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L’AVVITAMENTO DELLA BARBARIE

Col contributo di Clara Rossini

  09/10/2021

Di Redazione

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Chi segue le direttive di un personaggio permeato di livore può essere giudicato per voluta mancanza di informazione, o per ignoranza, anziché volontà di non mettere in funzione le proprie facoltà intellettive. Ognuno fa quel che può. Compiere invece atti contrari alla decenza, al rispetto altrui è veramente abominevole, assurdo. Poca fantasia comunque e coraggio nullo nel manifestare le proprie idee. Se riempire due sacchi dell'immondizia per posizionarli in un posto per loro “visibile “, affiggere cartelli ingiuriosi contro le vedute altrui, persino violando il privato del nostro primo cittadino, mi urta parecchio, mi fa cadere le braccia …C'è stato l'analfabetismo di ritorno, forse ancora c'è …ma qui si può constatare che è degenerata la mancanza di un qualsiasi valore morale, di intelligenza cognitiva.  Chiedo scusa per queste persone (?) gentile dottor Galimberti anche a nome mio, nella speranza che qualche scintilla degli insegnamenti scolastici o genitoriali si riaccenda nel cervello di questi incivili. Affido a Lei, caro direttore, la mia personale solidarietà e un caloroso sentito abbraccio. Forza, Gianluca!! 

 

Clara Rossini

 

 

L'AVVITAMENTO DELLA BARBARIE 

Ringraziamo Clara Rossini per averci inviato una lettera di segnalazione e di commento di un fatto avvenuto poche ore fa. Che è difficile qualificare secondo le categorie identificative correnti. L'ingresso del domicilio del primo cittadino di Cremona è stato violato con modalità che definire di sfregio è poco. 

Il messaggio esplicito che se ne ricava è che l'abbruttimento delle modalità della politica, latu senso, ha superato i limiti dell'intollerabile. 

Ma la fattispecie segnala anche messaggi impliciti; vale a dire la violabilità della sfera personale (mai avvenuta a Cremona, almeno nei contesti liberaldemocratici) e l'esternazione della convinzione circa l'illimitatezza della prerogativa critica e dell'inseparabilità del ruolo istituzionale da quello privato. 

Neanche la bonaria effervescenza del personaggio può in nessun caso indurre alla conclusione che se la sia cercata e che poi “cosa sarà mai successo di grave…infine una goliardata!” 

La città, tutta (!), deve alzare i presidi della percezione della gravità del fatto e della consapevolezza che (anche se gli autori fossero dei deficienti) siffatte condotte vanno stroncate sul nascere. 

Nei loro profili etico-morali e nella eventuale valenza penale. Sappiamo che due sacchetti di spazzatura depositati “fuori sede” non costituiscono rilevanza penale diretta. Ma è sul retroterra motivazionale e strumentale che va indagato. 

A parziale scomputo della gravità, annotiamo l'unanime condanna civile della politica e dell'istituzione comunale. Se è permessa una segnalazione a fin di bene, forse concorrerebbe a scongiurare un avvitamento della barbarie un abbassamento dei toni.

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