitale” individuati da AgiD, secondo quanto indicato sul sito https://www.spid.gov.it/richiedi-spid

Questo nuovo servizio - dichiara l'Assessore all'Innovazione ed alla Digitalizzazione Maurizio Manzi - rientra nel percorso di digitalizzazione che l'Amministrazione sta conducendo da tempo affinché il Comune sia sempre più al passo con le esigenze di cittadini ed imprese rendendo più efficienti i servizi erogati semplificando, nel contempo, l'accesso ed eliminando code e spostamenti per fruire dei servizi”. “L'identità digitale SPID – prosegue l'Assessore - sarà essenziale per accedere ai servizi online del nostro Comune come ad esempio: lo sportello telematico, il portale dei pagamenti, la richiesta di certificati dell'anagrafe, ma anche ai portali della pubblica amministrazione fra i quali INPS, Agenzia delle Entrate, Fascicolo Sanitario Elettronico. Per questo l'Amministrazione ha deciso di attivare sportelli dedicati al rilascio di SPID quale segno dell'attenzione che ha verso i cittadini inserendoli da protagonisti nell'azione della Pubblica Amministrazione: una priorità culturale e non solo tecnologica. 

L'Assessore Maurizio Manzi
L'Assessore Maurizio Manzi

Il tutto debitamente anticipato dalla premessa di rito… “Si trasmette, con cortese preghiera di diffusione, il comunicato…”

Avete voglia, colleghi del comunale Ufficio Stampa, se ve lo pubblichiamo. Anzi, siamo noi di questa testata a ringraziare per la chiarezza e la praticità di una comunicazione di servizio; che sarà molto apprezzata da un vasto parterre di lettori e di cittadini.

Categoria questa urbi et orbi, onnicomprensiva; in cui ce ne sta un'altra, non meno vasta, che, come tutte le fattispecie demodées (innanzitutto, causa rottamazione ideologica), è stata travolta, oltre che dai tempi di un darwinismo implacabilmente applicato all'escomio di fatto di chi non può o non vuole intrupparsi. Non nell'evoluzione delle tecnologie e della relazionalità tra cittadino e somministratore della catena dei servizi (molti di tenue importanza, ma non di meno inaggirabili); bensì nell'ostracismo di fatto dal circuito burocratico.

Capiamo (essendo stati investiti di mandato di rappresentanza) la necessità di non perdere il contatto con l'innovazione; da cui dovrebbe discendere un indotto di economie di scala.

Già, perché meno sportelli e meno cartaceo currunt, meno posti in pianta organica e meno stipendi gravano sulla macchina comunale e sul budget.

Graverebbero, bisogna aggiungere; perché di ciò (vale a dire, sull'effetto virtuoso) non si ha pratica contezza. Considerando che (a meno di clamorose sconfessioni) la scansione concreta della spending review sulla macchina burocratica appare impalpabile, quasi aleatoria.

Evidentemente, azzardiamo noi, se ne ha poca consapevolezza, perché il saldo algebrico (cui concorre anche la vastissima platea degli “incarichi” professionali sostitutivi dei posti fissi) integra una sorta di riconversione: meno operatori applicati agli adempimenti routinari e più operatori intruppati per le missions elettive del governo comunale (la rigenerazione, le ammuine conviviali, le testimonianze effimere…).

Ad appesantire un latente senso di marginalizzazione di fatto di un vasto settore di portatori di cittadinanza e di titolari di prerogative di servizi aleggia in tutta la sua evidenza quel percorso di guerra di accesso, non tanto ai servizi palpabili e concreti, quanto alla basica relazionalità. Volta all' ottenimento di una scala di risposte, che va da un minimale indirizzo di procedura al più banale dei documenti. Il più delle volte, funzionali, non già all'utilità privata, bensì al modo di corrispondere agli obblighi nei confronti della pubblica amministrazione.

Non ci si chieda di semplificare; perché sarebbe come invitarci a nozze.

