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La sinistra e la questione socialista

Dopo il Congresso nazionale del PSI

  20/07/2022

Di Redazione

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C'è, nel mai approdato percorso del format tematico, un fatto decisamente significante, destinato forse a fornire richiami e sussulti, nel parterre sia dei players mai neghittosi (alla reduction della “diaspora”) sia dei potenziali testimoni di un progetto più generale per la ricomposizione di sinistra italiana, ispirata dalle linee-guida di un aggiornato e ricomposto socialismo liberale, laburista, riformista. 

Dire quanto legna abbia fornito a tale ineludibile ispirazione strategica, senza della quale il sistema politico italiano e la sinistra sociale e politica deraglieranno definitivamente, il congresso nazionale del PSI non è dato, al momento, stimare. Indubbiamente, senza fare ingenerosi ma fattuali confronti con i profili in cui da oltre un ventennio usa manifestarsi la politica diventata “liquida” e priva di slanci ideali e di organiche offerte suscettibili di aggregare e di mobilitare stabilmente, l'assise dell'ormai rimpicciolito (al di là dei meriti e dei demeriti) partito più antico d'Italia si è distinta, al di là degli indotti mediatici, per il richiamo ad un modulo strutturato di fornire idee e di praticare percorsi. 

Scrive su Avantionline, di cui è apprezzato direttore e anima ispiratrice, Mauro Del Bue, che si è aperto un cantiere. 

Ne siamo convinti. La nostra testata (lo ribadiamo a beneficio degli inconsapevoli e dei distratti) non è né “militante” né collaterale. Sicuramente si situa nella continuità e nella coerenza della cultura del socialismo riformista del suo fondatore. L'Eco del Popolo si è rivelato, in questo ciclo di digitalizzazione dell'informazione, come strumento di veicolazione dei contributi prerogativa di un segmento di opinione e di potenziale testimonianza, marginalizzato dai prevalenti standards dei movimenti leaderistici (quali in parte sono anche quelli dell'attuale sinistra). 

Stanti le premesse, pubblicheremo tutti i rimandi dell'informazione dedicata ai lavori congressuali e alla post-produzione dell'assise nazionale. 

Partiamo dal contributo di Virginio Venturelli, che è stato ed è il riferimento territoriale delle sensibilità, articolate ma attive, del campo socialista. 

E ci attrezziamo per il lavoro editoriale con il "raccoglitore" allegato in pdf per un ulteriore approfondimento; nell'auspicio di un vasto riscontro in più vasti contesti della sinistra. 

Dopo il Congresso nazionale del PSI

La Comunità socialista cremasca, esprime il proprio apprezzamento per il dibattito e le risoluzioni finali del Congresso del PSI, tenutosi a Roma nei giorni scorsi. Una assise decisamente confortante le nostre recenti scelte locali, compresa quella verso la ricostituzione di una organizzazione di valenza provinciale, formalmente aderente al Partito Socialista Italiano. In un sistema politico sempre meno identitario, popolato da simboli e nomi anonimi, ci ha fatto piacere registrare il rilancio della grafica e della cultura socialista presente in tutta Europa, tranne che in Italia. Per noi i termini socialista, demonizzato nel corso della falsa rivoluzione giudiziaria degli anni 90, insieme a quello liberale, contraddistinguono principi e valori tutt'altro che obsoleti nella società odierna. Abbiamo condiviso i pericoli ambientali in corso nonché i correttivi proposti nel sistema produttivo per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050-2060, i timori per le ulteriori disuguaglianze che deriveranno dall'incremento della digitalizzazione tra i Paesi, considerando che ancora circa 3,7 miliardi di persone non hanno ancora accesso a Internet, infine le preoccupazioni sulla sostenibilità dello stato sociale a fronte dell'invecchiamento della popolazione, di una sempre più ridotta quota di lavoratori, e l'incremento delle risorse necessarie per i servizi e le cure assistenziali Particolare rilievo nella discussione, naturalmente, hanno avuto anche altri temi come quelli chiave del lavoro per stabilizzare l'economia e consentire a tutti di vivere con dignità, quelli dell'istruzione e della formazione scolastica grandemente bisognosi di risorse, quelli del sistema sanitario regionale vigente, da ripensare incisivamente sulle funzioni oggi delegate, alla luce anche della esperienza pandemica Covid 19. Un Congresso insomma ricco di spunti sulla politica internazionale come su quella italiana. Qualche perplessità, sia pur attenuate dalle regole elettorali vigenti, ci ha destato solo l'indirizzo assunto dal PSI di mantenere a livello politico uno stretto rapporto di collaborazione con le forze appartenenti al socialismo europeo (Partito Democratico e Articolo Uno), aperto, ove praticabile, alla costituzione di alleanze unitarie tra le forze liberali, riformiste, ambientaliste e radicali, (Piu` Europa, Azione, Italia Viva) purché saldamente collocate nel centro sinistra. Due prospettive oggettivamente un po' diverse, bisognose entrambi di ulteriori verifiche rispetto alla salvaguardia del ruolo autonomo del PSI e del suo agire politico, rivendicato in tutti gli interventi ascoltati. Per la Comunità socialista cremasca, le risultanze complessive sopra riassunte, rappresentano una cornice di riferimento ideale quanto mai idonea a riprendere il dialogo con gli amministratori socialisti della provincia di Cremona, presenti nelle svariate liste civiche comunali. Le ragioni del nostro invito formulato nel 2020, si sono ulteriormente irrobustite e decisamente maggiore è la necessità di un confronto sullo stato della collaborazione tra i piccoli comuni, sulle priorità infrastrutturali, sul sistema socio sanitario locale, sull' ambiente e la sicurezza dei cittadini. L'esaltazione del civismo alternativo ai Partiti può anche portare alla elezione di buoni sindaci, ma le esigenze del nostro territorio oggi esigono più cultura politica collettiva, non meno. 

Per la Comunità socialista cremasca: Virginio Venturelli 

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