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Lettera aperta della RCS

Di Virginio Venturelli, Sergio Denti, Tommaso Anastasio

  08/05/2020

Di Redazione

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Pubblichiamo la "lettera aperta" delle Comunità Socialiste della provincia di Cremona indirizzata a tutte le organizzazioni, circoli e fondazioni di ispirazione socialista. L'intenzione dei socialisti cremaschi, cremonesi e casalaschi non è più quello di stimolare uno sterile dibattito sulla "questione socialista" ma, di proporre "istruzioni operative" pronte all'uso (se ci fosse la volontà quantomeno degli attori principali) intorno alle quali ingenerare un "nuovo corso del socialismo italiano unitario".

Cari  Segretari/Coordinatori/Presidenti, 

dopo aver provato in tutti i modi, pur nella consapevolezza della nostra modesta organizzazione e dimensione territoriale, a sostenere la non più rinviabile riunificazione di  tutte le realtà che si ispirano al socialismo italiano, la Rete delle Comunità socialiste della provincia di Cremona, ha deciso di inviarvi questa nota, volutamente essenziale  e diretta, con la speranza di ricevere una risposta altrettanto chiara e impegnativa.

A tale iniziativa ci ha spinto la unanime premessa che nessuno può vantarsi di aver sempre avuto ragione e gli altri sistematicamente torto, per cui, un passo avanti è possibile solo riconoscendo la buona fede a tutti i sostenitori delle differenziate  opzioni campo.

Perpetuare con i personalismi più o meno recenti, anziché elevare il confronto sulla attualità del socialismo peraltro in un contesto favorevole viste le distorsioni provocate dal predominio della finanza e della economia, non ci schioderà mai dalla ininfluente percentuale elettorale in cui siamo ridotti.

Cos'altro dovrebbe accadere, per tornare ad incontrarci, per unire le nostre forze e poi aprirsi a quanti hanno una visione ideale affine ed arricchente il patrimonio reciproco?

Quali sarebbero ancora gli ostacoli insormontabili che impediscono di accelerare il decollo di una forza socialista liberale fortemente rappresentativa, in cui si può essere maggioranza o minoranza interna alla stessa, in modo democratico e dialettico?

La ricomposizione della diaspora socialista iniziata nel 1994, con la dissoluzione dello  storico Partito Socialista Italiano, in vista del centenario della scissione di Livorno del 1921,  ha un motivo in più per essere finalmente perseguita: quello di riprendere anche il tema della unità socialista, proposta in passato agli eredi del PCI, successivamente PDS, DS e oggi PD, a fronte delle venute meno ragioni della scissione.

Tutto ciò premesso, stanchi dei tatticismi variabili in ogni elezione politica o amministrativa, di tanti altisonanti impegni, ascoltanti anche recentemente in occasione del ventennale della morte di Craxi, mai seguiti da concrete azione, di seguito vi invitiamo ad esprimere i vostri intenti sul preambolo di seguito riassunto:

1)  Il Segretario del PSI, in rappresentanza della organizzazione politica oggettivamente  più strutturata, assume il compito di indirizzare una lettera formale a tutte le organizzazioni di area socialista, circoli, fondazioni, annunciando la promozione di una assemblea generale dei socialisti italiani, entro la fine dell'anno, finalizzata al rilancio degli ideali del socialismo democratico;

2) Nell'ambito della manifestazione di cui sopra, i soggetti che aderiranno, procederanno alla costituzione di un comitato politico avente il compito di elaborare un progetto di governo per il futuro del nostro Paese, con particolare riferimento ai temi del lavoro, dell'ambiente e della salute;

3) La discussione e l'approvazione dei documenti sopra richiamati, si terrà in una specifica conferenza programmatica, da tenere entro i primi mesi del 2021, con un lancio di una straordinaria campagna di tesseramento al ricomposto PSI, senza cambiare né nome né simbolo;

4) Fino alla convocazione del congresso riunificativo del PSI, tutte le componenti che avranno partecipato alle fasi sopra indicate, saranno rappresentate all'interno degli organi del Partito esistenti, affinché sia garantita una gestione collegiale delle decisioni in itinere;

5) Coerentemente con lo schema nazionale, in previsione delle manifestazioni  nazionali, saranno organizzate delle assemblee regionali e provinciali, per la discussione degli obiettivi posti, la indicazione dei propri rappresentanti in seno al comitato politico nazionale, ogni altra iniziativa ritenuta utile da parte degli organismi direttivi locali.

Il percorso delineato manca volutamente di norme e codicilli, perché vuole essere preliminarmente un indirizzo politico che prevede responsabilità, fiducia e generosità.

Un banco di prova per tutti coloro che seriamente, insieme alla ripartenza del Paese, dopo la sospensione delle attività a causa del contagio da Covid 19, ritengono indispensabile stabilire quantomeno un nuovo corso per i socialisti italiani. Che creda nella ricostruzione culturale e programmatica prima ancora di stringere nuove/vecchie alleanze con questo o quel partito.

In attesa di registrare le rispettive disponibilità, nonché i primi incontri propedeutici alla convocazione degli “stati generali dei socialisti italiani”, porgiamo fraterni saluti.

Cremona, 7 maggio 2020

Per la RCS 

Virginio Venturelli, Sergio Denti, Tommaso Anastasio

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