L’ECOLIBRI Presentazione libro ‘C’è del nuovo in Italia’ di Fabio Abeni sabato 9 marzo
Il libro racconta la storia di solidarietà e accoglienza dei partiti della sinistra e dell’Unione Donne Italiane a Cremona e provincia, inquadrando il tutto nella cornice politica, sociale e economica nazionale al termine della seconda guerra mondiale.
Programma
Sabato 09 marzo 2019 – ore 17.30 Salone dei Quadri, Comune di Cremona
17.30 - Gianluca Galimberti, Sindaco Cremona - Saluto introduttivo e presentazione patrocinio evento
17.40 - Giancarlo Corada, Presidente provinciale ANPI Cremona su “L’Italia e Cremona dopo la Liberazione”
18.00 Barbara Caffi, Giornalista e scrittrice, e l’autore Fabio Abeni dialogano “C’è del nuovo in Italia”: solidarietà per i bambini dopo la Liberazione
18.30 - Domande, interventi liberi e conclusioni
“C’è del nuovo in Italia” è il titolo che compare in prima pagina su “l’Unità” del 19 gennaio 1946, ad annunciare una iniziativa nazionale che a Cremona era praticamente già partita a fine 1945, volta a dare sollievo ai bambini delle aree maggiormente colpite dalle conseguenze della guerra mediante l’organizzazione di una ospitalità nelle zone dove la povertà era meno grave.
Il libro racconta la storia di solidarietà e accoglienza dei partiti della sinistra e dell’Unione Donne Italiane a Cremona e provincia, inquadrando il tutto nella cornice politica, sociale e economica nazionale al termine della seconda guerra mondiale.
Si tratta di una storia di cui poco o nulla si è narrato in oltre 70 anni e della quale le stesse protagoniste, le donne che l’hanno attuata, hanno parlato raramente, anche tra loro. Si tratta di una vicenda che ha unito valori politici a tante storie private, ma all’interno delle quali, spesso, si è persa traccia del grande movimento di cui hanno fatto parte.
Nel libro si forniscono brevemente i necessari riferimenti al grado di povertà materiale di larga parte della popolazione in quegli anni. Tra gli elementi caratterizzanti il quadro politico e sociale, si riportano quelli relativi ai rapporti tra la sinistra (Partito Comunista in particolare) e mondo cattolico, cercando di fornire un “quadro minimo” delle Istituzioni e delle organizzazioni che hanno operato in quegli anni, soprattutto per fornire elementi a chi oggi è più giovane.
La nascita dell’iniziativa di solidarietà a Cremona è narrata in parallelo a quanto avvenuto a livello nazionale, sottolineando l’importanza di figure politiche femminili quali Teresa Noce. Andando oltre lo stereotipo della capacità organizzativa delle zone “tradizionalmente rosse” dell’Emilia Romagna, si evidenzia come questa vicenda abbia coinvolto capillarmente in larga parte del territorio nazionale un “popolo di sinistra” che con le proprie idee (e la caparbietà della donne) ha sopperito alla carenza di mezzi economici per aiutare i più deboli.