Vai all'archivio notizie categoria L'Eco Forum dei lettori

Morti bianche e consapevolezze comunitarie/2

Abbiamo ricevuto (sull’argomento delle morti sul lavoro) dal nostro lettore F.R. e di buon grado pubblichiamo

  16/05/2021

Di Redazione

Morti+bianche+e+consapevolezze+comunitarie%2f2

Le morti "bianche" sono uno dei tanti prezzi che si pagano per il NWO e la conseguente globalizzazione come suo strumento. Non sono morti bianche, sono morti "sporche", figlie di una società e della sua politica che non vuole vedere, collateralità di un processo economico demenziale dove la popolazione segue i "pifferai magici" che li trascinano nel baratro dell'indigenza. Politici e sindacati ne sono i primi complici che assecondano questa "decrescita felice" che da quarant'anni ci stanno propinando. Con la perdita delle identità, della consapevolezza e quindi della democrazia, è arrivata la disgregazione economica e contestualmente sono arrivate le invasioni extracomunitarie con le quali perseguono, attraverso il dumping salariale, l'impoverimento di tutte le classi sociali, nessuna esclusa perché prima o poi tocca chiunque. La massoneria globalista, guidata dall'uno per cento della popolazione, punta al trasferimento dei capitali e dei mercati verso la Cina, l'India e l'Asia in genere deprimendo, volutamente, Europa ed USA. Altro che classe dirigente e mancanza di memoria storica, manca proprio il cervello, manca il senso critico delle cose e la consapevolezza che se son altri a decidere questi non lo faranno perché tu possa vivere bene. Politici e Sindacalisti sono semplici schiavi, ben nutriti e foraggiati, ma nulla di più. La popolazione? Per lo più dei lobotomizzati irretiti da TV e calcio. 

F.R. 

Decisamente impossibile non convenire, a prescindere da qualche concessione “poetica” rivelatrice di radicati convincimenti, sul senso della riflessione. 

Che allunga lo sguardo sulle precondizioni di un fenomeno, che, a parere di chi scrive, non va affrontato, come si sta facendo, solo nei temporanei risvolti emotivi, suscitati sia dallo sconcerto della ripetitività e delle dimensioni sia dall'obbligo di fornire riscontri all'opinione pubblica. 

Bensì con riconversioni sistemiche. Attestandosi su una rinnovata cultura discendente dal rango civile e costituzionale del diritto al lavoro, che onori e tuteli chi lo pratica, e riavvolgendo la sciagurata pellicola delle vicende che ne hanno fatto una sine cura nella gerarchia dei valori comunitari. La marginalizzazione del rango del lavoro è la scaturigine dei processi così efficacemente descritti dal nostro lettore/interlocutore. L'approdo vede sul tavolo se non proprio degli accusati, certamente dei chiamati a risponderne, un'imprenditoria facilmente lusingata dai vantaggi della deregulation, ma anche la sinistra politica e sociale, che, incomprensibilmente, non è scesa neanche in campo per reinventarsi un progetto capace di coniugare diritto del lavoro e cambiamenti epocali. 

Senza essere troppo severi (e anche ingiusti), non possiamo non chiamare in causa il mondo sindacale, privo di una adeguata cultura di innovazione, plasticamente strutturato secondo superati criteri di bottega, rassegnato in una mission di marginalità, contraddistinta da residuali compiti assistenziali. 

Senza un sindacato reso unito da un progetto di forte cambiamento delle tutele e della sicurezza, nonché della partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche della produzione e di più equi criteri di ripartizione della ricchezza prodotta. 

La sicurezza della vita e della dignità resta comunque (soprattutto, di fronte ad una tragica ed inaccettabile ripetitività del fenomeno delle morti bianche) una precondizione nella gerarchia dei cambiamenti di cultura e di testimonianza. 

Quando il campanello d'allarme suona, c'è il contrappunto dei buoni propositi (come il reintegro degli organici degli operatori preposti ai controlli della sicurezza). Può essere definito “progressista” un modello, come quello italiano, che ha sistematicamente smantellato i presidi di controllo antinfortunistico? 

Per non parlare dei reparti ospedalieri e dei presidi di prevenzione delle patologie da attività lavorativa! 

Dall'archivio L'Eco Forum dei lettori

  lunedì 10 gennaio 2022

DISSOLVENZA, tecnica per rifuggire dal dunque

Riceviamo da Clara Rossini e molto volentieri pubblichiamo

  mercoledì 30 ottobre 2019

Fermiamo il treno, NOI scendiamo qua!

Lecodelpopolo@gmail.com

  lunedì 26 luglio 2021

Liturgie e sovraesposizioni

Il Duomo prima e dopo

  mercoledì 18 settembre 2024

Lettere a l'ECO /36

Riceviamo e molto di buon grado pubblichiamo

Rimani informato!