Assistendo al denso incontro pubblico per la consegna al nostro Archivio di Stato del Fondo carte di Alfredo Puerari, ho sentito la figlia Anna citare il Sindaco Emilio Zanoni tra le personalità che hanno avuto un positivo rapporto con suo padre. Tra me e me ho assentito con convinzione e poi ho pensato di scrivere in merito questo personale ricordo.
Nella mia ormai lontana passata attività politica e di amministratore comunale ho avuto la fortuna di una assidua frequentazione con Emilio Zanoni. Posso dire di averlo, in molte e varie occasioni, sentito parlare sempre molto bene di Alfredo Puerari. Magari riferendo episodi e vicende significative, per esempio in materia di toponomastica per l'attribuzione alle vie di certi nomi poco noti della storia di Cremona oppure sulla comune esperienza nella redazione del quotidiano del CLN “Fronte democratico” dopo la Liberazione, con relativi entusiasmi o difficoltà.
Una vicenda (che ho anche riscontrato in seguito per alcune ricerche) sottolinea in particolare la considerazione, direi l'ammirazione, di Zanoni per il Puerari cultore dell'arte e direttore del Museo Civico. È la vicenda della nomina di un nuovo direttore arrivando Puerari all'età della pensione. Per Zanoni la direzione di Puerari era un forte “valore aggiunto” (così si dice adesso) per Cremona: per la sua cultura, competenza, specifica conoscenza del museo che nel dopoguerra aveva riorganizzato. Ed anche per la sua dedizione e per i rapporti di livello nazionale che Puerari aveva. Perciò, al di là delle scadenze burocratiche, Zanoni considerava questo un passaggio in cui la fretta era nemica del bene.
Oggettivamente il concorso per il nuovo direttore andò assai per le lunghe sia per la complessità del suo iter sia per la rinuncia del primo vincitore ad assumere l'incarico per cui si rifece tutto. Furono necessarie numerose proroghe annuali per la direzione Puerari, esse erano all'ordine del giorno del Consiglio comunale. In occasione di appunti critici sui tempi lunghi e di sollecitazioni di consiglieri (che ci tenevano a precisare “non per disistima verso il prof. Puerari”) Zanoni motivava il ritardo ovviamente con le ragioni di forza maggiore ma portando innanzitutto argomenti quali “il Direttore è valido ed esperto” … “dà garanzie e ci permette di predisporre con calma un valido ricambio” ecc. (verbali 27.2.'73 e 25.2.'74).
Si arrivò così alla fine degli anni settanta. Ricordo che in quelle occasioni Zanoni usava espressioni “paludate” in sede ufficiale ma a tu per tu, quando giungeva notizia che era necessario prorogare l'incarico a Puerari mostrava apertamente che ne era assai contento.
Così infine lui concluse la sua carica di Sindaco quasi contemporaneamente ad Alfredo Puerari per quella di direttore del Museo.