Memo
Referendum Besostri
Carissimi,
con il referendum parzialmente abrogativo del Rosatellum vogliamo porre fine ai Parlamenti di nominati e rivendichiamo il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Da qualche giorno si può firmare ONLINE facilitando la raccolta delle firme.
Dal Parlamento dei nominati al Parlamento degli eletti
Il referendum si articola in 4 quesiti referendari ciascuno dei quali affronta un tema specifico e cancella dal testo delle leggi elettorali di Camera e Senato, le parti che limitano maggiormente la possibilità di scelta del cittadino.
L'obiettivo di questo referendum, così come aveva indicato l'avvocato costituzionalista Felice Besostri, è garantire a tutti i cittadini il diritto di scegliere liberamente i propri rappresentanti, sottraendo questo potere alle segreterie dei grandi partiti che, con il voto congiunto tra candidati uninominali e liste plurinominali e con le pluricandidature, riescono di fatto a controllare preventivamente la composizione dell'intero Parlamento.
Un concetto semplice che oggi, a distanza di sette atti dall'entrata in vigore di quella legge, molti dichiarano di voler fare proprio, per restituire il diritto di rappresentanza al popolo italiano.
Oltre ai quattro quesiti referendari di modifica del Rosatellum, proponiamo una Legge di Iniziativa Popolare per introdurre le preferenze ed abolire le liste bloccate.
L'esigenza di una legge elettorale democratica è una questione che non nasce oggi. Giusto riproporla, per sottolineare come con la Seconda Repubblica le leggi elettorali siano andate via via sempre più peggiorando.
Come firmare online sulla piattaforma pubblica gratuita
Per firmare online devi disporre dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), o della CIE (Carta di Identità Elettronica) o della CNS (Carta Nazionale dei Servizi). Per firmare i 4 quesiti basta qualche minuto.
Se usi abitualmente il telefonino per operazioni che prevedono l'uso dello SPID inquadra il QRcode del sito del comitato in testa alla pagina, scegli - Firma con SPID o CIE - e segui le istruzioni. Mostra il QRcode agli altri per facilitare la loro firma.
Se usi lo SPID dal PC puoi firmare cliccando il link alla firma.
Firma in sequenza i 4 quesiti del referendum che appaiono per primi sulla piattaforma. Per tornare a firmare un quesito che non hai già firmato, usa i singoli link qui sotto:
Questo è il link alla Legge d'Iniziativa Popolare per introdurre le preferenze sulla quota plurinominale.
Per conquistare il nostro diritto alla rappresentanza politica, firma, diventa attivista e vinciamo insieme questa sfida contro il tempo, il silenzio dei partiti, dei sindacati e dei mezzi d'informazione.
Comitato Referendario per la Rappresentanza, Via delle Carrozze, 19, 00187 Roma (RM) – Codice Fiscale: 96595960582.
Legge Calderoli su autonomia differenziata: il veleno che, se lasciato circolare, intossicherà tutto il Paese
Ad oggi, insieme alle oltre 500.000 firme raccolte online a livello nazionale, la CGIL di Cremona ha raccolto in pochissime settimane, nonostante il periodo estivo, circa 700 firme in formato cartaceo, che, insieme a quelle raccolte dalle altre organizzazioni / partiti, superano ampiamente le 1.000, per abrogare la legge sull'Autonomia Differenziata entrata in vigore lo scorso 13 luglio.
In queste settimane la mobilitazione è stata e sarà capillare, la CGIL proseguirà con la raccolta delle firme fino a metà settembre nei luoghi di lavoro, nelle sedi sindacali e nelle piazze con banchetti organizzati durante le giornate di mercato di Cremona, Crema e Casalmaggiore e nei 98 comuni in cui sono presenti le leghe del Sindacato Pensionati della CGIL.
Come le altre decine associazioni e i partiti di opposizione facenti parte del Comitato Promotore, siamo assolutamente convinti che se questa norma non sarà abrogata, in pochi anni, spaccherà il Paese e lo indebolirà. Avremo regioni e cittadini di serie A e regioni e cittadini di serie C.
Come si può solo pensare, ad esempio, di vivere in un Paese che potrebbe avere 20 sistemi scolastici e 20 sistemi sanitari anche molto differenti tra loro? Come si può accettare la disparità tra cittadini su servizi così fondamentali come l'istruzione e la salute?
Come è possibile non preoccuparsi davanti alla possibilità che ogni singola regione possa legiferare in materia di ambiente, possa decidere in totale autonomia su energia, reti, infrastrutture, ricerca scientifica e salute e sicurezza sul lavoro quando, oggi, questi temi hanno valenza addirittura internazionale?
Come si può pensare ad un rilancio di un'economia in crisi, se il fare impresa e, di conseguenza anche le contrattazioni, saranno gestite autonomamente su basi territoriali creando ulteriori disparità superando, di fatto, i contratti nazionali?
Questa norma è come un veleno pronto ad intossicare l'intera struttura del nostro Paese, sradicandone le fondamenta costituzionali di unità, uguaglianza e solidarietà e c'è solo un antidoto per evitare danni immensi: si chiama abrogazione totale.
La prossima primavera saremo, poi, chiamati alle urne, e dovremo partecipare in molte e molti, affinché questo antidoto che con grande determinazione stiamo preparando, possa essere efficace. Ne va del bene della Repubblica, una, indivisibile, unita, libera, giusta.
Di buon grado...
Forniamo spazio, visibilità e, se consentito, opportunità di forum ai players (al di là di alcune specificità di contenuti e di intenzionalità) su queste due campagne referendarie, che, proprio volendo, avrebbero potuto, almeno nella declinazione generale, andare a reti unificate.
Il tema del respingimento degli attacchi alla stabilità e continuità dell'impianto istituzionale, scaturito dal cambio di fase di ottant'anni, ed il ripristino di alcune improvvide lacerazioni indotte da inopinati impulsi “riformisti” costituisce in questi contesti un po' così, se non altro un segnale di cessata arrendevolezza.
Ovviamente ci sentiamo molto coinvolti nella mission del “referendum Besostri”. E non soltanto per un obbligo di deferenza alla figura di un socialista che non abbandonò mai questo versante di una cultura istituzionale. Ci rendiamo conto delle difficoltà insite in un gesto collettivo generoso, ma in difetto di paracadute rappresentato da un background di convergenze di massa.
Terremo duro, ben consapevoli di ciò, insieme al “cartello” dei promotori. Ed invitiamo i nostri elettori ad aderire alla campagna nelle forme possibili.
Analogamente sollecitiamo i lettori a non perdere di vista l'altro referendum, che ha come perno motivazionale il respingimento della pretesa di manomettere l'equilibrio delle attribuzioni e delle prerogative affidate alla rete istituzionale territoriale.
Bisognerebbe avere la lucidità ed il coraggio di impostare una campagna referendaria per l'abrogazione della cosiddetta legge Del Rio in materia di sostanziale soppressione dell'ente intermedio Provincia.
Questa del riavvolgimento della pretesa di estendere le prerogative dell'Ente Regione e di infragilire ulteriormente l'aggregato unitario istituzionale, può essere un valido preannuncio per un impegno più vasto di difesa del modello istituzionale.
Senza tanti sofismi e badando al sodo invitiamo ad aderire alle raccolte e a sostenere le due campagne.