Scoprire che dei deputati, amministratori regionali e altri rappresentanti pubblici con redditi significativi hanno chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro è stato proprio deprimente.
Sembra la conferma che chi ci governa è l'esatta rappresentanza del corpo elettorale. Sembra che l'etica sia scomparsa nei rappresentanti e nel popolo italiano.
E che mi importa se è stata una manovra per influenzare il referendum prossimo per la riduzione dei parlamentari? È squallido e deprimente che rappresentanti del popolo non siano di esempio ma volgari approfittatori senza un minimo di senso etico.
La norma del bonus da 600 euro è stata certamente scritta male e attuata peggio ma non è certo una motivazione valida per scatenare gli appetiti di tanti che si sono avventati sull'osso non per bisogno ma per avidità.
Una norma pensata per aiutare chi ha sofferto danni notevoli e insostenibili per il corona virus, danni notevoli e insostenibili ripeto, non per garantire un diritto per tutte le partite IVA.
Si trattava di una erogazione di assistenza che è stata interpretata come un bonus da incassare punto.
Non ho fatto nulla di illegale si giustificano. Certo però un minimo di senso etico è richiesto.
Non importa se ho in garage un vettura da 80 milioni o se ho un conto corrente milionario o una pensione ragguardevole o ho sempre guadagnato migliaia di euro negli anni scorsi: è un diritto e lo incasso. Triste, molto triste.
Spavaldamente e senza nessuna vergogna, chiaramente non mi riferisco solo ai politici, anche consapevoli di togliere disponibilità a chi aveva e ha veramente bisogno.
E necessario che vengano allo scoperto questi squallidi personaggi, dobbiamo pretenderlo.
Per mero atto di giustizia vorrei fosse sempre obbligatorio e soprattutto pubblico l'elenco dei nominativi di chi riceve soldi pubblici, quindi soldi nostri; un elenco leggibile sia in ordine alfabetico che suddiviso per città.
Certo è molto deprimente constatare che tantissimo a nord e sud considerino lo Stato come l'albero degli zecchini d'oro di Pinocchio, da scuotere e raccogliere i denari.
È la corsa a chiedere sussidi di ogni classe e categoria professionale.
Il Governo ha preso provvedimenti per 100 miliardi approfittando della sospensione del patto di stabilità ma quello che è grave e che si cerca di non ricordare costantemente che sono soldi a debito, non sono un regalo e non sono un pozzo di denari dai quali attingere.
Sono soldi che le prossime generazioni dovranno restituire.
Basta sussidi ridicoli, pensiamo a decisioni per il nostro futuro non solo del prossimo anno ma con visione almeno dei prossimi 25 anni.
Investiamo per il futuro, per i nostri giovani che saranno quelli che pagheranno il conto.
Si perché 100 miliardi che stiamo spendendo, ( arriveremo al 160% debito su PIL)l ed i prossimi miliardi che arriveranno dall'Europa sono comunque a debito e dovranno essere pagati da chi verrà dopo di noi.
Basta all'assalto ai fondi e i piagnistei di tutte le categorie che vogliono essere le più colpite dalle conseguenze del corona virus.
Dobbiamo avere solo pochi obbiettivi: sostenere le persone che sono in difficoltà, sostenere la ripresa finalizzata alla occupazione e sostenere la svolta verde.
Non è lo Stato (tutti noi) che deve ripianare i mancati guadagni dovuti al corona virus; torneranno a guadagnare il prossimo anno.
Lo Stato aiuti solo chi è in difficoltà a raggiungere la fine del mese.
Il prossimo anno arriveranno i fondi europei ed è già partito l'assalto alla diligenza.
Fondi che stranamente, o consapevolmente, tutti continuano a chiamarli RECOVERY FUND e non con il nome corretto che è NEXT GENERATION EU FUND: fondi per le nuove generazioni.
Questi fondi devono essere utilizzati per far intravvedere un futuro ai nostri giovani.
Fondi da spendere con lo sguardo al futuro, per investimenti che favoriscano lo sviluppo SOSTENIBILE ECOLOGICAMENTE E ECONOMICAMENTE, per la riduzione del numero dei Neet (giovani che non lavorano e non studiano) che sono oltre 2 milioni oggi in Italia.
Smettiamola di pensare solo a soddisfare i nostri bisogni attuali, abbiamo il DOVERE ETICO di sviluppare e formulare programmi e piani intergenerazionali.