Vi ricordate due anni fa quando la Civica Amministrazione cambiò (o non cambiò!?) l'appalto di esazione dei tributi (TARI, ci pare di ricordare) e tutti coloro che avevano in passato acceso la domiciliazione dovettero sobbarcarsi code bibliche per ribadire, presso l'Ufficio Comunale, il niente, l'ovvio, lo scontato? Vale a dire, la permanenza della domiciliazione, del beneficiario, del contribuente, della banca traente/bonificante.

Chi scrive (dopo aver spalmato in due o tre tentativi di sportello) fu costretto ad un bagno di umanità, esternando su questa stessa testata il senso degli smoccolamenti del cittadino dolente e contribuente. Il cui prevalente baricentro era compreso nell'inconsapevolezza dell'arcano motivazionale della gerarchia di priorità del governo comunale.

Se non sei, relata referimus, in una delle seguenti categorie socio-culturali (migranti accolti, fragili per incapienza reddituale cronica ed irreversibile, portatori di scarpe rosse, discriminati di genere, ecc…ecc), appartiene solo in teoria alla platea dei portatori di diritti verso la civica amministrazione.

Di ciò si aveva un senso molto percepibile se ci si fosse avventurati fisicamente nel salone dei dolenti “omologati” del POIS; dove non tutti necessariamente si rivolgono, come fu nel nostro caso, per chiedere ed ottenere “robba” (bensì, semplicemente informazioni di orientamento).

Non proprio col piattino in bocca e le mutande in mano, ma l'impressione (quando il volume logistico preposto era accessibile fino al cerbero titolare della reception) era un po' quella appena descritta.

Figurarsi ora che l'accesso fisico è (giustamente) canalizzato.

E così arriviamo al classico cane che si morde la coda. Per cercare di orientarti ed imboccare i percorsi procedurali, devi essere uno smanettone telematico/informatico non esattamente basico.

Ci rivolgiamo a chi puote e vuole dei poteri comunali, con l'invito a prestare attenzione “look my lips”.

Ci sono persone di un certo livello di scolarizzazione, di cultura, di convivialità culturale, che diversamente dalla moltitudine dei decerebrati players dei socials, ha difficoltà di smanettamento con le procedure a distanza. Per di più appartengono a fasce d'età in cui è difficile la riconversione ed, in molti casi, sono privi di agganci ausiliari extrafamigliari.

Ma come …zz… è possibile far capire che, se per avere un riscontro burocratico devi passare sotto le forche caudine di preliminari inforcabili solo a distanza, praticamente è come se fosse inibita la meta finale.

Già, perché è ormai evidente che, nonostante alcune lodevoli testimonianze in senso contrario di alcuni assessori (senza far nomi, Maura Ruggeri e Rosita Viola; gli altri non mettano il muso e semplicemente se ne facciano una ragione), la mission di questo ciclo amministrativo (ipnotizzato dalla rigenerazione e quant'altre vaghezze ruotanti sulla Cremona lumiére) è manifestamente fallimentare.

Sul terreno dei sostanziali traguardi di progetti sia pure opinabili e, soprattutto, di un approccio inaccettabile di una scala di inclusività non esattamente tarata, dal punto di vista né dell'armonia né dell'evidenza delle fragilità.

Perché sia ben chiaro quella del percorso non facilitato (per non dire della sostanziale interdizione) a carico di alcuni segmenti, diciamo, di cittadinanza nel rapporto con la macchina burocratica (e per fabbisogni che non comportano costi e con un tasso di impegno basilare) costituisce elemento autoaccusatorio di default.

Intravvediamo nel modello pratico di Spid un bicchiere con un piccolo fondo. Potremo parlare di bicchiere mezzo vuoto quando lo testeremo sul campo. E quando, soprattutto, saremo in presenza di gesti di sistematica correzione di linea.

Del che ci compiacciamo con l'Assessore Manzi (nel cui cursus è iscritta, ahinoi e ahilui, la non esaltante pagina della domiciliazione del pagamento dei tributi).

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