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Lettere a l'ECO /33

  17/08/2024

Di Redazione

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Dossier forum

Movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona

Buongiorno Direttore

le dichiarazioni in oggetto dell'architetto Cucinella non sono vere, in quanto l'eco-sostenibilità va inquadrata in un contesto dove si devono calcolare TUTTE le variabili...

Le chiediamo per cortesia, ancora una volta,  di render noto ai suoi lettori le nostre considerazioni.

Enrico Gnocchi, un sostenitore del “movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremona”
Enrico Gnocchi, un sostenitore del “movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremona”

 Signor Direttore Cremona 16 agosto 2024

Abbiamo molti dubbi che il progetto del nuovo ospedale a Cremona dell'Arch. Cucinella faccia parte di una “architettura sostenibile”, considerando anche il non piccolo contributo distruttivo dell'ambiente e lo spreco di energia dovuto alla demolizione dell'attuale Ospedale.

Le seguenti considerazioni, da lui stesso postate sul social network Linkedln

“L'architetto Mario Cucinella apparso nella puntata del 27 luglio del programma "Eden - Un pianeta da salvare", in onda su La7, per condividere le sue intuizioni sull'architettura sostenibile. Partendo dalla discussione di alcuni progetti dello studio, come il Nuovo Ospedale di Cremona e TECLA - Technology and Clay, il primo prototipo di abitazione ecosostenibile stampato in 3D da terra cruda, Cucinella ha parlato con i Licia Colo' ospiti delle numerose sfide che oggi stiamo affrontando per costruire in modo più sostenibile e delle innovazioni che si stanno implementando per superarle. "Gli obiettivi dell'Agenda 2030 sono molto ambiziosi ma altrettanto necessari – ha detto – e il mondo delle costruzioni ha bisogno di dare il proprio contributo alla transizione ecologica, considerando che oggi gli edifici contribuiscono per circa il 40% alle emissioni di CO2 e per circa il 35% ai consumi energetici. L'obiettivo finale a cui dobbiamo aspirare è quello di migliorare la qualità della vita delle persone attraverso la riduzione dell'inquinamento e l'indipendenza dai combustibili fossili".

ci inducono alle seguenti controdeduzioni:

...per noi è una vera “favola”, è, e speriamo che rimanga, “un sogno" come ebbe a dire l'arch. Mario Cucinella il 30 novembre 2023 alla proclamazione del vincitore del concorso, ed è ancor più stonato raccontarlo in un programma come "Eden-un pianeta da salvare" dove si dovrebbe valutare se quanto viene affermato in tema di ambiente sia attendibile.

Il progetto dell'MCA sul nuovo ospedale di Cremona non migliora l'ambiente rispetto ad una ristrutturazione dell'Ospedale esistente costruito 52 anni fa, e del quale non sono state dimostrate carenze strutturali per giustificarne la demolizione.

Il progetto dell'arch. Cucinella può essere considerato valido per ogni funzione altra che non un edificio ove si curano gli ammalati, perché questa è la funzione di un Ospedale.

Molte caratteristiche architettoniche, strutturali e di corollario per il benessere dei pazienti sono solo enunciati e non avranno un riscontro nella realtà come per esempio sono le presunte potenzialità di un laghetto che mitiga il "clima" dell'area circostante l'ospedale, come la "luce" che inonda ogni spazio interno dell'edificio (di fatto gli spazi interni, lontani dalle finestre, ricevono luce da cinque grandi "cavedi/pozzi di ventilazione"), come il "loop sportivo e ludico" sui tetti dell'ospedale con pendenze elevate per poterlo considerare un "sentiero" percorribile con amenità da persone che non pensino ad un trekking... senza parlare della validità dei boschi terapeutici e i giardini della biodiversità.... abbiamo a Cremona da secoli i boschi accanto al fiume Po. perché mai i cremonesi dovrebbero "accorrere" con entusiasmo a frequentare un "giardinetto" e un sentiero (ripido) di qualche centinaio di metri?

