«Sono anni che mi interrogo sul giorno dopo. Sappiamo tutti di cosa si tratta, di quel risveglio che per un istante è normale, ma subito dopo viene aggredito dal dolore». Il giornalista Mario Calabresi, ex direttore dei quotidiani La Repubblica e La Stampa, conosce bene quel dolore: allora era quello di un bambino che si risveglia il giorno dopo che i terroristi gli hanno ammazzato il padre, il commissario di polizia Luigi Calabresi, ucciso nel maggio del 1972 in un attentato i cui colpevoli vennero individuati solo molti anni dopo nelle persone di Ovidio Bompressi e Leonardo Marino quali esecutori, mentre Giorgio Pietrostefani e Adriano Sofri furono ritenuti i mandanti. Tutti erano esponenti di Lotta Continua.
Oggi è quello di un uomo di grande successo professionale ma che ancora oggi al risveglio torna a provare quel gran senso di vuoto.
Anche questa serata, accompagnata dagli intermezzi di studenti del civico istituto musicale Folcioni, è resa possibile grazie al fondamentale contributo degli sponsor che sostengono l'attività del Caffé Letterario di Crema: Associazione Popolare di Crema per il territorio, Banca Cremasca e Mantovana, Fapes di Sergnano, Comitato Soci Coop di Crema, libreria La Storia di Crema, Icas di Crema, il quotidiano La Provincia di Cremona e Crema e, naturalmente, la Fondazione San Domenico che ospita gli appuntamenti.