Ma sono molte altre le criticità di questo progetto, considerando solo l'aspetto dell'edifico.

La sua funzionalità sanitaria è argomento molto più serio che meriterebbe una discussione dettagliata e non riteniamo che la corretta o meno attuazione di essa sia nelle responsabilità dirette del progettista.

Ci siamo sempre chiesti se fosse stato affidato all'architetto Mario Cucinella il compito di riqualificare l'attuale Ospedale di Cremona avrebbe accettato, e con quali risultati?

La differenza nei costi di diverse centinaia di milioni tra le due opzioni, nuovo ospedale o riqualificazione dell'attuale, ci fanno sperare che coloro che a livello regionale e locale, che hanno deciso la costruzione di un nuovo ospedale, anziché valutare se l'opzione di una riqualificazione avrebbe rispettato gli stessi obiettivi delle funzioni sanitarie specificate nel bando di gara, possano fermarsi a riflettere e ad indire un concorso per la ristrutturazione dell'Ospedale di Cremona per poterlo confrontare con l'attuale progetto MCA.

Non è tardi per poterlo fare, non sono sprecati i soldi per poterlo indire.

A chi con entusiasmo, forse troppo superficiale, acclamano il progetto del nuovo ospedale a Cremona consigliamo di ascoltare e leggere i dati presentati su YouTube dal "movimento per la riqualificazione dell'Ospedale di Cremona" per trarne qualche riflessione, e, se convinti da questi dati, firmare la petizione del movimento sulla piattaforma di change.org (https://chng.it/Y7VPZMBF)

Cremona, 16 agosto 2024.

Sempre sul "pezzo"

Pubblichiamo sempre molto volentieri i contributi che arrivano dal fronte di denuncia dello sfascio del diritto universale di cura della salute e di testimonianza per il ripristino integrale del SSN. Questo ampio e rappresentativo fronte, recentemente incrementato dall'esordio dell'associazione guidata da Vacchelli-Franzoni, rappresenta la punta avanzata di quel che resta della cittadinanza attiva espressione dei corpi intermedi popolari e, potenzialmente, della sinistra sociale.

La questione sanità, ormai prerogativa di questa solo costituency, aveva fatto capolino ai precordi della campagna elettorale. Con un intento che, però, come si temeva, era del tutto effimero. Si allestisce l'”intendenza” di governance del prossimo quinquennio per il Capoluogo e siamo alle prime sciagurate battuto per il rinnovo del vertice provinciale. Ma, evidentemente, come “‘o presepe” di Eduardo, la sanità è fuori dai radar delle percezioni e delle consapevolezze degli “eletti”.

Su tale deprecabile contesto, addebitabile agli indirizzi territoriali, grava sempre la conseguenza della spending review nazionale, che ha sfoltito in termini assoluti e in rapporto al PIL la spesa. Solo nei giorni scorsi è emersa l'anticipazione di una volontà di parametrare il livello della spesa statale al 7% del PIL. Già …se son rose, come dice Harari su Corsera, lo sapremo in un breve prosieguo.

Quanto alla furia edificatoria di nuovi ospedali, ci spingiamo a dire che ogni mondo è paese. A ciò siamo indotti dalla curiosità di monitorare le vicende locali del Trentino (in cui manebimus optime), dove da dieci anni la questione del NOT (nuovo ospedale trentino) tiene (senza effetti pratici) la scena. Ci sono i finanziamenti della ricca “autonomia” (con la consapevolezza che il preventivo iniziale di 300 milioni splafonerà a 700, c'è l'area predestinata (che diversamente dalla nostra è tabula rasa, senza necessità alcuna di rottamazione), c'è in teoria un ampio consenso, ma i più prudenti stimano che, ad andare di lusso, il nuovo nosocomio aprirà i battenti tra non meno di dieci anni.

Dovremmo, nella consapevolezza di una analogia a parti invertite, ulteriormente ammonire i “pifferai” regionali ed aziendali circa l'irresponsabilità di questa loro narrazione.

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